
Gresta ed i suoi ragazzi in una stagione da ricordare
Cremona, 5 luglio 2013 – Che la società italiana stia attraversando un momento cruciale di crisi economica oramai è cosa purtroppo ben nota. Sull’orlo della secessione, realtà aziendali sempre profuse alla diffusione di valori importanti che la competizione sportiva può trasmettere, hanno limitato il loro input positivo al movimento basket, limitandone il budget derivante dagli sponsor ad esse connesse, cercando di far fronte a situazioni molto più ben delicate in seno alla propria amministrazione rispetto al cosiddetto aspetto “ludico” della propria gestione aziendale.

Gigio Gresta esulta per la sua Cremona

Jarrius Jackson
Nell’ottica di un quadro disarmante di degrado dei valori morali su cui si era costruita l’Italia del boom economico, frutto di una fisiologica degenerazione di un sistema sbagliato, l’oculatezza e la sagacia di un “artigiano” dello sport come il sig. Aldo Vanoli, ha potuto permettere di riviverne in parte, alcuni degli aspetti di un “miracolo italiano”. Partiti senza il main sponsor Triboldi, la stagione 2012-2013 sembrava essere già compromessa prima di iniziare. Un roster da inventare, poche certezze economiche ma la solita sana passione di una piazza di provincia che si affacciava per il quarto anno consecutivo alla ribalta del massimo campionato di basket.
Secondo gli addetti ai lavori, poche chances di salvezza, soprattutto dopo che, dopo una striscia di ben cinque sconfitte consecutive, la squadra precipita all’ultimo posto in classifica insieme alle derelitte Biella e Pesaro. Attilio Caja confermato alla fine della passata stagione, viene esonerato ed al suo posto arriva Gigio Gresta che dà subito un gioco maggiormente efficace e profondo, affidando la regia del suo team ad un rinato Luca Vitali che lo ripaga, domenica dopo domenica, con prestazioni di notevole eccellenza. Lance Harris si conferma migliore marcatore del campionato per diverse settimane, denotando la bontà degli equilibri del nuovo assetto, anche sul perimetro. Kotti e Stipanovic garantiscono sotto le plance sostanza e qualità, prendendosi cura, senza paura, dei centri avversari. La squadra raggiunge un buon livello di gioco che le consente prima di tutto di offrire un buon spettacolo ai loro fedelissimi tifosi e, nel contempo, di assicurarsi un buon margine di vantaggio sulle dirette concorrenti alla salvezza. La solidità di Luca Vitali crea molta tranquillità anche negli altri componenti del roster mentre Jackson e Jhonson regalano sprazzi di grande classe, anche se poco aggressivi difensivamente parlando.
Il salto di qualità, a nostro avviso, la società lombarda lo compie subito dopo la fine del girone di andata, con gli innesti di Peric e Chase. Peric aggiunge atletismo e fisicità in un reparto già ben assortito, Chase aggressività e costanza di rendimento dall’arco dei 6’75. Sono questi gli ingredienti per toccare l’apice stagionale con la vittoria corsara in quel del PalaDesio contro la troupe di Scariolo e la prestigiosa vittoria casalinga contro la lanciatissima Montepaschi Siena. La salvezza viene celebrata con molte giornate d’anticipo e solo una sconfitta immeritata a Venezia impedisce a Cremona di raggiungere il sogno playoff. Ringraziamo la dirigenza e lo staff tecnico nella persona del sig. Michele Bassani , capo ufficio addetto stampa, per la fiducia accordataci nel momento del riconoscimento dell’accredito stagionale per un giornalista non professionista, animato di sana passione e tanto spirito di sacrificio.
Serafino Pascuzzi