Al termine di una serie finale avvincente, giunta a gara 5, Pistoia si laurea campione di LegaDue per la stagione 2012-2013 e viene promossa in Serie A. Le Finals di LegaDue hanno dunque visto prevalere il fattore campo fino all’ultimo ed hanno premiato verosimilmente la squadra più meritevole, ovvero quella che nell’arco di tutta la stagione ha espresso più continuità di rendimento e che, alle porte dei playoff, ha inserito l’innesto necessario per condurre in porto l’agoniata promozione, solo annusata la scorsa stagione nella finale contro Brindisi.
Nella gara “senza domani”, in cui chi perde saluta e chi vince si prepara a calcare parquet prestigiosi come quelli di Siena, Roma o Milano, è la tensione a farla da padrona. Di qui il 60-47 finale, con Brescia capace di segnare appena 3 punti nel corso dei primi 8 minuti, che diventeranno solo 6 nell’intero primo quarto di gioco. Pistoia paga invece il nervosismo ai liberi, con 17 centri su 26, abbassando al 65% il canonico 75% che ha caratterizzato tanto la regular-season quanto la cavalcata playoff.
Premiante, per i toscani, è stato il piano partita orchestrato da coach Moretti, che ha puntato tutto su una difesa aggressiva, a tratti più asfissiante del caldo di un PalaCarrara gremitissimo, a costo di trovarsi di fronte ad una situazione falli di difficile gestione. Dal canto suo Brescia ci ha messo troppo, oltre 2 quarti, per sciogliere la tensione ed entrare in partita e lo sforzo profuso, per raggiungere e addirittura superare i padroni di casa nel terzo quarto, lo ha pagato a fine partita, quando l’intesità della difesa pistoiese è diventata insopportabile ed i biancoblù di Martelossi si sono affidati troppo alle iniziative dei singoli piuttosto che ad un vero e proprio gioco di squadra.
Si chiude così una stagione che segna la fine di un’era. Dal prossimo anno la LegDue non sarà infatti più professionistica, o meglio, si cercherà di mettere in piedi una sorta di professionismo mascherato da dilettantismo. Provate infatti a far credere a qualcuno che la prossima LegaDue, sia Gold che Silver, sarà dilettantistica, ma con gli americani in campo, se ci riuscite. Difficile, pensiamo noi. Così come molto difficile sarà individuare la bellezza di 32 squadre che compongano la griglia di partenza. Non è facilissimo fare il quadro preciso della situazione ad oggi, con squadre promosse in Silver che rinunciano, squadre di Gold che danno forfait o cedono il diritto sportivo, oppure squadre di Serie A che stanno affannosamente cercando il modo di farsi largo nel secondo campionato nazionale.
La situazione è desolante se si pensa già solo alle società di LegaDue ai nastri di prtenza nella stagione appena conclusa. All’esclusione in corsa di Napoli, piazza peraltro prontissima con Demis Cavina a ripartire dalla Gold, ha fatto seguito, a fine stagione, una sfilza di defezioni illustri. La prima in ordine di tempo è stata la Biancoblù Basket Bologna che, dopo essere magistralmente riuscita a perdere i playoff praticamente già acquisiti, ha annunciato l’addio alla categoria, seguito poi dall’ennesimo capitolo riguardante il nome Fortitudo e che vi risparmiamo per non incrementare la vendita di analgesici.
Poi è venuta la volta di Scafati, il cui diritto sportivo si dice sia già in mano a Trapani, e a seguire, notizia shock solo per i non addetti ai lavori, l’ufficializzazione dell’addio di Casale Monferrato. Ma oltre alle società partenti, o meglio, partite, c’è poi tutta una serie di sodalizi all’affannosa ricerca di denari che possano in qualche modo garantire la disputa della prossima Gold. In questo limbo sono finite Trieste, Jesi e Forlì. I romagnoli, in particolare, nel giro di un paio di giorni, dopo essere usciti con una conferenza stampa indetta per non dare notizie e forse preparare la strada all’estremo saluto, dovrebbero dare l’annuncio ufficiale che non profumerà nè di Gold nè di Silver, ma addirittura di DNB…nella migliore delle ipotesi. Troppo azzardata l’immissione nello staff tecnico di professionisti del calibro di Costa, Dell’Agnello e Galli oltre ad un roster che comprendeva nomi come quello di Roderick e Todic, il tutto senza la necessaria copertura finanziaria.
Si resta poi i attesa di capire cosa riuscirà a fare Imola. Attenta nella gestione durante la stagione, con la rinuncia a giocatori stranieri sfruttando la mancanza di retrocessioni, la società imolese, che dovrà affrontare il lodo Whiting con un esborso importante, si sta muovendo in silenzio con l’intenzione e la prospettiva concreta di iscriversi alla LegaDue Gold.
Non ci rimane quindi che attendere iscrizioni, verifiche e ufficializzazioni, per avere il quadro completo delle partecipanti ad un campionato che non nasce certo sotto i migliori auspici e che rischia di essere tutto fuorchè competitivo e quindi fucina di campionissimi italiani che possano rimpinguare le fila della Nazionale di Pianigiani.
La speranza, come sempre, è che la Federazione trovi quanto prima la ricetta vincente e che si estinguano del tutto le società che disputano stagioni sportive al di sopra delle proprie reali possibilità economiche. Solo ed esclusivamente così si potrà restituire stabilità, certezze e prospettive alla pallacanestro nostrana, ad oggi forse più amata dalla base che dai vertici.
Massimo Framboas