La Cimberio piazza la zampata vincente in Gara 3 espugnando il campo della Reyer con autorità. I biancorossi vincono nettamente per 79-93 grazie ad un secondo tempo magistrale. A questo punto Varese è 3-0 nella serie con il primo match point in programma giovedì sempre in terra veneta.
L’Umana sin dalla palla a due mette tanta intensità in campo trascinata da un palazzetto al gran completo. La Cimberio non è da meno e resiste alle folate offensive degli amaranto. Già dal primo quarto emerge quello che sarà un duello costante nell’arco della gara: Banks e Young si sfidano a suon di canestri. Proprio i due esterni muovono i rispettivi attacchi e alla fine della gara il loro bottino personale sfiorerà i 30 punti. Varese, rispetto a gara 2, può contare su un Dunston molto più pimpante e dominatore dell’area pitturata. Szewczyk e Diawara segnano solo 2 punti in tutto il primo quarto. A muovere l’attacco dell’Umana ci pensa sempre il solito Young con ben 11 punti nel secondo quarto. Vitucci sfrutta al meglio tutti gli effettivi trovando risorse e punti dalla coppia “green” Polonara e De Nicolao. Il primo tempo si chiude così con il vantaggio degli ospiti (41-43).
Nella ripresa arriva la svolta. La Cimberio spinge sull’acceleratore lasciando al palo Venezia. Banks è incontenibile per la difesa di casa, ma sono un paio di triple pesanti di Polonara a lanciare il break. Negli ultimi 10 minuti la Reyer prova a rientrare, ma l’attacco degli uomini di Mazzon si blocca e i play Clark e Bulleri rimangono a secco di punti a dimostrazione della grande difficoltà dell’Umana nel segnare. Al contrario Vitucci continua a pescare a piene mani dalla panchina trovando in Rush punti (7) e tanta energia. Il vantaggio ospite arriva anche a toccare il +20 e i tifosi biancorossi giunti fino in Laguna possono festeggiare questo importante successo.
Umana Venezia – Cimberio Varese 79 – 93
Parziali: 17-17; 24-26; 19-28; 19-22.
Progressione: 17-17; 41-43; 60-71; 79-93.
Francesco Vitucci: “Commento con soddisfazione una partita dura come ce l’aspettavamo, contro un avversario tosto. Siamo stati bravi però a non perdere mai il filo del gioco, neppure nel primo tempo quando abbiamo commesso qualche sbavatura; eravamo mentalmente e fisicamente sul pezzo e quando abbiamo capito che quello era il momento giusto per scappare, nel terzo quarto, lo abbiamo cavalcato. E poi abbiamo dato la botta definitiva al match, restando sempre al comando delle operazioni.”