Mancano poco più di dieci giorni all’atto finale della massima competizione cestistica europea ma è già tempo di bilanci .
A Londra ci saranno 3 delle protagoniste della passata edizione di Istanbul e sono squadre che nel recente passato hanno dominato la competizione, visto che Barcellona ed Olympiacos sono alla quarta partecipazione negli ultimi 5 anni, che il Cska è addirittura alla nona degli ultimi dieci mentre il Real Madrid si ripropone dopo l’ ultima apparizione del 2011.
Rispetto alle ultime edizioni dunque non c’ e’ stato alcun tipo di ricambio, nessuna novità, visto che ancora una volta sono andate avanti tutte le squadre, o quasi, che avevano a disposizione il budget maggiore.
Anche quest’ anno registriamo il flop dei club turchi, fuori per l’ ennesima volta dalla kermesse finale per la disperazione dei due main sponsor della competizione.
Buoni i dati degli spettatori, soprattutto quelli delle 17 partite di playoff dove si è registrata una media di 10.300 paganti a partita per un totale di 176 mila presenze complessive.
Tutto questo malgrado venga misteriosamente consentito al Cska di giocare in un impianto da cinquemila posti ed i dati delle partite giocate ad Atene da Panathinaikos ed Olympiacos siano probabilmente da prendere con le pinze.
A livello tecnico questa edizione è stata una buona vetrina per parecchi giovani di belle speranze del continente e questo non può che far davvero piacere a tutti.
Barcellona ed Olympiacos arrivano a Londra forti di 6 giocatori ” classe 90″ tre dei quali ( Abrines, Todorovic e Papanikolaou) già ampiamente proiettati in ottica Nba.
Tra tante note positive bisogna comunque anche evidenziare qualche ombra che ha offuscato questa edizione.
Ci si interroga, ad esempio, sulla legittimità dei criteri che hanno portato a regalare una wild card all’ Alba Berlino a discapito di altri club che tecnicamente avrebbero potuto dare qualcosa in più alla competizione.
Sbagliato probabilmente anche il tempismo delle sanzioni comminate al Panathinaikos: sono anni che ad Oaka succede di tutto ma evidentemente qualcuno non se ne è accorto o ha girato la testa dall’ altra parte.
L’ Eurolega non è ancora una creatura perfetta, ma piace così, malgrado i suoi connotati di torneo ” privato” ed i tanti soldi che ci girano intorno e proprio per questo a Londra sarà sempre e comunque Devotion.
Alessio Teresi