VERONA, 28 Aprile 2013 – Massimo risultato con il minimo sforzo per la Tezenis Verona, che supera la Prima Veroli per 66-50 e conquista matematicamente un posto playoff. Partita non certo memorabile al PalaOlimpia, con i rimaneggiati ospiti che provano ad ingabbiare una Scaligera che paga un po’ di tensione. In una sfida dominata dalle difese bastano però una sfuriata offensiva di Chessa nel primo tempo e di Westbrook ad inizio ripresa, anche perché Jurevicus è impreciso e quindi Marcelletti ha poco da opporre se non qualche giocata di un volenteroso Marigney.
Verona con il solito quintetto, ospiti che partono con Berti, Marigney, Jurevicius, Rinaldi e Carenza.
Si segna poco fin dall’inizio, con McConnell e compagni un po’ contratti e avversari che puntano su difesa forte e sulle accelerazioni di Marigney. Westbrook sembra il più attivo ma incappa presto nel secondo fallo, paradossalmente è un bene perché al suo posto entra un Chessa dalla mano calda. Così con le triple del sassarese Verona può chiudere 15-10 il primo quarto.
Secondo periodo sempre con le difese sugli scudi, gli assist di Lamma portano il punteggio sul 21-10 per il primo allungo deciso. Veroli però non si arrende, Infante regge bene contro Lawal togliendolo dalla partita in attacco, si iscrive al gioco anche Jurevicus che con la consuetà abilità a procurarsi tiri dalla lunetta riporta sotto i suoi. La Prima si arrampica così fino al 23-20, poi però si ferma e la Tezenis può andare al riposo su un più rassicurante 30-24.
Ripresa che si apre con lo show di Westbrook, che sfoga tutta la frustrazione di un difficile primo tempo segnando 13 punti nell’arco di tre minuti che spaccano la partita. Per lui tre canestri da fuori e due in entrata, quando finisce la sfuriata il punteggio è un 48-26 che sembra difficilmente recuperabile. Così è, gli ultimi 15 minuti sono praticamente un lungo attendere la sirena finale, anche perché Veroli continua a sbagliare conclusioni aperte e a subire il consueto dominio scaligero a rimbalzo. Ramagli può svuotare la panchina facendo rifiatare Da Ros e Lawal per praticamente tutto il quarto periodo, diventa una specie di allenamento fino al 66-50 finale.
Tezenis Verona – Prima Veroli 60-55
Parziali: 15-10; 15-14; 25-12; 11-14.
Progressione: 15-10; 30-24; 55-36; 60-55.
Ramagli
Sapevamo che mentalmente la partita sarebbe stata complicata, dato che paradossalmente è più facile trovare motivazioni contro chi gioca a viso aperto. La chiave era la difesa della metacampo, quando gli avversari fanno 50 punti vinci, fine dell’analisi.
C’è soddisfazione per il raggiungimento dell’obiettivo playoff, sia perché era quello che volevamo ad inizio stagione sia per come si era messa ad un certo punto. Aver fatto uno sprint importante e quella serie di risultati che ci ha tenuto in vita è motivo di grande orgoglio, ad un certo punto si poteva temere. Ora non mi metto a fare calcoli sull’avversario anche perché sinceramente non sono ancora preparato, l’importante è adesso entrare nella postseason nella miglior condizione possibile anche perché questa partita qualcosa ci ha detto.
Ho preservato un po’ qualche giocatore importante come Lawal e Da Ros, magari spremuto un po’ troppo Boscagin ma date le sue condizioni è difficile toglierlo. Ho avuto buone risposte da Chessa, anche Ganeto ha messo assieme minuti importanti.
Sono un pessimo ragioniere quindi non ho ancora fatto calcoli su domenica, le partite vanno giocate tutte. Basti pensare ai nostri avversari, che pur non avendo niente da chiedere hanno giocato una partita orgogliosa e tosta salvo poi andare in difficoltà per le rotazioni striminzite.
La sconfitta di Trieste? Una squadra con grande dignità e che gioca molto bene a pallacanestro, Dalmasson al momento è il miglior allenatore della stagione in Legadue, spesso sono arrivati all’ultimo tiro e ora hanno messo assieme due scalpi importanti meritatamente. Spesso in Italia si pensa più a massacrare chi ha perso, giovedì ci sono stati anche grandi meriti di Trieste.
Marcelletti: sapevamo che nel campo di Verona è difficile giocare, tanto più nelle nostre condizioni con rotazioni corte e il solo Berti come play di ruolo. L’unico errore che mi sento di imputare ai miei è la poca attenzione a rimbalzo e al tagliafuori, i troppi rimbalzi offensivi han dato fiducia anche dopo un tiro sbagliato.
Abbiamo retto bene i primi due quarti, siamo usciti male nel terzo sbagliando anche tiri aperti e lì si è allargato il gap ma abbiamo lottato fino alla fine. Il punteggio basso dimostra che si tratta di due squadre che difendono bene.
Sono sempre contento di venire qui a giocare, prima di tutto perché significa che sto ancora allenando, in secondo luogo perché significa che a Verona si fa ancora pallacanestro ad alti livelli nonostante la forte concorrenza cittadina del calcio. Una dirigenza che merita, una presenza di pubblico abbastanza numerosa, meriterebbe l’A1 per la propria solidità in questo momento difficile.
La stagione della retrocessione? Secondo me il brutto finale fa sì che si veda in maniera ingiusta quella che fu una stagione intensa, con l’apice nella partita contro Venezia vinta con un palasport pieno, poi ci furono altre situazioni. Poi per fortuna la solidità societaria ha fatto il resto.
MVP: in una partita in cui tutti tirano male l’unico a farlo bene è Massimo Chessa, appena rientrato e subito in buona forma. Il suo 4/6 da 3 è decisivo, anche perché tre di questi canestri arrivano nello spazio di pochi minuti e scavano il solco che Veroli non riuscirà più a recuperare.
Il peggiore: poche colpe hanno i giocatori ospiti della difficile situazione in cui si sono venuti a trovare. Lascia poche tracce Berti, impreciso al tiro e in regia, anche perché non può rifiatare essendo l’unico play a roster.
2 Comments
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