FORLI’ – Sono più o meno 8 i metri che hanno diviso Forlì dalla vittoria sul filo di lana contro Casale Monferrato. 8 i metri da cui Ware, palla in mano, decide di inventarsi un tiro dal palleggio, in fadeaway, con le mani della difesa romagnola in faccia, sul 77-75 per Forlì. Mancano esattamente 3″10 al termine del match nel momento in cui quella tripla gela il Palafiera, insolitamente semivuoto, quando tutti stavano già pregustando la vittoria. Si discuterà tanto sulla decisione di Dell’Agnello di non fare fallo sul +2, ma, come spiegherà il coach livornese a fine partita, siamo nell’imponderabile. Più semplicemente, diciamo noi, più che nell’impnderabile, siamo di fronte a quei momenti che distinguono un buono o discreto giocatore dal fenomeno di turno. Freddezza, istinto, bravura e, certo non neghiamolo, un pizzico di fortuna, sono ingredienti importanti per cucinare una pietanza così succulenta, ma che si possono trovare anche nella grande distribuzione. Ma la follia di riuscire solo a pensare di provare un tiro del genere appartiene a pochi, ai campioni.
La prtita è il tipico esempio di come lo sport, e la pallacanestro in particolare, a volte sappia essere spietato e cinico e di come possa capitare, a volte, che non sempre vinca il migliore. Forlì è stata brava ad evidenziare i difetti di una Novipiù che ha palesato tutte le difficoltà del momento che sta vivendo. Non si può rallegrare, e non lo farà, coach Griccioli, della vittoria, ma i 2 punti, oro colato, vista anche la vittoria di Barcellona, se li tiene ben stretti, col sospiro di chi se l’è vista veramente brutta.
Il match non ha mai avuto un padrone definito, fin dall’avvio, con le due squadre a prodursi in sorpassi e controsorpassi, senza mai dare l’idea di riuscire a piazzare il break decisivo. Nel primo quarto le difese ballerine ed i ritmi elevati imposti da Forlì sembrano indirizzare il match verso i 100 punti. Nel secondo quarto Dell’Agnello registra la difesa, Casale comincia a soffrie inaspettatamente sotto canestro a rimbalzo, mentre Forlì si giova anche di buone percentuali al tiro. E’ il più brutto quarto mai giocato quet’anno dai monferrini, dirà Griccioli. Solo 7 i punti refertati dai piemontesi, con la LeGamberiFoods che va al riposo sul +4.
Butkevicius e Martinoni continuano a soffrie Soloperto e Tessitori sotto le plance, mentre Forlì continua ad avere più senso in attacco quando la palla viene fatta girare da Roderick e non da Spencer. Si vivacchia così fino alla seconda metà dell’ ultimo quarto, quando Casale mette la quinta ed accelera affidandosi al talento dei vari Ware, Pierich e Malaventura. Ad aprire le danze è proprio il folletto americano con la tripla del +3, 65-62, al 36′, che manda i padroni di casa al timeout. L’uscita dalla panchina non è delle più felici per Forlì, perchè Roderick perde palla e Pierich, da buon ex, infila la tripla che profuma di fuga. Green e Ware provano a prendersi la squadra sulle spalle, ma, come spesso in questa stagione, i romagnoli hanno capitan Borsato che nei momenti clou sfodera il fiuto del segugio e piazza la tripla della riscossa. Al 38′ è 69-73 grazie al capitano. Casale sembra andare nuovamente in difficoltà, soprattutto dopo i 2 falli in serie coi quali Green si autoelimina dalla contesa. La LeGamberiFoods ne approffitta e passa in vantaggio nuovamente con Roderick, Musso e Natali, chirurgici in attacco e mastini asfissianti in difesa. Così si arriva al 75-77 e alla rimessa piemontese che prelude alla magia di pura “ignoranza cestistica” di Casper Ware. L’ultima penetrazione di Roderick gira intorno all’anello, ma non entra, nemmeno sul tentativo di tap-in di Soloperto, che arriva corto e non riesce ad invertire sulla sirena l’inerzia della palla.
Non si può però non citare l’imbarazzante direzione arbitrale, che anche questa sera ha dispensato perle di inimmaginabile fattura. C’è l’imbarazzo della scelta per la più incredibile. Si va dal fallo tecnico fischiato al Palafiera, nessuno dalla panchina ha proferito parola su una rimessa erroneamente accordata agli ospiti, al più “normale” antisportivo a Soloperto al limite, ma molto al limite, del regolamento, per arrivare all’esilarante sessione di liberi concessi a Butkevicius per fallo di Tessitori. Cosa c’è di strano? Beh, era appena iniziato l’ultimo quarto, era il primo fallo di squadra per Forl’, ma soprattutto Butkevicius era spalle a canestro e non in azione di tiro. Forse non ci si era accorti di essere in un quarto nuovo do zecca e si è confuso il miniintervallo per un timeout?
In definitiva, comunque, un buon match per i ragazzi di Dell’Agnello. Un match dal quale non saranno arrivati i 2 punti, ma dal quale il tecnico dei romagnoli deve saper trarre la consapevolezza di avere per le mani un ottimo gruppo col quale tutti coloro che vorranno accedere alla postseason dovranno fare i conti. A partire da Capo d’Orlando, domenica prossima, che riceverà proprio la LeGamberiFoods, schierando il mai dimenticato, a queste latitudini, Shawn Huff.
Sala Stampa
Coach Dell’Agnello Coach Griccioli Simone Pierich [Si ringrazia www.forlibasket.it e www.legaduebasket.it per i contenuti multimediali]
Le Gamberi Foods Forlì – Vovipiù Casale M. 77-78
parziali: (24-27 ; 14-7 ; 17-17 ; 22-27 )
MVP: Anche se ancora non al massimo della forma, Ware esce dal Palafiera come migliore in campo. La magia con la quale stende Forlì vale da sola il prezzo del biglietto. E’ con questi giocatori, dai quale andare nei momenti bollenti, che si vincono le sirie payoffs.
WVP: Butkevicius. Appena 7 miseri punti segnati, nel solo primo quarto e poco più, poi passa l’intera partita a patire in modo in atteso la fisicità del febbricitante Soloperto e del giovane virgulto Tessitori.
Massimo Framboas