CASERTA – Buona cornice di pubblico al Palamaggiò per la sfida tra la JuveCaserta e la Scavolini Pesaro, una classica del basket anni 90′. Gli ospiti partono senza Stipcevic in quintetto, fermato da problemi fisici, ma non sembrano risentirne più di tanto, con il 5-0 firmato Crosariol e Thomas (tripla). Il giro e tiro di Jelovac sveglia Caserta, ma la difesa è ancora tutta da registrare e concede a Kinsey l’entrata e l’appoggio al ferro.
Dopo un avvio difficile, Caserta si rimette in carreggiata con Jonusas che spara la tripla e il jump di Akindele, ma ancora un canestro dalla lunga di Thomas allunga per i suoi al 4′. Gentile con due liberi tiene i suoi in scia, la zona 2-3 disposta da Sacripanti imbriglia l’attacco ospite e porta alla stoppata di Akindele, sul capovolgimento di fronte la palla va a Jelovac che di prende il secondo fallo di Crosariol convertendo i liberi del sorpasso (11-10 al 5′). La gara è avvincente e giocata su ritmi alti, Pesaro sfrutta la sua fisicità a rimbalzo procurandosi tanti secondi possessi in fila, e viene premiata dalla bomba a bersaglio di Kinsey. La magia di Jelovac in entrata stabilisce la nuova parità ma Akindele è visibilmente fuori gara e lo si vede palesemente dalla sua incapacità di controllare un qualsiasi rimbalzo. Pesaro ne approfitta e con due jump dalla distanza ravvicinata di Bryan prima e di Kinsey poi, nonché con la tripla dal parcheggio di Cavaliero, arriva sul 13-20 (parziale di 2-10), ma nel momento di maggiore difficoltà ci pensano l’esperienza di Mordente e la caparbietà di Gentile a ricucire il gap. Il blocco irregolare di Flamini regala l’ultimo possesso a Caserta, su cui Gentile si inventa una rovesciata da lungo puro che scrive 19-20 sul tabellone alla prima sirena.
Il secondo quarto si apre con due falli in sequenza per Flamini e il jump di Mordente dalla media distanza che vale il sorpasso bianconero, ma Stipcevic, entrato da poco in campo è bravissimo a farsi trovare in uscita dai blocchi e a sparare la tripla del controsorpasso. Il tear drop di Mavreides in zingarata sancisce la parità ma la tripla da fermo di Barbour (ennesima conclusione da oltre l’arco per Pesaro), l’entrata di Stipcevic e, sulla banale palla persa dalla rimessa, il canestro volante di Kinsey, valgono il 23-30 del 14′. Caserta si aggrappa alla grinta leonina di Michelori che, nonostante gli acciacchi lotta in vernice come pochi, ma ancora una tripla, stavolta firmata Mack, porta ad otto le lunghezze di vantaggio pesaresi. La Juve riesce ad uscire dal ginepraio di palle perse consecutive con l’energia in vernice, che produce falli e quindi liberi. Prima Sergio dalla lunetta, poi Michelori con lay up e tuffo in difesa per il recupero ed infine l’entrata di Mavreides al ferro, sanciscono il 31-33 al 16′ su cui Markovski decide di parlarci su. Pesaro è in rottura prolungata con i canestri dentro i 6,75, ma con le triple ci prende alla grande, con Mack che stavolta segna e subisce il fallo per un gioco da quattro punti. Il tap in volante di Barbour, che sottolinea ancora una volta il deficit a rimbalzo della Juve, con Akindele che, neanche dopo una ramanzina di Sacripanti in panchina, riesce a incidere. Pesaro vola sul più 10 con il canestro nel traffico di Bryan, Jonusas col jump dalla media prova a frenare il break di 8-0, ma ancora Bryan con la stessa soluzione punisce una difesa pigra e troppo facilmente battuta. A chiudere i giochi ci pensa Stipcevic che con un altro bolide dalla lunga distanza porta a undici le lunghezze di vantaggio alla pausa lunga 35-46.
La ripresa si apre con la bomba di Gentile e una Juve di sicuro più volenterosa in difesa e reattiva in attacco. Pesaro però da parte sua continua a dominare a rimbalzo e nel gioco dei suoi lunghi, con Crosariol che segna e subisce il fallo, segnando anche il libero supplementare. Caserta prova a fare lo stesso gioco affidandosi ad Akindele che conquista il terzo fallo proprio di Crosariol e segna i due liberi del -8. Mack spara l’ennesima tripla della sua partita, Caserta non costruisce buoni tiri e solo un reattivo Jelovac a rimbalzo offensivo evita il tracollo. Contro una zona che fa acqua da tutte le parti gli esterni pesaresi vanno a nozze, e stavolta è Stipcevic a timbrare il cartellino dalla lunga distanza. La confusione della Juve in attacco è palesata dalle palle perse in fila di Gentile, che viene annullato da Crosariol, che sul fronte opposto firma il più 14 per gli uomini di Markovski. Stipcevic con l’entrata nel traffico mette il sale sulla piaga della partita della Juve. Michelori, sempre l’ultimo ad arrendersi, ci mette il cuore e la solita garra in vernice, guadagnandosi due liberi che manda a bersaglio. Mordente, che gioca sul dolore di un colpo subito nel primo tempo serve un assist al bacio a Mavreides che mette la tripla, ma la Juve non c’è in difesa e concede un facile appoggio a Stipcevic prima e un’altra tripla a Thomas poi. Solo Michelori continua a lottare, segnando dalla lunetta, sulla sirena di terzo periodo il jump di Mavreides continua a tenere il lumicino della speranza accesa per i bianconeri,ma siamo 52-64 e Pesaro ha davvero tanta inerzia dalla sua.
Il quarto periodo si apre con la bomba di Maresca e una grande intensità in difesa che propizia il recupero. Crosariol è bravo a stoppare Michelori, Mavreides sbaglia una tripla aperta, non lo imita Barbour che riscrive il +12 sul tabellone al 33′. Sembra già la fine della gara, con l’ennesimo errore sul fronte bianconero e la pronta risposta ospite che arriva con il 2/2 di Kinsey dalla lunetta. Gli ultimi chiodi della bara li mette Thomas che con un 2/3 dalla lunetta regala 16 lunghezze di vantaggio ai suoi a poco più di 5′ dalla fine. Michelori non si arrende e prima segna in lay up e poi si prende lo sfondo di Stipcevic. Gentile prova la tripla che viene sputata dal ferro, mentre Thomas in zingarata appoggia al vetro altri due punti ed è notte fonda per la Juve, che trova il tempo per perdere altri palloni e regalare altre brutte pagine di pallacanestro. La penetrazione indisturbata al ferro di Stipcevic è la prova di una squadra che ha smesso di lottare, con 2’44” sul cronometro, mentre il palazzetto già mestamente sfolla. La gara si accende con un antisportivo di confusione che Michelori capitalizza con 1 solo libero, riscattandosi con l’ennesimo lay up di serata. Puro garbate time, il finale é di 66-77. Da segnalare come le statistiche della gara, non rispecchino appieno cosa è avvenuto sul campo, magari con qualche imprecisione di troppo, con Caserta che è andata pesantemente sotto a rimbalzo e di sicuro non può aver vinto il computo valutativo, come invece la carta recita.
JUVE CASERTA – SCAVOLINI PESARO 66-77
Parziali: 19-20; 16-26; 17-18; 14-13
Progressione: 19-20; 35-46; 52-64; 66-77
Mvp: Per Pesaro un po’ tutti, con Stipcevic e Mack devastanti. Per caserta si salva solo Michelori
Wvp: Facilissimo dire Akindele, che oggi era davvero fuori fase. Malissimo anche Jonusas e Gentile, il primo davvero incapace di incidere, il secondo disastroso in costruzione del gioco.
Sala Stampa
Sacripanti
Risultato che rispecchia l’andamento della gara. Complimenti a Pesaro, che ha tirato benissimo dal campo, è stata più reattiva di noi, giocando sempre con quintetti atipici che, nonostante avessero in rotazione tanti piccoli, ha dato loro grande intensità a rimbalzo. A decidere la gara di sicuro le loro azioni 1 vs 1, i penetra e scarica che non abbiamo saputo leggere, concedendo loro moltissimo. Partita non brillante da parte nostra, non siamo stati lucidi e disponibili a sacrificarci. Poca concentrazione, Akindele oggi davvero negativo, senza fuoco e reattività; per noi lui é importante, ma non è un discorso personale, colpa della squadra tutta, che per le sue caratteristiche di essere corta in rotazione e senza americani, deve sempre avere qualcosa da tutti. Oggi non siamo stati bravi in difesa contro una squadra che aveva tanti esterni e che avremmo dovuto limitare. Ci siamo presentati con un atteggiamento troppo soft, e di fatto, dopo la bella prestazione offerta contro Bologna e Siena, non abbiamo passato la prova di maturità. Vanno fatti i complimenti a Pesaro per come ha giocato stasera. Noi però abbiamo lasciato tanto, troppo, in attacco, con tiri aperti mancati e lay up da vicino usciti, sono errori che alla fine paghi caro. Dobbiamo essere sempre al 120% per vincere, oggi non è stato così. Pensavo avessimo un po’ più di fame e di voglia, ma alla prima difficoltà ci siamo demoralizzati e non abbiamo prodotto il nostro gioco.
Markovski
Bella partita dove meritatamente con la difesa abbiamo aperto il campo, facendo contropiede e segnando tanto. Non é facile essere per 40′ in vantaggio, controllare tutta la gara, e continuare ad avere la stessa intensità e concentrazione. Oggi i ragazzi hanno sudato sul campo e vinto contro una squadra che gioca una bella pallacanestro. Thomas stasera ha dato alla causa un ottimo contributo, lavora sempre con dedizione anche quando è impiegato poco. Non si è tirato indietro. Ognuno ha portato il suo mattoncino.
Domenico Landolfo