REGGIO EMILIA – Pokerissimo Trenkwalder. Per la seconda volta in stagione. Già, è proprio la seconda occasione nella quale Reggio Emilia infila un filotto di cinque vittorie consecutive e stavolta si trova lassù, a 26 punti, con 6 in più della rivale per i playoff Brindisi e 2 in meno da squadra come Cantù, Milano e Roma. La formazione reggiana, però, ha dovuto sudarsela non poco questa vittoria, perchè Montegranaro è squadra tosta, quadrata e che sa perfettamente quello che vuole fare in campo. Metteteci la poca inclinazione difensiva biancorossa della prima parte di gara e l’equazione è presto fatta.
MEGLIO LA SUTOR. Reggio inizia contratta e poco aggressiva difensivamente, mentre Montegranaro, che Recalcati schiera con Campani in quintetto, trae linfa vitale dall’energia di Burns e dalle ottime percentuali al tiro, cosa che non può fare la reggiana vista la scarsa mira di Taylor e i due falli immediati dei quali si carica Slanina. Prova anche a scappare via la formazione marchigiana e non ci riesce solo grazie alla vena di Antonutti e alle giocate di sostanza di un ispirato Jeremic. E’ un canestro di Amoroso al 13′ a portare nuovamente avanti concretamente la Sutor sul 25-33, Sutor che si vede sospinta anche da un eccellente Campani, autore dell’affondata dal +10 una manciata di minuti dopo. E’ Bell a dare la scossa ai suoi, con cinque punti di fila che riportano sotto una distratta Trenkwalder che si lascia infilare dai pick&roll ospiti: 47 punti segnati per Johnson e compagni all’intervallo, che se consideriamo i 65 mal contati che subisce Reggio in tutta la partita sono una vera enormità.
URAGANO TRENK. La ripresa non fa nemmeno in tempo a iniziare che Reggio chiarisce subito quale sarà il nuovo copione della gara: 15-2 in 187 secondi e gara ribaltata, con un Brunner sontuoso e un ritrovato Taylor che perforano con costanza mostruosa il canestro ospite. Montegranaro è frastornata ma non crolla, grazie al solito Burns e a Daniele Cinciarini, che trovano un break importante per riportare a stretto contatto di gomito i suoi sul 59-58 a fine terzo quarto. Il capolavoro reggiano, però, deve ancora materializzarsi. Il quarto parziale è spaventoso per razionalità e concretezza: Bell segna da ogni angolo del campo, Silins aggiunge difesa e fisicità offensiva, Jeremic colpisce dall’arco e Reggio si trova al +10 sull’80-70. Montegranaro non cava più il classico ragno dal buco anche a causa di un calo vistoso delle energie fisiche e mentali, mentre la Trenkwalder gioca sul velluto, toccando i +19 grazie ai tiri liberi di Troy Bell (26 per lui alla fine e 30 di valutazione). Si chiude in trionfo per i ragazzi di Max Menetti, sul 100-83. Una vittoria che vuol dire tanto per i colori biancorossi.
Trenkwalder Reggio Emilia – Sutor Montegranaro 100-83
Parziali: 21-24; 21-23; 23-13; 35-23
Progressione: 21-24; 42-47; 65-60; 100-83
Dagli spogliatoi
Max Menetti
“Grande vittoria dopo un inizio difficile per merito di una Sutor che si è dimostrata una ottima squadra, concentrata e attenta. Nella ripresa abbiamo trovato la nostra intensità difensiva dalla quale traiamo energie anche per l’attacco e siamo stati bravi a svoltare mentalmente. CI ha dato una grande mano Troy Bell, che ha il pregio di sapere quando è ora di ergersi a protagonista. Voglio dedicare questa vittoria alle vittime dell’incidente di Guastalla”
Carlo Recalcati
“Peccato. Non tanto per aver perso la partita quanto perchè avevamo fatto tutto bene nel primo tempo ma non siamo stati bravi altrettanto nella ripresa e noi, per ottenere risultato, dobbiamo fare tutto perfettamente. Merito a Reggio che si è dimostrata squadra più continua e aggressiva durante l’arco della gara, dimostrando di valere la sua posizione in classifica. Abbiamo sbagliato molti liberi, cosa che generalmente non ci accade e forse, li avessimo segnati, avremmo potuto gestire un vantaggio maggiore che ci avrebbe permesso qualche errore in più”.
MVP – Troy Bell: Decisivo. Percentuale immacolata da 2, 4/& da tre punti con conclusioni pesantissime quando la gara era ancora in bilico. Ha ragione Menetti, Bell ha la capacità di rendersi conto quanto è ora di prendere il proscenio e quando, invece, è il momento di essere un comprimario. Quello che mancava a questa eccezionale Trenkwalder
WVP – Tamar Slay: Ok, probabilmente è sul piede di partenza, ma nei minuti nei quali è stato in campo occorreva scendesse maggiormente nella parta e permettesse a Burns e Cinciarini di prendere fiato. Una fiammata e nulla più.