VERONA – Altra serata amara per la Tezenis Verona, che gioca una brutta partita contro la Giorgio Tesi Pistoia finendo sconfitta 64-67 ed aprendo ufficialmente la crisi. Contro un avversario rimaneggiato e privo del suo elemento migliore i gialloblù non sono praticamente mai in partita e sempre in balia di un avversario che non riesce a chiuderla solo per stanchezza e per problemi di falli. Una buona difesa non basta quando l’attacco non gira e non riesce a trovare conclusioni facili, e stavolta non c’è nemmeno il solito controllo dei tabelloni. Pistoia trova un grande contributo soprattutto dagli italiani, con il solito Toppo a fare a fette la difesa scaligera assieme all’eterno Galanda ed un confronto con Chessa e Da Ros che nemmeno inizia. Ormai a due terzi di stagione sembra essere necessario un cambio di rotta, per un campionato che sembra avviato ad una ripetizione delle ultime deludenti stagioni.
Ganeto non c’è, dall’altra parte manca Hicks ed è una perdita ancora più pesante per chi gioca per scelta con due stranieri su tre. Si parte con difese come prevedibile sugli scudi, dopo cinque minuti siamo ancora 8-4 con il solito Toppo a segnare tutti i punti ospiti. McConnell prova a prendersi qualche iniziativa ma è anche sfortunato, su un suo errore in entrata Cortese schiaccia in contropiede il primo vantaggio ospite per l’8-10. La partita cambia presto direzione, mon segnano più gli scaligeri, Chessa contribuisce solo ad aumentare la confusione e Pistoia dilaga con Galanda ed il solito Toppo e chiude il primo quarto sul 10-19.
Prova una timida reazione la Tezenis con Chessa che ritrova la mano da fuori e riporta il puntaggio sul 19-21, grazie anche alla difesa fisica ed al pressing che mettono in difficoltà l’attacco ospite. Arriva anche il pareggio firmato Boscagin, finisce presto il momento perché tornano in campo Galanda e Toppo che dispongono facilmente dei lunghi scaligeri. Il redivivo Saccaggi da tre fa 21-28, la Tezenis non segna praticamente più per cinque lunghi minuti e viene rispedita fino a -11 da un altro canestro da fuori di Galanda. McConnell prova a scuotersi ma senza risultati, il quarto si chiude con Westbrook a segnare il 25-34 in contropiede ma c’è ancora tanto da lavorare.
Un primo tentativo di rimonta con quattro punti consecutivi si spegne subito sulle solite palle perse ed errori offensivi, si iscrive alla partita anche Graves ed è di nuovo 29-40. Verona non ha praticamente schemi d’attacco che non siano forzature dei singoli, in questo modo riportarsi in partita è difficile. Per farlo sembra servire qualcosa di particolare, lo è il tecnico insensato che si fa fischiare Galanda in seguito a canestro e fallo di Lawal. L’azione è praticamente da sei punti, Verona si ritrova a 37-40 ma il recupero subito interrotto dal solito Toppo a metà terzo periodo. Salgono in cattedra le seconde linee di Pistoia, Borra trova punti facili a rimbalzo offensivo mentre Meini e Rullo puniscono in entrata, si va così all’ultimo riposo sul 43-52.
Pistoia inizia a giocare con il cronometro, c’è anche il quarto fallo di Galanda ma senza continuità offensiva è difficile riaprire la sfida. Ghersetti manca il tiro del definitivo riavvicinamento, ad indicare la serata no un banale errore di Lawal a rimbalzo propizia il 48-57 di Cortese da tre. E’ anche sfortunata la Tezenis, riesce a riportarsi sul 57-59 a tre minuti dalla fine ma Boscagin a rimbalzo difensivo regala due punti con un autocanestro. Pistoia va solo da Graves, Verona non si arrende e con cinque punti consecutivi del redivivo McConnell si riporta a -1 a quindici secondi dalla fine. Dopo i liberi di Rullo il play commette però il più incredibile degli errori, andando misteriosamente a servire Lawal sotto canestro anziché tentare il pareggio. Finisce 64-67.
TEZENIS VERONA – GIORGIO TESI GROUP PISTOIA 64-67
Sala Stampa
Moretti
Vero che abbiamo tre giocatori esperti e con tante partite sulle spalle, quindi nei momenti cruciali si troviano più a loro agio che in altre situazioni, però abbiamo anche una squadra giovane con Cortese, Rullo, Saccaggi e Borra. Non parlerei quindi solo di questo dato che alla fine Galanda e Toppo hanno pure giocato poco per problemi di falli, quindi parlerei soprattutto di abnegazione, sacrificio, lotta e gestione della pressione, giocando sempre a pallacanestro come volevamo. Verona ha provato a mettere la partita sulla bagarre tecnica, noi abbiamo avuto qualche cattiva esecuzione, poi nel finale siamo andati in affanno. Queste partite equilibrate sono decise dagli episodi, la mia sensazione però è che fossimo abbastanza in controllo e senza problemi di falli e la pressione veronese stavamo mettendola nella direzione voluta.
Non mi stancherò di ripetere che noi vogliamo dare un bel segnale, mostrare di avere un bel progetto: abbiamo nove italiani. Le nostre intenzioni iniziali magari erano altre, essere più pronti alle nuove regole, poi ci siamo trovati Borra, Rullo, Cortese a dare un contributo importante ed ora siamo qui. Adesso siamo messi bene, però quello che conta è maggio, avere le gambe quando si conclude il campionato.
Abbiamo dominato i tabelloni, costretto tanto gli avversari a metàcampo, e quando Verona non trova punti facile in contropiede e su seconda opportunità fa decisamente fatica, e così è stato. Importante è stato Galanda sul perimetro, a tenere lontano Lawal dal canestro.
Io ho grande affetto per questa città, non posso che augurare buon lavoro a persone preparate e serie come Ramagli e Giuliani.
Ramagli
Volevamo alzare i ritmi, sapevamo sarebbe stato difficile falo perché questa è una squadra molto esperta e molto solida. In certi momenti siamo arrivati anche a uno o due possessi, sarebbe bastato qualcosa in più per rientrare anche mentalmente ma in quei momenti è sempre arrivato l’episodio sfavorevole. Nonostante questo non abbiamo mai fatto alcun passo indietro, abbiamo anche avuto la palla nel pareggio, però non è mai arrivato il centesimo a chiudere l’euro. Loro sono stati più bravi e più spietati nei momenti di maggior significato, facendo sempre la giocata che li teneva fuori dall’acqua mentre a noi mancava l’ossigeno. Purtroppo se dobbiamo analizzare la partita nella sua completezza e chi è stato più solido la freccia dice Pistoia, rispetto a quattro mesi fa siamo stati più in partita ma non è stato sufficiente.
Abbiamo dei momenti nei quali perdiamo la fiducia, nonostante siamo una squadra dal grande impatto difensivo tendiamo a fare condizionare il nostro umore dalla fatica che facciamo a fare canestro. Questo è paradossale, dato che dietro teniamo dovremmo avere la serenità di sapere di avere sempre un’altra possibilità ma invece abbiamo sempre un calo di umore, di fiducia che si traduce in momenti di smarrimento e di mancanza di leadership. Non so dire se sia per la carta d’identità, però questo ci condiziona. Su alcune cose tecniche ci puoi lavorare, gli aspetti emozionali sono invece meno controllabili. Non so quanto si possa lavorare sul tirare anziché passare trovandosi sul -3, o sul cercare un fallo anziché schiacciare con facilità in contropiede: sono cose che i giocatori devono sapere, eppure non è la prima volta che succede così. C’è poco di basket qui, c’è molto di logica, di testa.
Da questa partita usciamo sconfitti, quattro mesi fa hanno scherzato, vero che gli mancava Hicks ma noi abbiamo avuto Ghersetti con una distorsione al ginocchio dopo cinque minuti. Stasera abbiamo visto di aver fatto dei passi avanti, ma non è sufficiente: se alla fine in mano hai il foglio giallo e non quello rosa, tutto questo non serve a niente. Lawal? Non credo siano riusciti a limitarlo meglio, semplicemente lui non è in un momento di grande condizione fisica.
MVP: ennesima prestazione super contro Verona di Fiorello Toppo, negli ultimi anni sempre e comunque spina nel fianco della difesa scaligera. Non è dato sapere se abbia qualcosa di personale contro i gialloblù, se l’aria veronese gli faccia bene o altri motivi, fatto sta che pure stavolta il capitano pistoiese chiude a 13 punti e 14 rimbalzi. Alla buona prestazione offensiva (5/10 dal campo) aggiunge un grande impatto sotto i tabelloni, soprattutto a rimbalzo, con un Lawal in difficoltà come poche volte e Da Ros e Ghersetti spazzati via.
Il peggiore: i problemi di falli e fisici di Ghersetti gli danno finalmente tanto spazio, ma lo sfrutta nel modo peggiore Matteo Da Ros. Prova da dimenticare per lui, mai in partita e in perenne difficoltà contro i lunghi ospiti, ed incapace di sfruttare i mismatch offensivi contro avversari di stazza inferiore.
Lorenzo Peretti