Roma nuovamente alle Final Eight di Coppa Italia dopo l’ultima bruttissima, cocente eliminazione al primo turno contro le V Nere in quel di Casalecchio, anno domini 2009, con strascichi polemici sull’arbitraggio effettivamente un po’ troppo attento alla difesa romana ed un po’ meno a quella dei padroni di casa.
Ma è acqua passata e siccome di acqua nel vicino Tevere ne scorre tanta in questi freddi giorni invernali, parliamo del presente e delle aspirazioni in casa Giallorossoblù. Al Forum di Assago in campo domani saranno proprio i capitolini a dare la stura alla manifestazione, orario un po’ inusuale delle 17:45 (chi lavora o sarà ancora in giro nel traffico del rientro a casa ringrazia sentitamente la Lega), contro i vice-campioni della scorsa edizione nonché detentori della Supercoppa 2012-2013, al secolo la chebolletta Cantù di Andrea Trinchieri, molto probabilmente la squadra che tecnicamente negli ultimi anni ha fatto vedere le cose più belle in termini di gioco, sostanza ed applicazione subito dietro agli alieni del Montepaschi by Pianigiani ma partendo da un budget copiosamente inferiore rispetto a quest’ultimi.
Onore al merito dunque ai brianzoli e gara assolutamente da codice rosso per l’ACEA Virtus Roma che ci proverà a batterla, come del resto ha già fatto non meno di 10 giorni fa ed addirittura a domicilio dei biancoazzurri ma, sempre partendo dell’assioma che nel basket anche chi perde nettamente una gara può anche il giorno ribaltare completamente risultato e scenario a parità d’equilibrio in campo, domani sera sarà un’altra musica, tutt’altra musica. La chebolletta è, incredibile ma vero, forse addirittura un’altra creatura rispetto a quella scesa in campo al Pianella nella gara appena ricordata: andato via Manuchar Markoishivili direzione Galatasaray, ecco piombare alla corte di Anna Cremascoli, con la sua notoria apertura alare, Sergio Mancinelli ed attore tra i principali nei 14 punti di scarto rifilati alla Dinamo Sassari, con il capitano dell’ultima avventura azzurra per gli europei in Slovenia a giocare con una naturalezza ed una scioltezza inusitata, considerando i quasi 6 mesi d’inattività agonistica. Mancherà poi anche Alex Tyus, infortunatosi proprio nella gara contro Sassari domenica scorsa insomma, sarà veramente una squadra diversa Cantù e, potete starne certi, decisamente pronta a non bucare il terzo obiettivo stagionale in ordine squisitamente cronologico.
La pensa così anche Marco Calvani che proprio stamane si è concesso alla stampa nella consueta conferenza di presentazione a 24 ore dalla palla a due.
“L’obiettivo minimo per la nostra F8? Ho delle serie difficoltà a rispondere a questa domanda perché non mi preoccupo di quale possa essere l’obiettivo minimo, semmai mi preoccupa come vincere la F8 ed io voglio vincere tutte le gare. Perciò andremo a Milano per vincere e non dipende solo da noi, ci sono anche gli avversari. Spero tanto che Andrea Trinchieri non abbia la stessa voglia di vincere ma…..Scherzi a parte, affrontiamo una squadra composta da giocatori troppo esperti, ora c’è anche Mancinelli ma non serve solo Mancinelli a dimostrare che Cantù sia una compagine fortissima in ambito nazionale. Perciò credo che Trinchieri punterà come sempre sulla squadra, sulla compattezza di essa che gli ha consentito non solo di raccogliere consenso un po’ dappertutto ma anche di ottenere dei grandi risultati. Contro Sassari mi aspettavo un Mancinelli meno presente di quello che invece è stato a causa del tempo d’inattività che ha avuto, è sicuramente un giocatore diverso rispetto a Markoishivili, è molto più frontale del georgiano, comunque bravo Trinchieri a costruire subito almeno un paio di giochi per lui facendolo esprimere al meglio, a farlo entrare subito nel vivo del gioco, eppoi a mio avviso Mancinelli è il miglior passatore nel suo ruolo. Infine…..Questa Cantù ha un gioco difficile da decifrare perché non c’è un finalizzatore deputato a chiudere l’azione sempre, ha un gioco nel quale c’è quasi la condivisione delle responsabilità in attacco e quindi coinvolgere tutti in attacco è il loro “credo”, un “credo” che ha dato grandi risultati, come la Supercoppa ad esempio vinta a settembre scorso contro Siena. Una società ed una squadra in lento progredire, sempre in crescita da quando è arrivato lo stesso Trinchieri, bravissimi a raccogliere i frutti di un lavoro importante fatto da chi va sul campo ma anche dal management. Importante per la loro maturazione l’Eurolega, ci confrontiamo quindi contro una squadra che è favorita rispetto a Noi e che dovrebbe vincere la gara. Dal canto nostro, ci sentiamo come se andassimo al ballo delle debuttanti, crediamo di presentarci in modo degno a questa manifestazione e metteremo l’abito delle serate importanti, del resto grazie alla Lega Basket che ha reso questa manifestazione così attraente ed importante, cercheremo di onorarla dando il massimo che possiamo dare al momento.”
Se battesse Cantù, chi preferirebbe affrontare tra Milano e Varese?
“Non posso rispondere a questa domanda perché peccherei di presunzione. Al momento sono concentrato solo sulla gara di domani
sera. A mio avviso veniamo da una buona striscia vincente dove abbiamo giocato con un atteggiamento molto positivo, eccezion fatta per i 37 minuti di domenica scorsa a Reggio Emilia ma non dobbiamo dimenticare mai da dove siamo partiti. Non dimentichiamo anche che quanto stiamo facendo è merito di tutta la squadra, in primis dell’ing. Toti che ha voluto crederci e se abbiamo conquistato queste F8 significa che abbiamo meritato questo palcoscenico. Quest’anno dovevamo partire solo per fare qualcosa di positivo e mi sembra invece che, oltre a riuscirci, stiamo anche offrendo un discreto basket, non voglio sembrare presuntuoso nel dire ottimo perché, come ben sapete, amo i toni pacati. Bravi noi? Probabilmente sì in base ai risultati che abbiamo ottenuto ma non dimentichiamoci mai da dove siamo partiti.”
Ultimamente sta venendo meno Phil Goss in qualità di realizzatore, domenica addirittura zero punti…
“Per vincere ho bisogno della migliore squadra, sempre, ed anche se domenica non è stato il miglior Goss quello che abbiamo visto va bene lo stesso. A me preme vincere e se Goss fa anche zero punti all’attivo come a Reggio Emilia e vinciamo (e come sapete ho dichiarato che se avessimo vinto domenica non avremmo certamente meritato), a me va bene senza dimenticare quello che ha fatto Phil in tutta la stagione sino ad oggi. Ma siamo una squadra quindi tutti siamo importanti, non voglio sembrare banale ma in questa squadra tutti sono sempre stati presenti a turno, e questa sarà la nostra forza da qui sino alla fine della stagione, così potremmo cercare di sconfiggere chiunque.”
Come gestirete il ritmo della gara? Aggredirete o vi farete aggredire?
“E’ un dettaglio che m’interessa poco. In linea di massima preferisco arrivare a fine partita e sentirmi fare tante domande su come abbiamo giocato male ma con la vittoria in tasca. Per il resto, se devo proprio scegliere desidero prendere subito il ritmo della gara e non voglio lasciare l’inerzia agli avversari perché domani abbiamo davanti Cantù eppoi, usando quel vecchio proverbio, “ Chi picchia prima, picchia due volte!”. Lungi da me quindi l’idea di far sfogare prima gli avversari. Un esempio ? Se avessimo vinto a Reggio non avremmo meritato perché loro, azione dopo azione e anche grazie alle nostre mancanze, si son sempre più convinti di poterla vincere, quindi sempre meglio aggredire noi che loro. Con lo staff ed i ragazzi curiamo ogni dettaglio, poi si va sul campo e si decide come muoverci sulla base di quanto accade, ecco perché abbiamo deciso di generare un gruppo omogeneo e compatto e non una squadra di soli nomi.”
Domanda forse scontata: se potesse togliere un giocatore a Cantù chi toglierebbe? Eppoi non han forse qualche criticità nel ruolo di play quest’anno?
“Son talmente bravi che toglierne uno non basterebbe…Tabu è un ottimo distributore iniziale di gioco e tende poi a prendersi le sue responsabilità al tiro ma nella fase di costruzione è temibile a mio avviso, anche perché se Trinchieri non lo considerasse all’altezza
sarebbe già stato ceduto altrove, quindi è un giocatore di spessore. Anche Cantù è una squadra forte, anche senza Tyus che domani non ci sarà, ma anche noi siamo senza un americano nei cambi (Dagunduro, ndr),ma senza piangere, sia chiaro. Questo ha generato delle diversità nel mio piano di lavoro e nell’utilizzo dei ragazzi sul campo, come avrete visto non sto facendo grosse fasi di pressing proprio perché credo sia meglio centellinare le forze al momento e non siamo riusciti a mascherare questo stato di cose ma non piangiamo, assolutamente e lo ribadisco.”
Azione decisiva dieci giorni fa a Cantù, Datome che provoca lo sfondo di Aradori, crede di mettere Gigi su Pietro Aradori?
“Se mettessi Gigi su Aradori poi con chi marco Brooks? Non posso permetterlo, ho in mente altre soluzioni in mente che, se mi permettete, mi tengo per me (sorride, ndr)…”.
Chi è la squadra favorita quest’anno?
Credo che questa edizione sia molto equilibrata, non c’è una squadra nettamente favorita come la Siena degli anni scorsi. Varese adesso mostra qualche crepa, domenica sera Siena li ha schiacciati e questa è un ulteriore dimostrazione del grande equilibrio che c’è quest’anno e quindi anche in questa Coppa Italia 2012-2013. Sassari sta andando benissimo, Siena sta giocando bene eppoi c’è Milano. Alla presentazione della manifestazione qualche giorno fa, Scariolo mi ha augurato di rivederci in semifinale, speriamo bene…Rimango sorpreso dal forte allarmismo di come giocava Milano con Scariolo, lui lavora sempre per essere una sorta di diesel, mi sento di dire ai tifosi milanesi che possono dormire sonni tranquilli. E’ ovvio che abbia fatto degli aggiustamenti, qualcosa non andava bene tempo fa ma Milano è una serie candidata al titolo, indubbiamente.”
I due falli tecnici chiamati a Lawal a Reggio Emilia e relativa espulsione, cosa possono significare in questa fase della stagione?
“Non mi preoccupa ma sicuramente non mi ha fatto piacere vedere Gani prendere due falli tecnici. Perciò dovremo domani avere un atteggiamento positivo ma voglio che sappiate che a Bormio, in ritiro, ho chiesto a due arbitri di tenerci un clinic sul loro modo di arbitrare per far capire ai ragazzi giovani che abbiamo in squadra come ragionano loro e come si dovrebbero comportare di contro i miei ragazzi. Poi capite che io riesco a controllarmi alla mia età, fa sicuramente più fatica un ragazzo di 25 anni circa. Io posso fare poco, in campo ci vanno loro e non possiamo cambiare la testa degli arbitri, quindi possiamo solo augurarci che i ragazzi stiamo calmi e tranquilli nelle avversità.”
Fabrizio Noto/FRED
Foto by Marco Guariglia.