REGGIO EMILIA – Bella da morire per trentotto minuti. Già, bella da stropicciarsi gli occhi questa Trenkwalder, che annichilisce una Roma che fino a ora aveva steccato ben poche partite ma che rischia, subendo 26 punti in poco meno di 3′, di gettare alle ortiche quanto di buono fatto fino a quel momento. La freddezza ai liberi salva la formazione biancorossa e le consegna due punti stra-meritati.
TAYLOR SHOW. Reggio inizia con Donatas Slanina nei cinque al posto di Jeremic, per fare in modo – spiegherà Menetti al termine della gara – di togliere al serbo pressioni e per premiare il momento positivo del lituano. La scelta paga eccome, perchè il capitano reggiano si mette sulle tracce di un cliente scomodissimo come Datome e lo annulla, mentre dall’altra parte, inizia il Taylor-show: la guardia biancorossa pare tarantolata e infilza una disattenta difesa dell’Acea in ogni modo. Saranno 16 i punti al termine del primo quarto di gioco, che assieme alle giocate di Brunner e alle triple di Antonutti permettono a Reggio di scappare subito al +10, con Roma tenuta a galla da canestri rocamboleschi di Lawal da sotto. E il copione non cambia nel secondo quarto, quando anche James partecipa alla festa dopo aver visto i capitolini provare a rifarsi sotto (29-22); la tripla del play biancorosso che da il là alla prima vera fuga dei suoi, completata dalla penetrazione di Cinciarini e da una bomba dall’angolo di Slanina che vale il 45-30, prima che Czyz trovi il modo di rosicchiare qualche punticino al vantaggio reggiano e permetta ai capitolini di andare al riposo lungo sotto di “sole” 13 lunghezze che, per quanto visto in campo, assomigliano tanto a un mezzo successo.
PERSONALITA’ REGGIANA. La ripresa non cambia di una virgola a livello di atteggiamento in campo, con Reggio caparbia e cattiva al punto giusto e Roma piuttosto remissiva, che trova buone soluzioni solo con un nervoso Lawal da sotto e grazie all’atletismo di Czyz. Reggio ha un discreto impatto da parte di Cervi, che pare meglio di Brunner nel provare a contenere l’esuberanza atletica del pacchetto lunghi romano. Un back-door di Slanina su di uno spento Datome vale il 51-34, che trasmette una scarica di adrenalina al palazzo e un segnale inquietante per Calvani, cioè che Roma pare aver mollato definitivamente gli ormeggi. Ma è lo stesso Datome a suonare la carica con 6 punti di fila, che con il gancio di Lawal e una buona giocata di Jordan Taylor voglion dire 0-10 di parziale e gara che pare riaperta, per la verità senza sapere esattamente come. Ma Reggio ha ben in testa cosa fare e lo esegue alla perfezione, trovando buona circolazione di palla e riuscendo a rimettere qualche punticino di divario tra le due squadre. Sul 67-56 si va all’ultimo mini riposo.
CHE SPAVENTO. Una tripla di Donell Taylor apre il quarto e Cervi trova importanti rimbalzi offensivi che tramuta in punti che, assieme a un paio di liberi di James, valgono il massimo vantaggio reggiano sull’82-61. La gara sembra morta e sepolta e Lawal, migliore dei suoi con 25 punti e 12 rimbalzi, viene espulso per doppio antisportivo. E invece l’Acea inizia a sparare dall’arco come se non ci fosse un domani, trovando sempre il bersaglio grosso; Reggio è spaventata e contata in piedi, perde alcuni sanguinosi palloni sul pressing tutto campo degli ospiti e, a 44″ dal termine, il punteggio recita 89-83. La Trenkwalder non converte al massimo il fallo sistematico dei romani e D’Ercole, da distanza siderale, segna la tripla che vale il 92-89. Nel secondo giro di liberi però, Reggio è fredda e sigilla una gara dominata che ha rischiato di gettare alle ortiche subendo 26 punti in 2’45” e 37 nell’ultimo parziale di gioco.
Trenkwalder Reggio Emilia – Acea Roma 96-93
Parziali: 25-15; 20-17; 22-24; 29-37
Progressione: 25-15; 45-32; 67-56; 96-93
Sala Stampa
Menetti
“Grande vittoria contro una Roma che ha dimostrato il suo valore alla fine della gara, cioè che se pensi di distrarti un secondo è pronta ad azzannarti. In quel momento abbiamo pagato un calo di energie, poi abbiamo iniziato ad andare in confusione e ad avere paura, fortunatamente siamo riusciti a portarla a casa, perchè in genere questo tipo di rimonte si concludono male per chi le subisce. Abbiamo dato minuti importanti a Silins e Cervi, mentre la scelta di Slanina in quintetto è stata un premio al suo rendimento di queste settimana oltre che un voler togliere pressione a Jeremic. Ora sotto con le Final Eight, dove spero ci seguano davvero tanti reggiani”.
Calvani
“Voglio fare i complimenti a Reggio perchè ha dimostrato la bontà della sua squadra in pieno questa sera. Non credo sia corretto parlare troppo dei miei perché davvero la Trenkwalder ha fatto una prestazione super e se fossimo riusciti a portarla a casa – e vi confesso che non ci sarebbe stato un motivo tattico ma sarebbe semplicemente stata una spinta emotiva – avrei tranquillamente detto che non ce lo saremmo meritati. Un bagno di umiltà credo ci possa fare bene”.
MVP – Donell Taylor e Donatas Slanina: Non sarebbe corretto sceglierne uno nei confronti dell’altro. Il primo ormai ha abituato a gare impressionanti, con una varietà di canestri disarmante per gli avversari e una sicurezza che lo pone ufficialmente tra gli stranieri con più impatto in Serie A, mentre il capitano reggiano sfodera una prestazione di una intelligenza e solidità unica, segnando 17 punto uno più decisivo dell’altro.
WVP – Phil Goss: 0/5 al tiro e 5 falli commessi con un eloquente -6 di valutazione. Roma non avrebbe probabilmente vinto lo stesso, ma senza la sua guardia le cose si complicano ancor di più.
Alessandro Caraffi