Quando un campionato è intorno alla metà, gli “esperti” iniziano a fare le previsioni sul finale di stagione, previsioni che sempre più spesso sembrano tirate a casaccio soprattutto in un mondo come quello del basket college dove nel Torneo NCAA con una sconfitta sei fuori senza appello e i destini dei giocatori possono cambiare per tanti motivi.
Non ritenendomi un “esperto” non posso fare previsioni su cosa capiterà a fine stagione ma voglio sbilanciarmi nel dire cosa secondo me non capiterà.
Cody Zeller non sarà il Player of the Year.
Sarà una scelta altissima, forse da lottery, ma nelle partite delle ultime settimane tanti analisti si sono resi conto che per Indiana Zeller è importante ma, come già scritto in altri articoli, le prestazioni di Victor Oladipo lo hanno in diverse occasioni messo in secondo piano.
Andy Katz, analista di ESPN, ha scritto “I’ve been touting the impact of Oladipo throughout this season. He is a game-changer. He makes winning plays and has altered the way Indiana plays the game. Oladipo’s energy is infectious.”
Syracuse pur andando sicuramente al Torneo non è più tra le candidate alla vittoria finale.
La sospensione di James Southerland pesa come un macigno e se è vero come è vero che spesso sono state riviste, nello specifico il fatto che sembra dovuta ad un compito fatto per lui da un tutor la renderà difficilmente la NCAA clemente.
Sesto uomo di lusso, la sua assenza toglie il terzo marcatore della squadra con 13,6ppg ed accorcia la rotazione anche se nella prima partita senza di lui il freshman Jerami Grant l’ha sostituito egregiamente segnando 13 punti in 29 minuti, entrambi record personali.
Jeff Bdzelik non salverà la panchina di Wake Forest.
Già il fatto che i Demon Deacons nel 2010 avessero scelto lui, a tanti era sembrato più dovuto all’amicizia che lo lega da sempre all’Athletic Director Ron Wellman, che ai suoi risultati: 2 stagioni ad Air Force con altrettante post-season ed un triennio a Colorado senza record vincenti.
Se a questi dubbi iniziali sommi gli 8 giocatori tra espulsi e transfer che hanno lasciato il college e le 5 vittorie in partite ACC in 2 anni, si può capire come a Winston-Salem ci sia molta delusione e Bdzelik sia oggetto di forti critiche, al punto che dal mese scorso nella trasmissione radiofonica che lo vede ospite fisso non vengono più accettate domande in diretta.
Nella partita casalinga di Dicembre contro High Point (un college che sita meno di 30km da Wake) a tanti è sembrato che i tifosi ospiti fossero in numero superiore a quelli di casa.
Anche Herb Sendek non tornerà su quella di Arizona State.
Arrivato con grosse aspettative da NC State, Sendek ha portato i Sun Devils a 3 post-season in 6 anni ed è arrivato al secondo posto della PAC10 nel 2010 quando la Conference era così debole da non aver ricevuto nessun invito al Torneo NCAA.
Negli ultimi 2 anni ASU è ha avuto più sconfitte nella PAC10 che vittorie complessive (22-40, 10-26) ed il 14-4 di quest’anno è in buona parte dovuto al facile calendario, il 123° della nazione.
A rendere la posizione ancora più debole c’è che la Athletic Director che l’ha assunto e che, nonostante il secondo record perdente consecutivo, lo scorso anno gli ha dato un prolungamento di 2 anni, è stata licenziata lo scorso Marzo.
La Mountain West Conference non è più una mid-major.
La MWC quest’anno vedrà al Tournament almeno 4 squadre (New Mexico, UNLV, Colorado State e San Diego State), le stesse che diventerebbero 5 se il Torneo di Conference venisse vinto da Boise o Wyoming.
Per chi si trova con 7 college tra i primi 90 della classifica RPI, 4 squadre (NM, UNLV, SDS e Wyoming) selezionate almeno una settimana in uno dei 2 principali ranking ed una percentuale di vittorie superiore a quella della ACC o della Big12, avere 4/5 invitate non sembrano un numero così assurdo.
La prima scelta assoluta del draft NBA non sarà Shabazz Muhammad.
Giocatore dall’ottimo futuro anche al piano di sopra, non sta avendo la stagione da dominatore che tanti avevano previsto, senza pensare che si tratta comunque di un freshman.
I suoi bei numeri vanno un attimo ponderati perché giocando quasi 29 minuti a partita ha 0,8 assist di media, la sua ottima percentuale da 3pti è frutto di un numero contenuto di tentativi (3 ad incontro), ma soprattutto nelle partite tirate non è mai parso l’ago della bilancia della squadra.
Ben McLemore non tornerà a Kansas per l’anno da sophmore.
Al termine di questa stagione si dichiarerà per il draft per non rischiare di mettere a repentaglio tutta la credibilità che ha acquisito in questo anno da freshman visto che la squadra sarà sostanzialmente da rifondare perché Jeff Withey, Travis Releford, Elijah Johnson e Kevin Young sono tutti senior.
Se dovesse decidere di restare farebbe una scommessa con se stesso ed i suoi mezzi ma credo che questa opzione gli verrà sconsigliata visto che già oggi è considerare una scelta da lottery (nbadraft.net lo mette addirittura prima scelta assoluta) e difficilmente potrebbe sperare a qualcosa di meglio.
Coach Bob Huggins non proseguirà la serie consecutiva di apparizioni in post-season.
West Virginia (8-9; 1-3) sta avendo un anno terribile con sconfitte da 34 e 27 punti di scarto, una sconfitta quando era stata avanti di 15 ed un’altra negli ultimi secondi quando si era trovata sotto di 18 nel secondo tempo.
Al termine di una partita persa come l’ultima a Purdue in anni normali nei corridoi del palazzetto si sarebbero sentite le urla di coach Bob Huggins mentre in questa occasione la porta dello spogliatoio di WV è si rimasta chiuso per 30 minuti ma senza grida. Nella conferenza stampa del post-partita Huggins si è sentito in dovere (o forse gli è stato imposto) di iniziare così “I apologize to our fans, to the people of the state of West Virginia, This is totally unacceptable, This is not what we’re supposed to represent.” poi ha aggiunto “I’ve never had two seniors that their senior year didn’t really respond” ed chiuso “We don’t take anything away. This is not what I’ve built a career on.”.
Il suo riferimento ai senior, pur non citati, è evidente fosse rivolto a Deniz Kilicli (lo scorso anno entrato nei radar degli scout) e Matt Humphrey (transfer da Boston College dove era arrivato trasferendosi da Oregon) passati dagli oltre 10ppg dello scorso anno a 7 e 5 punti rispettivamente.
Grambling State non finirà la stagione senza vittorie.
Nonostante ci siano i presupposti visto che nell’attuale 0-16 il margine di punti per partita è di -31,6 e nelle singole partite si è andati da -11 nel migliore dei casi fino ad un -50 con Auburn, i Tigers non riusciranno a ripetere una “impresa” della quale negli ultimi anni pochi sono riusciti a fregiarsi:
– 1991-92 Prairie View A&M Panthers (0-28) sempre sconfitta con almeno 10 punti di distacco;
– 2004-05 Savannah State Tigers (0-28) con una serie di 30 sconfitte consecutive;
– 2007-08 NJIT Highlanders (0-29) 14 sconfitte con oltre 20 punti di distacco ed un emblematico 28-70 con Manhattan.
Dalla parte di Joseph Price, coach alla prima esperienza NCAA, c’è il calendario che nelle ultime 11 partite di regular season la vede affrontare ben 10 squadre con 6 o meno vittorie.
Pat Knight non ha né le capacità né il carattere del padre.
Quando una squadra che alleni passa dal 23-11 con una sconfitta nella partita delle First Four del 2011-12 all’attuale 2-16, l’uomo allenatore dovrebbe avere il buon gusto di dare le dimissioni.
A prescindere.