ROMA – Meritava di vincere Pesaro, per come ci ha creduto e per come ha lottato sino alla fine, sino all’ultimo canestro fallito di Cavaliero in entrata a fil di sirena oppure ha meritato la grinta di Roma, il cuore di questa squadra che batte anche quando non arriva più ossigeno al cuore ed al cervello?
E’ il solito dilemma che ci si trova ad affrontare se hai deciso di raccontare questo sport fatto d’inenarrabile bellezza e crudezza per l’esito che non prevede il pareggio e che tiene sempre con il fiato in sospeso quando, come questa sera, si gioca di fatto una partita a scacchi.
Bravo Zare Markoski ad imbrigliare l’attacco romano per quasi 20 minuti, con una sequela incredibile di aiuti e raddoppi sulla palla ma anche sull’uomo potenzialmente libero, un vero e proprio clinic su come limitare il potenziale strapotere dell’avversario vicino al cotone e su come chiudere a doppia mandata, nello specifico, i rifornimenti e l’ossigeno a Gani Lawal, chiuso in questa diabolica morsa e che chiuderà con un insolito 55% e 12 punti. Eversore di questa ottima difesa l’ex di turno, Andrea Crosariol il quale, come spesso gli capita (a conferma che questo ragazzo dovrebbe assoldare a sue spese uno psicanalista, ndr), sfoderava una prestazione perfetta in attacco con 4/4, 2 assist ed anche 7 rimbalzi e 20 di valutazione finale, altra bella prova contro una sua ex squadra come ad Avellino lo scorso turno, è un caso?
L’ACEA non è più una sorpresa per come gioca ma qualcosa cambiava all’inizio del terzo periodo, l’ACEA riusciva a liberare con maggiore costanza al tiro quasi tutti gli aventi diritto, da Czyz con la sua tipica, irruente energia a Goss, sino a quel momento a secco come punti all’attivo; dal giovane Tambone con un 2/2 dal campo ottimo con tripla al solito satanasso Gigi Datome ed ecco il 22-14 di parziale che marchiava il match a fuoco.
Ma non sarà sfuggito ai più attenti che questo terzo periodo positivo di Roma sia coinciso anche con una maggiore lucidità fisica da parte dei
ragazzi di Calvani, anche oggi in emergenza per il forfait di D’Ercole tenuto a riposo precauzionalmente per un risentimento muscolare: Roma giocava con una maggiore brillantezza prendendo i tiri giusti con i tempi giusti e questo è incontrovertibile. Pesaro, certamente in affanno davanti a questa esposizione di forza e di talento, non reggeva l’urto e restava in partita grazie ad un positivo Stipcevic dalla lunga non crollando del tutto e mettendo le basi per un periodo finale all’arma bianca.
Roma è in affanno fisicamente e forse anche mentalmente a questo punto del campionato, è evidente. La squadra di Calvani non riesce a mettere in campo mai in questo periodo della stagione tutta la sua velocità come fatto ad esempio contro Varese ed in altre gare, sua carta d’identità biologica in questa stagione e se questa squadra non corre, fa certamente più fatica ad attaccare a difesa schierata. Certo, con Taylor in campo questa sera le cose sono andate meglio rispetto ad Ancona domenica scorsa, ma è evidente che l’argento vivo dei primi tempi al momento è stato messo in soffitta e non certo per volontà.
Malanni a go-go per l’ACEA: Dagunduro lo si sa, oggi D’Ercole ai box, Taylor così così, per fortuna che sta venendo su Matteo Tambone, classe ’94 prodotto del vivaio di casa, decisivo oggi proprio nel terzo periodo non solo in attacco ma soprattutto in difesa. E se a questo s’aggiunge un Jones più sregolatezza che genio, un Lorant poco decisivo oggi, ecco che il solo Czyz non può bastare a risolvere i problemi di concretezza e d’energia che sarebbe necessario per scavare il solco tra se el’avversario, per evitare patemi e sofferenze.
E la prova di quanto scrivo è data dal fatto che, non appena Roma smetteva di spingere sull’accelleratore, calando l’intensità difensiva e la rapidità di ribaltare in velocità la fase offensiva per evidente stato di crisi fisica dal 33° in poi (60-53), Pesaro rientrava in partita grazie anche ad una zona assassina che per tre possessi metteva letteralmente zucchero nel carburatore romano, da qui la bella rimonta marchigiana svanita come abbiamo descritto.
Attenzione però: è vero che Pesaro ha dato prova di massima determinazione e che si avvia, così facendo, a disputare certamente un girone di ritorno che darà massima soddisfazione a mio avviso al proprio campionato ma vogliamo parlare del solito, grande carattere di questi ragazzi in maglia Virtus, che per l’ennesima volta han portato a casa con le unghie e con i denti il massimo risultato quando tutto sembra girare contro? Forse sarò banale ma, ribadisco, il lavoro che lo staff tecnico della Virtus sta compiendo quest’anno è d’applausi a scena aperta, dove non arriva la tecnica arriva la tenacia e la voglia di darci sempre dentro, chi l’avrebbe detto a d inizio stagione? Nella scorsa stagione la Virtus era riuscita nella triste impresa di perdere 7 volte su 7 ai supplementari, questa Virtus 2012-13 ai supplementari c’è andata solo una volta e domenica scorsa, portando a casa la vittoria, cosa dire di più?
Ora le squadre si separano per preparare opposti obiettivi. Roma andrà con le sue bende ed i suoi cerotti a Cantù per un ghiotto antipasto dei quarti di F8 in posticipo televisivo domenica prossima alle ore 20 che promette scintille, in palio una terza piazza ambita in classifica sempre sperando di ricaricare meglio le batterie mentre Pesaro affronterà Biella in una sfida sconsigliata ai deboli di cuore per chi s’accomoderà all’ultimo posto della classifica, ma è evidente che se Roma riuscirà a riguadagnare freschezza fisica e se Pesaro riuscirà ad essere più pericolosa dentro l’arco, nessun rispettivo traguardo è precluso per le due formazioni. In questo aspetto a mio avviso la Vuelle deve migliorare, sperando ad esempio anche che Crosariol mantenga sempre questa dedizione e questa voglia di gestire bene la propria area.
Primo periodo, si difende molto bene da ambo le parti ma si attacca generalmente peggio. Le due squadre si temono, è palese, Calvani parte con Taylor e Goss mentre Markoski risponde con Stipcevic con Kinsey e Flamini invece che Mack, è chiaro che desidera difendere forte. Ma mentre Roma attacca male perché Pesaro scivola bene in difesa, raddoppiando sui blocchi portati da Lawal e Lorant e facendo sempre cambio sull’uomo battuto, i padroni di casa sporcano le linee di passaggio avversarie. Lo spettacolo è poco, la tensione in campo si avverte subito. Pesaro morde, becca anche diversi falli ma riesce a togliere sicurezza all’attacco romano che in effetti segna a sprazzi, infatti il primo canestro è del solito Lawal che raccoglie un rimbalzo e deposita nel cesto ma dopo quasi 4 minuti di gioco, 2-4 per Pesaro. Crosariol, poco amato ex di turno, fa 2/2 complessivo nel pitturato e la gara scorre sul filo dell’equilibrio, l’ACEA fa fatica a catturare rimbalzi, saranno 8 a 5 per la Vuelle alla fine del tempo, ottima la concentrazione dei ragazzi in maglia rossa che si aiutano su ogni tentativo di Roma d’attaccare il ferro. La Virtus cerca un timido allungo con due liberi di Taylor al 9°, 14-11 ma Pesaro va di tripla con Barbour e dopo con Bryan che ribadisce, si chiude un primo periodo bruttino, a punteggio basso, sul 14-16 per la Scavolini.
Secondo periodo, Roma continua ad attaccare con pochissima fluidità ma, non dimentichiamolo, anche per grossi meriti della difesa voluta da Markoski che è veramente asfissiante. Nonostante Taylor sia in campo per diversi minuti, la sfera gira poco e le soluzioni offensive sono sempre poco pulite. Gigi Datome si carica il peso offensivo della sfida ed al cospetto del primo tentativo d’allungo di Pesaro sul 20-24 con la prima delle triple ignoranti di Cavaliero, tipiche del suo gioco, replica con due azioni per impattare sul 24-24 al 16° costringendo Markoski a chiamare tempo. Pesaro è però più lucida o meno confusionaria, fate voi: Stipecevic non si mette in proprio ma cerca proprio di mettere in ritmo i suoi con Roma che però non si fa sorprendere, brilla perciò Cavaliero che ne metterà 8 nel quarto inventando, letteralmente, almeno altre due conclusioni. Dall’altro lato del campo sempre Gigi, fortissimamente Gigi, super Gigi che dopo lo zero del primo periodo chiude il quarto con 14 punti. Si chiude in parità di parziale, 19-19 quindi con Pesaro ancora sopra di due, 33-35, grazie a due liberi di Jones a tempo scaduto per fallo subito da Amici. Pesaro tiene bene, lo si sapeva, nonostante le 8 perse contro le sole 5 di Roma. L’ACEA invece va a sprazzi, ancora non ci sono punti da Goss, sarà una gara punto a punto o una delle due riuscirà a staccare l’altra? Se Roma riesce ad attaccare meglio la gara potrà vincerla ma riuscirà sempre Roma a difendere bene come sta facendo?
Terzo periodo, Roma cerca l’allungo con convinzione e ci riesce perché Pesaro fa sempre fatica a sua volta in fase di possesso, mini-parziale di 10-2 al 25° (43-37), con Markoski che deve fermare il buon momento dei padroni di casa. Sugli scudi Czyz che ci mette sempre tanta, tanta energia a rimbalzo e Lawal che ora attacca anche fronte a canestro Crosariol. Al rientro in campo ecco Rocco Stipcevic che si mette in proprio, due triple da applauso però adesso la Virtus è un’altra cosa quando offende, soprattutto perché Taylor cerca di più Lawal e perché Goss si sblocca con le sue tipiche azioni in step back ma anche in penetrazione contro Cavaliero e contro Kinsey. Roma scappa sul +8 al 28° sempre grazie al solito Datome stellare che va di tripla, 55-47, solo Crosariol riesce a tenere in piedi la baracca biancorossa che cerca sempre e solo di segnare dalla lunga, Barbour soltanto attacca il ferro ma sempre ben difeso dallo stesso Datome. Insolito, Pesaro 0 falli nel periodo, contro i 7 di Roma….Termina con Roma avanti 55-49, brava comunque Pesaro a non crollare del tutto.
Quarto finale, Jones perde ancora palla come a fine terzo periodo sul primo possesso, adesso Barbour entra in gara e segna due bellissimi canestri di fila. Ma si accende anche il prodotto del vivaio romano, Matteo Tambone: difende su Stipcevic, segna da tre e prende anche un rimbalzo difensivo che spinge Markoski a chiamare tempo al 34° sul 60-53. Al 35° Roma è già in bonus, Pesaro si mette a zona e produce qualche effetto, Roma sbaglia due attacchi di cui uno incredibile con Jones, sempre troppo teso, avrebbe dovuto solo spingere nel cotone. Cavaliero porta i suoi a -5, 60-55 ma che fatica comunque fa Pesaro a bucare la difesa capitolina. Datome fa un canestro strepitoso in alley-oop, fantastico, servito da Taylor ad una sola mano! Ma Pesaro lotta, non ci sta a perdere, Thomas strappa un rimbalzo vitale al 38° sul 62-55 ma ne segna solo uno. Lawal da due, Rocco Stipcevic dalla lunga, al 39° sul 64-59 Markoski ancora chiama tempo, non è ancora finita. Ora Roma ha paura, attacca male e, soprattutto, non attacca il ferro, è finita la benzina…..Taylor va in luneta, solo un libero mentre prima Stipcevic va dentro con irrisoria facilità, poi ancora Barbour da tre, 65-64 e quando il terrore compare sui volti dei tifosi di casa, sempre Barbour sbaglia la tripla a 5” dalla fine che avrebbe dato la vittoria ai suoi. Goss si ruba la palla, fallo su di lui e dalla lunetta ne basterebbe anche solo uno, invece Phil fa 0/2 e Cavaliero, a 3”45 dal termine si fa tutto il campo ma sbaglia sulla sirena il canestro come quello di Brown al Pireo due giorni fa, lamentando tra l’altro un contatto in realtà evidente da Taylor non fischiato, dall’incerta terna arbitrale di questa sera.
Roma vince, festeggia così l’inizio del girone di ritorno mentre Pesaro maledice un terzo periodo “morbido” e gli ultimi tiri di Barbour prima e Cavaliero dopo ma se giocherà sempre così, la salvezza non sarà un problema.
Sala Stampa
Markoski
Abbiamo fatto la gara che volevamo giocare bene in difesa per 40 minuti, purtroppo abbiamo mollato un po’ nel terzo periodo e qui abbiamo pagato la gara. Il resto è andata come volevamo e quando non si vince così, per punto o per qualche decisione arbitrale dubbia da ambo le parti, allora ci rimani male. Della gara penso che una squadra che tira meglio sia da tre ch e da due, anche se di poco, debba vincere ed avremmo meritato di vincere anche se non abbiamo dato spettacolo. No, gli arbitri non c’entrano, è andata così, abbiamo gestito male qualche rimbalzo di troppo dove avremmo dovuto essere più cattivi. Barbour ha scelto di andare da tre quando avrebbe potuto segnare da due, va bene così, ha scelto lui di fare così. Sì, forse abbiamo esagerato troppo dal tiro da tre punti ma abbiamo una squadra che non ha moltissime alternative di gioco, quindi dobbiamo adattarci. L’amarezza c’è perchè, quando ti trovi queste partite quasi su di un piatto d’argento e non le vinci fa male, posso solo augurarmi che questa sconfitta possa darci maggiore sprint, maggiore convinzione in futuro per il futuro di questo torneo.
Calvani
Non era una gara facile, lo sapevate, anzi mi potete dare anche qualche consiglio ormai su come affrontarle ‘ste gare. Scherzi a parte, Pesaro sta lavorando bene con l’innesto di Stipcevic e dei nuovi americani, adesso hanno più rotazioni e la gara di stasera non è stata casuale come la loro bella prova di domenica scorsa ad Avellino e contro Varese. Io resto sorpreso invece dalla mia squadra, sono proprio contento e ripeto sorpreso di quanto riescono a mettere in campo, oggi Pesaro è difficile da battere e potrebbe diventare una squadra molto rognosa d’affrontare e faccio fatica a capire come questi ragazzi riescano a trovare queste risorse mentali e fisiche. Oggi non avevamo D’ercole, Dagunduro è fermo da tempo….Consentitemi poi di parlare di Tambone. La sua crescita è stata logica, i minuti che ha fatto nelle gare scorse gli son servite per far bene stasera. Abbiamo dei problemi con una panchina corta, i ragazzi avrebbero bisogno di un refresh, Goss stasera 39 minuti….Non era previsto, idem per Taylor che ha fatto solo due allenamenti in settimana. Alla fine avevamo poca lucidità, poco fiato, non siamo riusciti a gestire bene i 7, 8 punti di vantaggio che avevamo accumulato. Capisco che Pesaro possa lamentarsi per l’ultima chiamata su Cavaliero ma è difficile stabilire se fosse fallo o meno, onestamente non credo proprio che gli arbitri abbiano inciso questa sera. Nei primi due quarti abbiamo fatto molti errori in difesa, più di tattica che di sostanza ma non potevo chiedere una difesa troppo aggressiva per non finire subito la benzina e la dimostrazione sta proprio che oggi non abbiamo fatto alcuna azione di pressing nei 40 minuti. Stiamo comunque facendo grandi cose, il pubblico sta tornando a vederci ed ora ci apprezza, il nostro Presidente riceveva spesso insulti e la squadra soffriva. Ora non è più così, ma mi soffermo anche sul fatto che abbiamo sempre ripreso gare apparentemente perse, la mentalità forse ci manca ma stiamo lavorando duro per avere credibilità. Adesso abbiamo un grande vantaggio, 4 o 5 mesi per programmare l’anno prossimo e dobbiamo ringraziare imprenditori come Scavolini e Toti che ci consentono di lavorare. Voglio rimarcare anche il lavoro che sta facendo Alberani, è un dirigente che alle 7:30 in sede spesso è già qui a vedere filmati di campionati incredibili, invece di pescare dai procuratori. Lui si fida il giusto dei procuratori, sa cosa può andare a prendere senza spendere troppo e questo è un punto di forza. Lavoriamo molto bene assieme, siamo veramente in sintonia e mi piace lavorare con lui, questo è per una dirigenza una grossa ricchezza.
Datome
Abbiamo meritato, sono contentissimo perché vinciamo anche in momento di scarsa brillantezza fisica, però ce la mettiamo tutta, diamo sempre il massimo ed è difficile fare sempre bene per 40 minuti. Non abbiamo fatto benissimo in linea di massima, ci è mancato Lollo, lo ripeto è stata dura ma ce l’abbiamo fatta. Vediamo adesso a Cantù, noi non molliamo, poco ma sicuro. Grazie per i complimenti, sembra facile ciò che faccio ma non è facile farlo, ve lo garantisco, adesso capita che vada bene, per il resto cerco solo di lavorare sodo ma parliamo bene anche di Tambone, non ha esperienza da professionista ma sta in campo da professionista, sta tenendo il campo bene, s’allena bene, è molto ambizioso e ci sta dando una mano giusta, un applauso a Matteo, non ha fatto ancora nulla ma merita lo spazio che si sta guadagnando.
ACEA Virtus Roma – Scavolini Banca Marche Pesaro 65-64
Parziali: 14-16; 19-19; 22-14; 10-15
Progressione: 14-16; 33-35; 55-49; 65-64
MVP: Gigi, sempre Gigi, ancora Gigi. Tiene a galla Roma nel secondo periodo da 14 punti sui 19 di squadra complessivi. Per Pesaro fa molto bene Crosariol in silenzio, quasi senza far rumore ma piace come Stipcevic comanda la squadra. Ma a Milano avranno fatto bene a disfarsene?
WVP: Mack segna solo una tripla, poi il nulla per 15 minuti per un -2 di valutazione.
Fabrizio Noto/FRED
4 Comments
Davide
Ottimo commento, come sempre. Un paio di annotazioni: a basket chi vince merita sempre a mio avviso, non e’ il calcio dove magari segni e poi difendi fino alla fine e gli altri prendono due pali e tre traverse.
Sulla partita di ieri; e’ vero che si e’ vinto male, e’ vero che siamo a corto di fiato e chemancava anche Lollo, pero se goss fa ridere per 39 minuti allora diventa ancora piu difficile. Se avesse giocato in modo decente, sia in difesa sia in attacco, si sarebbe vinto facilmente, alla faccia delle rotazioni corte e di un pacco lunghi che (Lawal a parte) produce 10 punti. Calvani merita solo elogi, pero sinceramente non mi piace come ruota proprio i lunghi: gente come czyz e lorant merita piu minuti, sicuramente quando Jones fa il jones visto all’inizio del campionato. Ieri ha mancato un paio di canestri da minibasket. Insomma, quest anno mi sta bene tutto dopo un campionato finora incredibile, ora pero serve un esterno a gettone per dare fiato alla squadra e bisogna che alemno Jones riesca a dare un contributo piu solido. Finora e’ lui quello che ci manca. Per il futuro prossimo non sono ottimista purtroppo, tra cantu e RE ho paura che non si porta a casa nulla, e poi c’e’ milano, sicuramente migliore fuori casa che at home. Ora e’ il momento di tirare fuori tutto per non rovinare un ottimo inizio.
FRED
Ok Davide però rifletti su di un piccolo dato: Goss ad Ancona ed anche ieri, ad esempio, è stato parecchio in campo ed alla fine paga. Sembra strano ma sembra che vada o renda di più in trasferta, dovrei vedere le statistiche…I lunghi, la rotazione….E’ vero ma evidentemente Czyz in questo momento paga la sua inesperienza a questi livelli mentre sia Lorant che Jones sono discontinui. Allora cosa fa? Da più fiducia a quello che in quel frangente crede possa dargli di più in difesa od a quello che appare più pronto.
Per il futuro condivido, Cantù e Reggio sono trasferte difficili, molto complesse ma attenzione, ‘sti ragazzi sono incredibili.
Davide
Caro Fred, grazie per la risposta. E’ vero che goss e’ stato tantissimo in campo ultimamente, e lo paga, niente da dire. Pero vale lo stesso per Datome, e la differenza e’ notevole. In piu ieri, statistiche alla mano, ha dato piu tambone in 18 minuti (+1 nei minuti in campo) che Phil. Detto questo niente da dire su Phil, ottimo giocatore che sta fecendo un’annata straordinaria.
Sui lunghi: d’accordo sulla conclusione (far giocare chi pare piu pronto) pero non credo alla inesperienza di czyz. Secondo me e’ solo sfiducia, dovuta soprattutto all’utilizzo a singhiozzo. In ogni caso, ad oggi ha ragione Calvani, quindi a parte queste disquisizioni che lasciano il tempo che trovano, sto zitto e spero che continui ad avere ragione pewr il resto della stagione.
FRED
Sì, credo che Czyz adesso abbia poca fiducia. Su Goss….Beh, secondo me corre forse più di Gigi ma è una mia impressione, copre forse più spazio in campo in quanto “piccolo” di ruolo, per questo forse giunge meno lucido ma non dimentichiamo che Goss non è uno specialista dalla lunetta.