SIENA – L’inimmaginabile è accaduto, il miracolo è compiuto, Siena espugna il Pireo battendo un Oly decisamente sotto tono e vola in testa al proprio girone di Eurolega, al pari del Caja Laboral. Ora per i campioni d’Italia si aprono scenari che, all’inizio dell’Eurolega, sarebbero stati davvero non preventivabili. Se si ripensa alla partenza choc della Montepaschi nel girone eliminatorio, iniziato con un devastante 0-3, si fa fatica a credere che Siena stia lottando egregiamente per un posto al sole tra le migliori 8 d’Europa. Il calendario ci dice che le prossime 3 gare, prima del giro di boa, vedranno i ragazzi di Luca Banchi impegnati due volte al Palaestra con gli impegni casalinghi inframezzati dalla terribile trasferta di Barcellona. Non è peregrino pensare ad un girone di andata concluso con un record di 6-1 (ma anche 5-2 sarebbe straordinario), che proietterebbe la Mens Sana al primo posto solitario ed aprirebbe scenari davvero interessanti per le 7 partite del ritorno, considerando che Oly e Fenerbache dovranno far visita ai toscani. Ma non corriamo troppo con la fantasia e fermiamoci alla cronaca ed alla realtà odierna. Cronaca e realtà che ci parlano, occorre darne notizia, di un ricorso dell’Oly per un fantomatico rallentamento del cronometro negli ultimi secondi di gara, entro il 24 gennaio i giudici europei decideranno sul risorso dei greci, al momento possiamo solo ricordare la famosa canzone degli anni ’60 “bisogna saper perdere” cantata, se non andiamo errati, da Shapiro. Ma al Pireo il saper perdere non sta di casa ed anche due anni fa a Siena i reds si resero protagonisti di gesti provocatori con Ivkovic, altro personaggio “fantastico”, che cercò di mettere la partita sulla bagarre facendo misurare l’altezza dei ferri del Palaestra. Vabbè, parliamo di sport giocato che è meglio.
Siena l’ha vinta all’ultimo respiro, proprio quando sembrava che le speranze degli ospiti fossero miseramente naufragate a causa della classe notevolissima di Spanoulis che sparava in un amen 5 punti, tripla e poi jump dai 4 metri, che sembravano porre la parola fine alla sfida. Ma la partita era tutt’altro che finita: Ress segnava il -3, poi Brown si prendeva la Mens Sana sulle spalle e tentava una tripla, francamente velleitaria, che induceva Antic ad un fallo assurdo che mandava Bobby Brown in lunetta per il pareggio. Il folletto statunitense non tremava e segnava i 3 liberi che significavano l’aggancio e vanificavano i 5 punti in fila di Spanoulis di cui sopra. Sull’ultimo possesso l’Oly compiva una serie di nefandezze con Spanoulis che si faceva raddoppiare dal solito Brown e da Hackett, gestendo malissimo la palla che giungeva alla fine ad Hines, il moro sembrava poter segnare il più facile dei canestri ma l’opposizione di Moss lo mandava in confusione e il suo tiro si stampava sul ferro, rimbalzo lungo che premiava ancora una volta Brown che partiva a 100 all’ora in contropiede, Spanoulis aveva la possibilità di fermarlo con un fallo ma rinunciava e il play senese appoggiava il comodo +2. Ad un secondo e sette decimi dalla fine i greci avevano l’ultima rimessa con Law che tentava un’improbabile tripla sporcata dall’intervento difensivo di Hackett. Siena vinceva così 74-72.
Prima del concitato finale c’erano stati 30 minuti di equilibrio con l’Oly che cercava di scappare in apertura di partita (+8), Siena rintuzzava i tentativi di fuga dei padroni di casa ed addirittura chiudeva i primi due quarti in vantaggio di 2 punti. Sorpassi e controsorpassi sul filo dell’equilibrio più assoluto fino al clamoroso finale sopra descritto. La partita non è stata bella, combattuta si ma non bella, errori in serie da una parte e dall’altra, tanto tiro dall’arco, difese arcigne. L’Oly ha dovuto fare a meno dell’infortunato Powell, ha avuto uno Spanoulis inarrestabile nel primo quarto ma che poi è calato alla distanza per ergersi a protagonista, sia positivo che negativo come abbiamo raccontato, dell’ultimo minuto, ha messo in mostra il solito Hines che anche se è dotato di un’altezza da ala piccola si permette di dettare legge sotto canestro. E proprio il pitturato è stato il settore dove Siena ha patito le pene dell’inferno, con i greci che hanno catturato 42 rimbalzi contro i 33 della Montepaschi. Banchi ha avuto tantissimo da un Brown impreciso al tiro ma che poi l’ha vinta con gli ultimi 2 possessi, da un Hackett venuto fuori alla distanza dopo le difficoltà iniziali nella marcatura di Spanoulis, da un Sanikidze volitivo che ha catturato 8 rimbalzi, dal solito e solido Moss, da un Kangur che gioca con l’esperienza di un veterano, da Ress che in una serata storta al tiro ha saputo ugualmente rendersi utile. Bene anche capitan Carraretto, alcuni minuti di intraprendenza per Rasic e per un Eze ancora chiaramente indietro nella condizione e in difficoltà con Shermadini anche se ha catturato 4 rimbalzi nei pochi minuti rimasti sul parquet. Non è entrato l’infortunato Janning mentre Ortner è rimasto a Siena.
Olympiacos Pireo – Montepaschi Siena 72-74
Parziali: 25-20, 11-18, 15-14, 21-22
Progressione: 25-20, 36-38, 51-52, 72-74
MVP: Impossibile non premiare per l’ennesima volta Bobby Brown, per lui 22 punti compresi i 5 della staffa, bene anche Hackett ed un Sanikidze in continua crescita.
WVP: Eze è ancora indietro di condizione, ma lo aspettiamo fiduciosamente sapendo bene quello che vale.
Alessandro Lami