E’ tempo di bilanci in casa Viola alla fine del girone di andata, chiuso con la splendida vittoria ottenuta a Ferrara contro la Mobyt che ha definitivamente sancito il passaggio del periodo di crisi patito durante la prima parte del girone di andata. Ripercorriamo quindi le fatiche dei neroarancio in questi quasi quattro mesi di passione.
A causa dei ritardi della federazione a comunicare la fatidica decisione in merito al ripescaggio richiesto e poi finalmente ottenuto, l’inizio di stagione è ad handicap, in quanto il poco tempo a disposizione per allestire il roster e per organizzare tutto quanto sarebbe servito ad affrontare un campionato duro e impegnativo come la DNA non hanno permesso di prepararsi al meglio per le fatiche nascoste dietro l’angolo. Nonostante tutto, a partire dalla conferma di Caprari il roster viene completato e finalmente viene permesso a Bolignano, confermato tecnico dopo la promozione sfiorata sul campo, di iniziare a pensare al basket giocato.
Il campionato non inizia nel migliore dei modi, arriva infatti subito una sconfitta contro Agrigento, seguita dall’illusoria vittoria in quel di Omegna. Di li però, la stagione della Viola prende la direzione sbagliata, sono ben otto le sconfitte consecutive subite, col gioco che latita a vedersi nonostante gli intensi allenamenti e errori grossolani da parte di tutti coloro che scendono in campo. Questo è ciò a cui sono costretti ad assistere i tifosi, e questo non fa certo piacere ne a loro ne alla società, che puntuale come sempre interviene per cecare di invertire la rotta della compagine neroarancio. Il taglio di Mariani è inevitabile, poco dopo seguito da quello di Zampolli, entrambi mai incisivi nelle partite che li hanno visti indossare la maglia della Viola. Il segnale è chiaro: ripartire subito!
Nonostante le numerose battute d’arresto, la fiducia a Bolignano viene rinnovata, e gli acquisti degli under Sabbatino e Ricci portano freschezza e atletismo al Pianeta Viola. Il trend però non si inverte, la sconfitta a Firenze è l’ultima della gestione Bolignano, che a malincuore viene sollevato dall’incarico di head coach. La “patata bollente” rappresentata dalla squadra reggina, ultima in classifica con due soli punti all’attivo, passa a Francesco Ponticiello, tecnico di grande esperienza in questa categoria. Ma i cambiamenti non si fermano qui, perché il roster viene ulteriormente ritoccato: Giovanni Rugolo torna a vestire la maglia della sua città dopo tanti anni, e insieme a lui arriva Alessandro Piazza, play “tascabile” lasciato libero a causa del fallimento della sua Fortitudo Bologna.
Dopo la sconfitta subita in casa contro Perugia, peraltro solo nei minuti finali e senza ne Piazza ne Ponticiello sul parquet, arriva la prima affermazione, ai danni di Bari. Di lì, la Viola si risolleva, tanto da risultare la migliore squadra nelle ultime otto giornate, con sei vittorie e due sole sconfitte, arrivate d’altra parte contro squadre militanti nei piani alti della classifica come Castelletto e Treviglio. Ciò che però colpisce è il netto miglioramento sul piano del gioco e dell’intensità mostrate durante le partite, aspetti favoriti dalla lunghezza del roster a disposizione del tecnico di Sant’Antimo, i giocatori sembrano lontani parenti di quelli che apparivano svogliati e depressi per le numerose sconfitte raccolte in giro per lo stivale. Si vedono variazioni tattiche soprattutto in difesa, con l’alternanza della zona e del pressing e il frequente utilizzo dei cambi difensivi, mentre offensivamente Piazza fa da direttore d’orchestra a un collettivo completamente rivitalizzato. Neppure gli infortuni, come quello occorso a Rugolo o i continui acciacchi di Quaglia fermano la squadra reggina, che è chiaramente diventata una temibile avversaria per tutte le 17 squadre militanti in DNA.
L’inizio del girone di ritorno, domenica 20 gennaio, coinciderà con una partita segnata col cerchietto rosso sul calendario da molti tifosi neroarancio, ovvero la sfida, l’ennesima, alla Fortitudo Agrigento, terza in classifica e autentica sorpresa del campionato. L’augurio è che la Viola possa regalare una nuova soddisfazione a tutti coloro che l’hanno seguita in questa prima parte di campionato, proprio in casa di quella che è diventata la rivale per eccellenza dopo la scorsa DNB, e continuare il suo percorso di risalita in classifica. in questo senso sarà fondamentale il ritorno sul parquet di Rugolo, ormai ristabilitosi dopo un mese di cure e terapie sotto la guida del preparatore atletico Rosace.
Il bilancio dunque, con 14 punti e il 12° posto in classifica, può essere ritenuto abbastanza positivo nonostante l’inizio shock, ma la Viola non può certamente essere soddisfatta di quanto fatto finora. Il tempo per risalire ulteriormente c’è, le partite sono ancora tante e…la Legadue non è poi così lontana. Di certo, un aiuto fondamentale è auspicabile che arrivi dai tifosi, che sono invitati a riempire il PalaBotteghelle e renderlo quel catino caldo e inespugnabile che è stato solo un anno addietro. In attesa che qualcosa si muova sul fronte PalaCalafiore. Ma questa è un’altra storia…
Paolo Malara