BOLOGNA – Grandissima impresa dell’Enel Brindisi che viola la Unipol Arena di Bologna con un’altra prestazione fatta di tanto attacco, ma anche con il cuore per non disunirsi dopo un inizio da incubo. Gli uomini di Bucchi hanno riacciuffato una partita che dopo 10’ (14-30) pareva già incanalata verso i binari morti, ricucendo con pazienza nel secondo e sfoderando poi un secondo tempo offensivo scintillante che ha letteralmente lasciato inebetita la Virtus Bologna. Tutte sulle spalle di un super Jeff Viggiano, nella domenica in cui, pur non facendo male, la stella di Johnatan Gibson è stata un po’ meno brillante. L’italo americano ha firmato quasi per intero il parziale che, nella terza frazione, ha portato di peso Brindisi in vantaggio. 14 punti nel frangente per lui, 25 alla fine, confermando la grande prestazione di fine anno contro Roma. Bene anche Robinson, solo discreto Gibson, grande prestazione del capitano, Klaudio Ndoja, anche lui con canestri pesantissimi nel finale. Il tutto in una giornata dove la coppia di playmaker Reynolds/Fultz ha prodotto molto poco . Due punti pesantissimi, che lanciano i pugliesi in una posizione molto favorevole per la qualificazione Final Eight, volendo già matematica questa sera, in caso contrario da conquistare domenica prossima nel gustosissimo match con l’EA7 Milano. Poco da dire su Bologna. Una squadra fischiata e criticata pesantemente dal proprio pubblico, che non ha un capo ne una coda al momento, senza un’idea di gioco in attacco, aggrappata alle invenzioni dei singoli (del singolo in questo caso, con il solo Hasbrouck a segnare 26 punti nel deserto più assoluto) e che quando perde di coesione in difesa, per ora, fatica a vincere con chiunque. Non è bastato neanche un primo quarto di ottime percentuali offensive per mettere al sicuro la vittoria: dal 30-14 in proprio favore dopo 9’, il parziale fino al 40° recita un impietoso 45-74. Qui al contrario, le Final Eight sono andate. La sconfitta odierna condanna i bolognesi alla prima esclusione dal 2005 a oggi. Un dato su cui società e squadra dovranno riflettere.
Il mezzogiorno d’Epifania si fa sentire per il pubblico. Si gioca in una Unipol Arena vuota come, a memoria, è davvero difficile ricordare, e con i tifosi di casa in silenzio e senza striscioni per protesta. E anche per l’Enel l’approccio con l’orario di pranzo non è dei più semplici. Gli uomini di Bucchi non pervengono letteralmente ad inizio partita, mentre Bologna, facendo le proprie cose con ordine, mette subito un netto 13-2 a tabellone, colpendo da fuori con Hasbrouck e Poeta. Gibson e Robinson finiscono in panchina in meno di 4’ e così sono Formenti e Zerini a provare a dare una scossa ai compagni. Ma di fronte c’è una V Nere dalla mira felice: Poeta e Smith dalla distanza colpiscono ancora e il divario si allarga ulteriormente, stante anche il bonus raggiunto anzitempo dagli ospiti, con lo stesso Smith a sfruttare la sua stazza in post basso e a guadagnare tiri liberi. Hasbrouck dalla lunetta arrotonda quello che è probabilmente il miglior quarto stagionale dei bolognesi, prima che Gibson da metà campo fissi il punteggio sul 30-17.
Il miracolo di fine quarto dell’americano principe del nostro campionato dà la carica ai suoi che ripartono bene nella seconda frazione. Complice una Virtus ora molto pigra, con la seconda linee in campo, è capitano Ndoja con quattro punti a portare il disavanzo sotto la doppia cifra. La risposta arriva dai giovani Moraschini e Imbrò, con i padroni di casa che puntano sulla linea verde, concedendo minuti importanti anche al 17enne Fontecchio. La scelta paga, sia in attacco che in difesa. La Virtus riprende immediatamente il filo del proprio discorso e, anche grazie a un tecnico a Piero Bucchi, tocca il +14 (38-24). E’ comunque una partita viva, con i pugliesi che non hanno intenzione di abbandonarla, seppur abbastanza caotici. I quintetti sperimentali di Finelli danno alti e bassi alla squadra e Brindisi ne approfitta, rientrando con Robinson e Viggiano ancora al -9. Hasbrouck però è in giornata positiva e tiene Bologna avanti con un buon margine. Alla pausa lunga è 43-34 SAIE3.
Al rientro in campo la partita si ribalta completamente. Brindisi conferma la sua fama di squadra che può accendersi in un amen, mentre Bologna, al contrario, conferma la sua inspiegabile capacità di staccare la spina senza apparenti motivi. Anzi. Un motivo identificabile ci sarebbe, ed è la zona che Bucchi mostra ai bianconeri. E contro cui la Virtus si pianta. Segna solo Hasbrouck (5 punti), per il resto è il buio. Il black out offensivo scatena anche quello difensivo e così, come detto, l’Enel prende fuoco. Viggiano e Robinson vedono una vasca da bagno al posto del canestro e proprio una tripla dell’italo americano chiude un parziale di 15-5 che porta gli ospiti addirittura in vantaggio (48-49). Finelli ferma la gara e inserisce Moraschini per un inguardabile Gaddefors e dal giovane italiano ottiene di nuovo un’iniezione importante di energia che permette ai padroni di casa di rimettere qualche punto di margine a proprio favore. Ma la partita ha cambiato mani ormai, e Brindisi la controlla, con un Viggiano che firma un terzo parziale da 14 punti con tre canestri pesanti, andando anche a controllare diversi rimbalzi offensivi, non proprio il pane quotidiano della squadra pugliese. Per la Virtus c’è solo Hasbrouck, che prova a rispondere come può alla folate avversarie (10 punti nel quarto) e tiene il punteggio in parità al 30°.
Brindisi prova a dare una spallata alla partita con la prima fiammata di Reynolds, ma è ancora una volta Hasbrouck con un gioco da tre punti a ridare ossigeno ai suoi. Ma la baracca bolognese è ormai troppo debole, e pare che un leggero soffio di vento possa raderla al suolo. La schiacciata di Robinson e la seguente tripla dall’angolo di Ndoja sono addirittura la tempesta perfetta per scardinare ogni certezza felsinea, a cui viene dato il colpo di grazia dall’infortunio che toglie di mezzo lo stesso Hasbrouck. La tripla di Fultz per il +10 fa esplodere il foltissimo pubblico brindisino arrivato a Bologna e mette virtualmente i due punti già nella classifica di Brindisi. Bologna è definitivamente sciolta e da lì in poi sono solo fischi e i chiodi finali sulla bara messi da un immenso Viggiano.
SAIE3 Bologna – Enel Brindisi 75-88
Parziali: 30-17; 13-17; 18-27; 14-27;
Progressione: 30-17; 43-34; 61-61; 75-88;
MVP: Jeff Viggiano. 25 punti, 6 triple, 8/14 al tiro, 6 falli subiti, 23 di valutazioni, il break decisivo firmato per intero. Poco da aggiungere.
WVP: Steven Smith toppa ancora, dopo il nulla di Sassari. Con l’assenza perdurante di Minard lui dovrebbe dare qualcosa in più, invece, non tragga in inganno la doppia doppia finale, è ancora un volta deleterio. Il suo futuro sotto le Due Torri potrebbe essere incerto.
SALA STAMPA
Alex Finelli
Piero Bucchi
Nicolò Fiumi