E’ chiara la differenza che ha determinato il risultato finale: Cantù è una squadra, Milano no. I 15 rimbalzi d’attacco presi dai brianzoli testimoniano la differenza d’intensità messa in campo, mentre la gestione finale di Aradori ha confermato, una volta di più, che le avversarie di Milano sentono di poter vincere in volata al Forum, percependo il terrore della sconfitta negli avversari. La tripla decisiva dell’ex arriva in un modo sinistramente simile a quella che Diener segnò per decidere la vittoria di Sassari di qualche settimana fa. Ormai molti indizi fanno una prova e Milano non riesce mai a fare sua una partita in volata, quando c’è da mettere quel qualcosa in più che vada al di fuori del talento.
Trinchieri parte con Markoishvili dalla panchina, giocandosi bene la carta Brooks che lo ripaga con un’ottima partita. Il primo quarto mette in mostra lo scontro tra Aradori e Langford, fatto decisamente più d’attacco che di difesa. Bremer fatica più del dovuto, ma Melli entra subito in partita con un paio di triple che tengono a contatto Milano. Il quarto si chiude con lo scambio di canestri Tabu-Langford.
Ancora Melli apre con la tripla del pareggio a quota 22, subito bissata da quella di Green che costringe Trinchieri al timeout. Viene fischiato un curioso antisportivo a Markoishvili e, altre due triple di Basile e Green, portano Milano al +7.
Piano piano Cantù ricuce lo strappo, con l’ottimo apporto di Brooks e il solito sontuoso Markoishvili che domina, chiudendo il tempo con 8 punti.
Milano rientra dalla pausa con la solita, endemica, mollezza e si fa prendere ben tre rimbalzi d’attacco nella stessa azione, subendo un canestro da Cusin, che pochi secondi prima aveva lanciato per aria un air ball d’immane bruttezza. In questo frangente gli arbitri perdono completamente la bussola, mangiandosi il fischietto e tirandolo fuori quando meno servirebbe. E’ risultata chiara l’inadeguatezza del trio per una partita del genere, alla luce del fatto che entrambe le squadre avrebbero da lamentarsi su, almeno, una decina di situazioni. Markoishvili risponde al canestro di Hairston con una grandissima tripla dal palleggio e Cantù chiude anche la terza frazione avanti.
Langford commette presto il quarto fallo e Scariolo cerca di coprirlo con la zona. Green segna e mostra una grande leadership sia vocale che tecnica, poi Langford mette la tripla in transizione e Milano mette la testa avanti.
A rispondere è il solito Markoishvili con sei punti in fila di grande classe. Melli ci prova con la tripla del -2, poi si ripropone lo scontro tutto d’ attacco tra Langford e Aradori che ne segnano quattro a testa. Il 2-2 di Melli regala il -2 a Milano, ma ormai Aradori è entrato in the zone e infila una clamorosa tripla a fil di sirena per il +5 ospite a meno di un minuto dalla fine.
La girandola di liberi canturini, relativamente convertita, e l’errore da lontano di Hairston, siglano la quinta sconfitta casalinga consecutiva per Milano, che non vede la luce in fondo al tunnel.
EA7 Emporio Armani Milano-Chebolletta Cantù 76-84 (19-22, 20-19, 18-20, 19-23)
Gli audio degli allenatori:
MVP: Pietro Aradori. Le sue stats parlano per lui: 25 punti, 8 rimbalzi, 7 falli subiti e 33 di valutazione, ma il vero pregio è quello di aver deciso la partita nel quarto periodo con grandi soluzioni di talento.
WVP: JR Bremer. 0-5 dal campo, -5 di valutazione e -20 di plus/minus dicono che, forse, il Fenerbache non era proprio pazzo a lasciarlo andare via.
Simone Mazzola