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3 Comments

  1. 1

    Roberto

    Sono contentissimo, questa squadra ha ancora dei limiti enormi, però ha un cuore grande così. L’essere riusciti a vincere su un campo tanto difficile come Brindisi, nel giorno della peggior partita di Datome dall’inizio del campionato, è la dimostrazione che Roma è in primo luogo una squadra. Infatti solo attraverso uno sforzo collettivo si possono compensare le giornate storte dei singoli. Goss, che era mancato contro Sassari, si è ampiamente rifatto a Brindisi, tenendo a galla praticamente da solo l’Acea fino all’inizio del quarto quarto, quando i romani hanno messo le mani sulla partita grazie a un parzialone di 19 a zero! Roma ha i pregi e i limiti di una squadra giovane: tanto entusiasmo, energia, forza fisica ma anche inesperienza e discontinuità di rendimento anche all’interno della stessa partita. Lo si è visto chiaramente nei minuti finali con Brindisi, con tutti quei palloni persi banalmente. E qui mi tocca dare la solita tirata d’orecchi a Taylor: va bene che non sei Mike D’Antoni, va bene che ti fai intercettare i passaggi e non riesci a battere il pressing, però non puoi sgambettare il giocatore avversario che ti ha appena rubato la palla! Sono sicuro che se avesse avuto a disposizione Dagunduro, Calvani avrebbe rispedito Taylor in panchina fino al fischio finale. Errori di gioventù, direbbe Fred, e sicuramente è così. Però in quel ruolo una squadra che si rispetti deve avere giocatori affidabili. Per il resto sono d’accordo con Fred: Czyz troppo casinista, Lawal appena sufficiente, Lorant impalpabile. Alla fine il fattore imprevisto che ha deciso la partita è stato il risveglio improvviso di Bobby Jones, favorito anche da un regalino della terna arbitrale (il tiro da tre che è costato il tecnico a Bucchi era chiaramente viziato da una infrazione di passi). Meglio così: ho notato che quest’anno Roma, con il suo gioco, è riuscita a guadagnarsi anche il rispetto degli arbitri (tranne che con Siena e Bologna…). Adesso che il primo obiettivo stagionale è stato praticamente raggiunto, la F8 di Milano, chiedo a Calvani una ultima soddisfazione: devono asfaltare Biella. Poi possono anche perdere due partite di seguito, non mi interessa. Ma con Biella non devono avere la minima pietà!

  2. 2

    FRED

    Sai Roberto, Roma quest’anno è così: gioca bene Jones, non si vede Lorant e viceversa, è una squadra assemblata da squadra nel vero senso della parola, i progressi si faranno perchè ancora non s’è vista la partita dove tutti danno il massimo (forse contro Reggio Emilia?), quando la vedremo potremo dire che il progetto è giunto a termine, il problema sarà mantenere costante il rendimento ma questo è un altro discorso. Godiamoci queste F8 e se il sorteggio ci da una mano (evitando subito Siena o Sassari), si può sperare in una buona Coppa Italia.

  3. 3

    Roberto

    Hai perfettamente ragione, del resto Calvani lo ricorda spesso: la continuità la si raggiunge con il tempo, giocando assieme mesi e mesi. Lui fa sempre l’esempio di Cantù e di Sassari, che c’hanno messo due-tre anni per diventare team di prima fascia. Ovviamente mi auguro che Roma bruci le tappe, ma razionalmente mi rendo conto che sarebbe già tanto se questo progetto continuasse anche l’anno prossimo. Speriamo che con i risultati di quest’anno si riesca ad attirare l’attenzione di qualche altro imprenditore disposto a investire. Per quanto riguarda la Coppa Italia invece non sono d’accordo. Ovviamente Siena e Sassari sono due squadre fortissime, le abbiamo viste vincere a Roma. Però, a mio avviso, sono meno “quadrate” rispetto a Cantù e alla Varese di quest’anno. A me non piace il modo di giocare nè di Siena nè di Sassari, anche se ne riconosco l’efficacia. Un gioco troppo perimetrale, essenzialmente fondato sul tiro da tre punti e molto poco sul gioco nel pitturato. Ovviamente Siena e Sassari sfruttano al meglio le caratteristiche dei loro giocatori, vista la presenza nei rispettivi roster di molti grandi tiratori da fuori. E tuttavia si sa che il tiro da tre punti è un’arma a doppio taglio: se entra ti fa vincere le partite, ma se non entra te le fa perdere. Siena ha vinto a Roma anche perchè, nel momento clou, Ress ha infilato un tiro dalla linea dei 6,75. Sassari ha vinto a Roma grazie alla consueta vena dei fratelli Diener ma anche grazie a un tiro da tre di Vanuzzo inspiegabilmente lasciato solo. La controprova di quanto sto dicendo sta nelle sconfitte casalinghe di Sassari contro Brindisi e con i francesi dell’Orleans. Insomma, mentre contro Siena e Sassari puoi sperare in una giornata no dei loro tiratori, Varese e Cantù devi batterle. Per cui preferirei giocarmela con le prime due, anche se Roma resterebbe comunque sfavorita.

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