ROMA – Pochi lo avevano pronosticato ad inizio Torneo anzi, ad essere sinceri, qualcuno l’aveva detto a settembre scorso che l’ENEL Brindisi avrebbe potuto vestire i panni della sorpresa, per questa ragione la partita che vedrà domenica in campo i pugliesi padroni di casa opposti all’altra bella sorpresa del campionato, l’ACEA Virtus Roma, ha un sapore di alta classifica sempre in proiezione Final Eight milanesi dei primi di febbraio del nuovo anno. Ma, sempre scritto con estrema chiarezza, nessuno poi si stupisca se una delle contendenti si troverà ad aprile a lottare per un posto importante in chiave Playoffs perchè sia Brindisi che Roma hanno tutto per crederci sino in fondo affinchè questa stagione sia per loro un annata ricca di soddisfazioni: per un rilancio in grande stile in casa ACEA e per un’affermazione che avrebbe del clamoroso nel profondo Sud della Puglia.
ENEL Brindisi
Brindisi in festa due anni fa. Nella stagione 2010-11 il tanto agognato ritorno in Lega A alla guida di Giovanni Perdichizzi dopo quasi 25 anni dall’ultima apparizione con però subitaneo ritorno in Lega Due, stagione quindi da dimenticare con un conto da pagare in termini di un discreto carico di amarezza e disillusione dipinta sui volti degli appassionati dopo l’ubriacatura dell’estate 2010 ed una serie di errori dalla scrivania in su con evidenti ripercussioni sul campo. Ma gli errori si compiono, è normale, meno normale è imparare invece da essi e se oggi l’ENEL Brindisi è in pianta semi-stabile nei quartieri alti del nostro basket ( “semi” perchè collegato ad un inizio poco positivo, ad onor del vero), lo si deve proprio alla comprensione di cosa possa essere accaduto due anni fa ed alle opportune correzioni generate e messe in pratica. “Facile dirlo oggi…”, dirà qualcuno ma se non vivessimo in un Paese dove la memoria latita e gli errori si ripetono con puntualità sconcertante…La riscossa o la rinascita parte da lontano, da quel Piero Bucchi reietto milanese, colpevole di non aver portato sul gradino più alto d’Italia l’Olimpia targata Armani contro gli Alieni di Siena. Ma per avere una credibilità totale bisogna anche avere giocatori all’altezza che ti consentano di battere in finale di Lega Due Pistoia, altra squadra che mira in alto in questi anni, ed ecco quindi un roster dai contenuti tecnici e morali di primo piano: Jo Gibson, capitan Ndoja, Andrea Zerini e Matteo Formenti, Marco Giuri, Craig Callahan, Alex Renfroe e Dejan Borovnjak.
Oggi l’identità di Brindisi è similare. Ci sono attori diversi, ovvio, ma sono attori con caratteristiche di primo piano ad iniziare da quel Jonathan Gibson che viaggia a 19,9 p.ti di media a partita, miglior realizzatore della Lega, dietro di lui solo un certo Gigi Datome che guarda caso giocherà contro di lui domenica in uno scontro che potrà anche essere diretto sui due lati del campo, un duello che sarà per fini intenditori nonostante l’ex primo realizzatore del campionato turco della scorsa stagione regali al Gigi Nazionale diversi centimetri in altezza. E come Roma poggia l’asse del proprio gioco sul duo Jordan Taylor-Gani Lawal, Bucchi affida la potenza di realizzazione di Gibson alle geometrie disegnate da Scottie Reynolds (non solo 5,2 assist in media a gara, il secondo della Lega ma anche 11,5 p.ti/partita), che deve anche innescare l’altra (e sono tre), bocca da fuoco dei brindisine, Antywane Robinson, ex Cholet e secondo realizzatore della squadra con 11,7 p.ti di media a match. Senza dimenticare però un Jeff Viggiano che, giunto a Brindisi espressamente voluto da Bucchi, ha messo a frutto l’ottima estate in maglia azzurra per dare continuità al suo rendimento già posizionatosi a livelli buoni a Biella la scorsa stagione, più attento alla squadra e meno ai suoi meri dati personali (10,8 p.ti/gara a Brindisi contro i 12,5 dell’anno scorso). A completare un roster affiatato, che ha dato filo da torcere a tutti finora, c’è anche Cedric Simmons il totem che compare meno degli altri ma che quando c’è da far legna è indispensabile, esattamente come capitan Klaudio Ndoja e Jerai Grant che completano un reparto solido come una roccia. A completare il quadro infine lo zoccolo tricolore dei vari Robert Fultz, Andrea Zerini e Matteo Formenti, quest’ultimo spesso eversore dalla lunga ma che quest’anno trova la retina con minor frequenza del solito.
Ecco, un mix molto ben assemblato che domenica ha voglia ancora di stupire per regalare all’incredibile pubblico brindisino, sempre al seguito in ogni dove, un’altra giornata di gloria sempre però restando con i piedi ben saldi a terra. Non bisogna esaltarsi troppo, nemmeno dopo la prova mostruosa per intensità e concretezza vista domenica scorsa in quel di Biella, non deve diminuire perciò concentrazione come asservimento al risultato, finora la filososfia di Bucchi, che a Roma conoscono molto bene, ha portato dividendi interessanti, perchè non crederci?
ACEA Virtus Roma
La sconfitta contro Sassari, arrivata comunque al termine di una partita ben giocata dai ragazzi di Calvani, non ha intaccato le convinzioni di una squadra che sta predicando basket da diverso tempo. Anzi, forse una sconfitta che oserei definire positiva seppur nel dispiacere del risultato finale perchè ha dato ancora di più al gruppo disegnato da Alberani e Calvani questa estate la dimensione, la propria dimensione tecnica nel contesto di un Torneo nel quale l’ACEA sta impressionando e stupendo.
Il pubblico lo ha già certificato questo aspetto, aldilà delle 7 gare vinte su 12 perchè questa Virtus ha riconquistato il sorriso e la soddisfazione dei propri appassionati, figuriamoci se vince a Brindisi ed ipoteca un posto degli 8 disponibili per la Coppa Italia di Milano. Già contro Varese, nella poco digesta programmazione delle ore 12:00 c’era stato un bel pubblico, contro Sassari l’affluenza è stata ancora più numerosa nonostante fosse una domenica pre-natalizia, questi sono segnali che vanno rimarcati per essere tenuti ben presenti. Eppoi sul terreno di gioco le cose vanno quasi da se. L’ACEA è squadra compatta, di forte carattere, di solidità mentale non comune capace di tenere testa anche a Sassari e di perdere la gara solo perchè gli antagonisti sono oggettivamente, molto più esperti e navigati, in grado di sfruttare con il massimo profitto ogni incertezza.
Contro Brindisi si gioca invece ad armi pari sul terreno dell’esperienza, i biancoazzurri di Puglia sono infatti un roster costruito come Roma ad hoc sulle richieste di Piero Bucchi e predilige un gioco organizzato di sistema ma non si tira certamente indietro se c’è da esercitare il più classico dei run&gun dove, il trio americano già citato più Viggiano. fa molto male se gli lasci dello spazio e, soprattutto, se acquisisce coraggio e fiducia durante il match. Ma come obiettò Calvani nel dopo-Varese, perchè Roma dovrebbe aver paura a correre come dovrebbe e potrebbe fare Brindisi? Non era Varese una squadra da limitare in questo senso? Sotto questo aspetto quindi la Virtus sarà da “petto in fuori”, senza paura e probabilmente disposta a correre anche più dell’ENEL ed è questa la ragione per cui dovrebbe attenderci una gara intensa.
Tecnicamente, mentre Brindisi sarà come sempre molto agile e svelta nel cercare di avvicinarsi a canestro nel catino del Palapentassuglia, Roma cercherà d’imporre la propria difesa per riversare palla in area per lo straordinario Lawal che stiamo ammirando in queste ultime prestazioni, cercando che Czyz, Lorant & Co. diano una mano come sempre. Occhio alla difesa perchè se l’ACEA dovesse limitare Brindisi, la gara dovrebbe pendere nettamente dalla sua parte. I padroni di casa segnano una media di 81 punti a gara contro i 79 dei romani, facile prevedere quanto.
Infine ecco le parole di coach Calvani oggi nel presentare la sfida:
«A Brindisi troveremo una squadra in grande salute, l’ultimo risultato ottenuto fuori casa dimostra in maniera molto decisa che i biancoblu vogliono essere una componente importante di questo campionato. Il fatto che siano neopromossi non deve ingannare: hanno allestito un roster di tutto rispetto per la massima serie, rinnovando la fiducia ad un allenatore di spessore e qualità come Bucchi. A questo aggiungiamo che il PalaPentassuglia sa essere sempre il sesto uomo in campo, dando una spinta ulteriore alla squadra. Dal punto di vista tecnico Brindisi è una formazione che fa del sistema di gioco la sua forza, l’organizzazione conferita da Bucchi si vede in maniera evidente da come la squadra sta in campo, una compagine che non improvvisa ma costruisce i suoi risultati su basi solide e su un’organizzazione offensiva e difensiva di ottimo livello. Ci sono delle individualità ma sono inserite in un gruppo ben orchestrato dall’allenatore. Noi siamo amareggiati per non essere riusciti a completare con una vittoria quanto di buono fatto contro Sassari, ma questo non sminuisce il nostro valore al cospetto delle migliori squadre del campionato».
Precedenti: Roma ha la meglio con cinque vittorie su sei sfide complessive.
Si gioca: domenica 30 dicembre, Palapentassuglia ore 18:15
Arbitri: Sabetta-Paternicò-Di Francesco
Fabrizio Noto/FRED