Oggi non parliamo dei Bobcats. Lo so, vi sembrerà strano visto come è andata ultimamente (qui o qui), ma in assenza di ulteriori novità, li lasciamo lì a marcire su quelle 7 vittorie, numero che appare oggi scolpito nella pietra, complice l’implacabile maledizione di NMTPG.
Ci dedichiamo invece ai Boston Celtics, squadra che notoriamente in inverno va in letargo, ma che quest’anno sembra più vicina al coma irreversibile che al sonno del giusto…
Medioman, aiutaci tu!
Per chi non avesse colto la citazione, parliamo di un ottimo Fabio de Luigi a Mai Dire (non ricordo bene cosa) di almeno una decina di anni fa.
Boston in questo primo quarto di stagione è stata una squadra … media.
Record al 50% (13-12), 5-5 nelle ultime 10, situata a metà classifica (tra la 12 e la 17) in quasi tutte le voci statistiche di squadra (punti concessi, subiti, percentuali di tiro, etc), con le uniche eccezioni di percentuale dal campo e ai liberi (5°), indicatori di una squadra matura e con buoni fondamentali. Poi ci sono due statistiche fuori scala, che potremmo chiamare Rondo’s Stats, in quanto pesantemente influenzate dalle performance individuali del 9 biancoverde: si tratta di un clamoroso secondo posto negli assist, e di un ottavo nei recuperi. Ad essere cattivi si potrebbe dire che anche il ventunesimo posto nelle palle perse può essere imputata al buon Rajon, dall’alto delle sue 3,8 perse a partita; io preferisco vederle come fisiologici incidenti di percorso nella costruzione di quel numero impressionante di assist (oltre 12 a partita). E poi le note dolenti, ventisettesimi nelle stoppate e un clamoroso trentesimo posto nei rimbalzi; come dire: bella questa small ball, ma forse qualche problema te lo crea. In effetti il fatto di avere per lunghi tratti Terry o Lee come guardie (mentre per altezza sarebbero due PG), Garnett da 5 (mentre sarebbe un 4), e come 4 Bass o addirittura Green (entrambi piccolini per la posizione), fa venire meno la presenza fisica e i centimetri in area. Se a questo si aggiunge che, per avere un miglior bilanciamento difensivo, praticamente non vanno a rimbalzo d’attacco, si capisce come i Celtics vadano sotto a rimbalzo quasi contro tutti.
I big 3 …
Nel contesto generale di mediocrità i Big 3 non se la cavano male, pur avendo ciascuno qualcosa di ampiamente migliorabile.
Il Capitano è abbondantemente il migliore dei 3, è quello che suona la carica e fa lo sforzo in più per far vincere la squadra (si vedano i 40 dell’altra notte), soprattutto in fase offensiva (20,3 a partita). Non convincono tanto le percentuali dal campo (43% complessivo, 38% da 3), ma possono essere in parte giustificate dal fatto che la squadra gli chieda di forzare oltre il lecito per provare a sostenera la squadra quando serve. Anche il minutaggio (34,2 a serata) potrebbe essere minore, ma non sembra drammatico.
Garnett fa il suo, anche se è quello che si amministra di più, e non fa niente per provare a nasconderlo (27 minuti a partita). Buona la percentuale dal campo (quasi il 52%), ma restano drammaticamente sotto media le due statistiche prettamente difensive di rimbalzi (7) e stoppate (0,76).
Infine Rondo, quello che ha ormai completamente in mano le sorti, i ritmi, la gestione della squadra, con la sola eccezione dei momenti in cui Pierce in solitaria deve cercare di dare la scossa.. Incredibile come detto il numero di asssit, sorprendenti (per il ruolo) i rimbalzi (5) e la percentuale dal campo (52%), mentre appare troppo deficitario il contributo realizzativo (13 punti a gara). Ha tirato troppo poco, anche perchè ha inseguito il record di assist in maniera troppo dedicata; ora che la striscia è interrotta la situazione è migliorata, ma credo che dato il talento e la fatica dei suoi a mettere punti a tabellone, potrebbe fare decisamente di più.
… e gli altri
Gli altri invece hanno piuttosto deluso. Soprattutto in rapporto a quello che ci si aspettava, dopo l’ottimo mercato estivo.
Terry giochicchia, ma tira troppo male per qualcuno messo lì solo a fare quello. L’hanno promosso in quintetto per cercare di gettare un salvagente all’asfittico attacco dei C’s a inizio partita, ma è chiaro che quello non è il ruolo in cui rende meglio. Ora è tornato a giocare nella second unit, ma le performance di Courtney Lee come starter al suo posto non hanno convinto, soprattutto in attacco (solo 6 punti, con il 27% da 3); si guarda con fiducia al ritorno di Bradley, sperando sia in grado di continuare con le belle cose mostrate lo scorso anno e permettere a Terry di tornare stabilmente nel suo ruolo di sesto uomo tattico. Altra delusione è stata Sullinger: le doti del giocatore, unite a quanto fatto vedere in preseason avevano autorizzato a intravedere per lui un ruolo da protagonista, ma al confronto con la realtà Rivers non si fida a concedergli più di 17 minuti a partita. Per questo esiguo minutaggio sono senz’altro ottimi i quasi 5 rimbalzi, mentre le altre cifre sono meno eccitanti. Ai Celtics ci sarebbe bisogno di molti più punti, più aggressività, più pericolosità, e Jared non sembra al momento in grado di fornirla. In fondo è pur sempre un rookie scelto a fine primo giro…
E poi ci sarebbe Green, il più grande “acquisto” dell’estate. Come avevo scritto nella “recensione” della partita dei Celtics contro l’Olimpia Milano, Green mi sembra giocatore con troppo poca fantasia e capacità di creare, per sè e tantomeno per gli altri: 0,6 assist a partita, a fronte di 1,4 palle perse è qualcosa per cui perseguire la madre per crimini contro la società. Insomma, il buon Jeff sta tirando decorosamente sugli scarichi, viaggia in contropiede e regala anche alcune giocate di buon atletismo. Non ricordo però di avergli mai visto battere l’uomo in palleggio, o smarcarsi dietro i blocchi senza palla. Se vogliamo credere che ai PlayOffs i Big 3 daranno fondo alle loro riserve, e quindi faranno il grosso dell’attacco, lasciando a Green solo il ruolo di rifinitore sugli scarichi, allora può anche andare bene così. Siccome però è realistico credere che forse una mano l’avrebbero bisogno, e che comunque prima ci sarebbe una regular season da giocare, nella quale Pierce, Garnett e Rondo difficilmente ti daranno più di così, e che a questi ritmi i PO sono tutt’altro che assicurati (oggi i C’s sono all’ottavo posto, incalzati da Orlando, e con Phila insospettabilmente fuori, ma non certo a distanza di sicurezza), magari pensare di avere in squadra una bocca di fuoco affidabile in più avrebbe aiutato.
E ovviamente fin qui non è stato quel Lebron Stopper difensivo di cui si parlava in estate.
Chiude la carrellata Milicich, che nell’NBA ha dimostrato ancora una volta (forse l’ultima) di non poter fare la differenza, nemmeno come riserva. Se infatti gli impedisci di stazionare dentro l’area (e il regolamento NBA guardacaso lo proibisce), la sua stazza diventa più un limite che un vantaggio. E la poca voglia in attacco, non ostante buoni fondamentali, fa il resto. Darko se n’è andato e non ritorna più …
Insomma, a ben guardare i Celtics hanno un gran bisogno per arrivare ai PO, e magari anche con un posizionamento decoroso, che almeno due tra Bradley, Terry e Green facciano un passo avanti, nell’attesa di giugno e del fatto che i tre condottieri diano fondo alle ultime energie per riprovare a tornare in vetta.
Certo, Knicks permettendo. Diciamo che probabilmente Ainge ha messo a disposizione della franchigia newyorkese tutto il suo staff medico, augurando a Stoudamire una pronta e completa guarigione.
Poi ci pensa lui a risolvere il problema Knicks…
Bene, con questa pagina amara sui Celtics si chiude l’avventura 2012 di NMTPG, che si prende 2 settimane di pausa e che riaprirà i battenti dopo le feste.
Buon Natale e buon anno a tutti!
Vae victis