BOLOGNA – Vittoria a senso unico per la Virtus Bologna che chiude in maniera positiva la prima tranche da dieci partite di questo campionato centrando il sesto successo e mantenendosi in zone di classifica interessanti. Gli uomini di Finelli hanno ottenuto il massimo risultato profondendo, se non il minimo, comunque uno sforzo relativamente basso. Il migliore della partita è stato Poeta, che con le sue accelerazioni ha instradato la partita verso la Via Emilia, con poche sbavature e mostrando una prestazione assolutamente positiva. Bene i “colored”, seppur poco sollecitati. Cose interessanti anche dalla panchina, con qualche lampo anche dal centro 21enne Jakub Parzenski, dotato di stazza e con buona presenza difensiva, che ha avuto a disposizione minuti extra per via di un problema a un ginocchio che ha tolto presto dalla partita Gigli (sarà rivalutato in settimana). Una domenica tranquilla, insomma, per i ragazzi di Alex Finelli. Agevolati, in questo, dalla difficile situazione che sta vivendo una Scavolini Pesaro che ora non ha più la scusa dell’allenatore e dovrà, gioco forza, iniziare a “tagliare delle teste”. La prestazione del trio americano è stata ben oltre il limite della decenza. A Hamilton è mancato solo il lenzuolo in testa per fare la figura del fantasma, Mack non è mai entrato in partita (ammesso che ci abbia provato), Barbour ha provato a combinare qualcosa, ma i risultati si riassumono nelle sue statistiche (3/13 al tiro). Peccato per un Cavaliero che, come sempre, è stato l’ultimo a mollare, ha lottato come un leone, ma si è ritrovato ben presto solo, eccezion fatta per qualche sprazzo di Crosariol. L’arrivo di un playmaker serve come il pane, e ci si attende che la dirigenza si muova in tal senso rapidamente, anche perché la classifica ogni domenica che passa è sempre peggiore.
Il primo approccio alla gara è migliore per la Scavolini che mette il naso avanti grazie alla mano ispirata di Cavaliero, autore di sei punti rapidi. Bologna intanto incespica perdendo diversi palloni, ma riceve la scossa giusta da Peppe Poeta che prima in un brutto scontro proprio con Cavaliero esce dal campo per un colpo al volto, ma poi rientra segnando due canestri che danno la sveglia ai compagni. Tripla di Hasbrouck e appoggio di Gigli, con annessa dormita della difesa, per il primo time out di Markovski sulla panchina pesarese. Pesaro, intanto, in attacco è solo Cavaliero (in doppia cifra dopo 9’), con il trio di americani che non incide sulla gara. Clemente sostituisce Hamilton nel tentativo di porre un freno al playmaker avversario, ma lo spartito non cambia e Poeta continua a tartassare la difesa biancorossa. Sul finire di quarto si iscrivono alla gara anche Crosariol e Barbour e così i punti di distacco per gli ospiti si limitano a 2 alla prima sirena.
Markovski prova l’esperimento “Twin Towers” inserendo contemporaneamente Crosariol e Bryan, cosa sempre più inusuale nel basket odierno. La Virtus si adegua e Smith e Hasbrouck segnano da tre punti. La risposta, però, arriva rapida, proprio dai due lunghi, che con un appoggio a testa tengono in scia Pesaro. La struttura pesante della squadra, però, mostra il fianco abbastanza velocemente. Hasbrouck segna ancora troppo facilmente da tre e quando in attacco arriva un tiro con poco equilibrio a rimbalzo il contropiede felsineo viene fuori spontaneo: Imbrò imbecca bene Rocca e nuovo time out Scavo sul 25-33. Minard trova il primo canestro della sua partita che coincide anche con il primo vantaggio in doppia cifra per i suoi, mentre Pesaro contro la difesa schierata non sa che pesci prendere. Finelli allarga un po’ le rotazioni e concede qualche minuto extra a Imbrò e al giovane Parzenski e anche per questo la SAIE3 non allarga la forbice del divario. Barbour fa doppietta al contrario dalla lunetta e sul rimbalzo si invola Poeta per chiudere in bellezza un primo tempo da 10 punti e che vede i padroni di casa avanti 42-30.
I primissimi minuti di secondo tempo raccontano di un basket da non tramandare ai posteri. Il conto di tiri sbagliati e palle perse si smarrisce in svelto. Nel marasma, come è ovvio che sia, ne perde soprattutto Pesaro, che ha già abbastanza problemi di suo da fronteggiare. Bologna vivacchia trovando qualche canestro qua e là, specialmente con MInard che ha ritrovato il feeling col canestro, e mentre gli ospiti fanno il possibile per gettare alle ortiche il maggior numero di palloni possibile, ci si ritrova rapidamente sul 58-40 SAIE3, con anche la zona provata dallo staff tecnico marchigiano che dà pochi frutti. Minard firma un terzo parziale da 11 punti, mentre per la Scavo solo Crosariol riesce a far bottino con qualche comoda schiacciata. Ma la partita è ormai segnata e i 20 punti di scarto al 30° ne sono un chiaro segnale.
L’ultimo quarto è puro garbage time e serve ai giovani di casa Virtus per fare ulteriore esperienza, per accumulare minuti nella classifica di utilizzo degli italiani, cui Claudio Sabatini tiene tanto. Pesaro si trascina stancamente verso la fine di una partita che, necessariamente, deve servire per aprire un nuovo capitolo di questa stagione finora troppo brutta per essere vera.
SAIE 3 Bologna – Scavolini Banca Marche Pesaro 76-58
Parziali: 19-17; 23-13; 22-14; 12-14;
Progressione: 19-17; 42-30; 64-44; 76-58;
MVP: Giuseppe Poeta, come detto in apertura, gioca quella partita solida che l’ambiente gli chiedeva e dimostra di essere pienamente recuperato dagli acciacchi che fin qui lo avevano rallentato.
WVP: Peschiamo a occhi chiusi dal mazzo degli americani di Pesaro. Barbour se non altro ci prova, pur con scarsi risultati, Mack non fa troppi danni, ma il nulla cosmico prodotto da Reggie Hamilton è davvero difficile da vedere su un campo da basket. Certo, giocare sapendo di essere già virtualmente tagliato non dev’essere semplice…
SALA STAMPA
Alex Finelli
Zare Markovski
Nicolò Fiumi