ROMA – Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam. Non temete, non è un ripasso di latino ma la lieta notizia che da questa sera l’ACEA Virtus Roma non è più un oggetto semi-misterioso bensì una squadra con la “S” maiuscola (o evidenziata in grassetto, come dirà poi a fine gara un posatissimo ma felice Marco Calvani), ricca di risorse mentali e non soltanto fisico/atletiche perchè per battere la Cimberio Varese di questa stagione, squadra altrettanto tosta se non tostissima, ci vuole come anticipavo ieri nella presentazione del match cuore caldo e cervello freddo e Roma stamane, nell’anticipo domenicale rispolverato alle ore 12:00, ha compiuto un piccolo capolavoro da dottorato cestistico. Da oggi quindi molte squadre dovranno temere questa Virtus Roma che se non avesse deragliato mentalmente a Milano e Bologna in modo clamoroso nell’approccio alla gara in difesa, questa sera sarebbe lì a due sole lunghezze dalla Varese più bella da diversi anni a questa parte.
Una prestazione scintillante quella dei romani, una prestazione come da tempo non si vedeva a queste latitudini e comunque uno spettacolo degno anche grazie alla Cimberio. Una gara iniziata a forza cinque da parte della Virtus, intensa ma così intensa quasi da far smarrire il filo del gioco e della posizione all’ottimo Mike Green, uno dei migliori plyamaker che calchino i parquet italici, che per circa due quarti ha dovuto fare appello a tutta la sua classe per non soccombere violentemente al cospetto degli avversari in maglia bianca, posseduti quasi dal demonio nella loro frenesia difensiva ed offensiva.
Una prestazione scintillante dicevo quella della Virtus Roma, un condensato di grinta e determinazione all’inizio e per lunghi tratti della gara, freddezza e vibrante agonismo nell’ultima parte con un’incredibile capacità di dominare l’ansia e la paura di veder buttato tutto nel secchione della spazzatura sotto i colpi vibranti di una Varese mai doma, capace di risalire la corrente dal -15 (con Lawal, 59-44 al 22°), sino addirittura al +2 (con Talts, 70-72 al 34°). In passato il pubblico di fede giallorossoblu avrebbe visto la resa incondizionata dei propri beniamini ma questa volta no, i giovani di Calvani non hanno perso la testa ed alla fine la loro gioia, gli abbracci sugli spalti e sul campo, hanno veramente dipinto un quadro dai colori inebrianti.
La comprova di quanto scrivo sta nel possesso decisivo del match, la tripla di D’Ercole che dava la sicurezza della vittoria a 31″ dalla fine, eseguita con spazio dall’angolo dalla guardia toscana (giocatore come sempre silenzioso ma preziosissimo anche oggi, 6 punti frutto si un 2/3 dai 6,75 ma tanta, tanta difesa), e dopo aver disegnato sul campo movimenti e spaziature ideali per il medesimo tiro: veramente mirabile. Ad aumentare i meriti di quest’azione lo svolgimento della stessa a partita in corsa, senza uscire da alcun time-out.
Si festeggia in riva al Tevere da questa sera e si festeggia perchè la vittoria contro gli Invitti manda un segnale ineluttabile al campionato, da oggi chi vuole portarsi a casa un trofeo nella stagione dovrà fare i conti con questa deliziosa macchina da guerra, falcidiata tra l’altro in settimana da problemi fisici per Capitan Datome e per Ade Dagunduro, ancora alle prese con il solito ematoma al ginocchio che fa i capricci, un altro segnale di come sia forte e granitico questo gruppo. Le note liete vengono ancora da Taylor, 32 minuti in campo anche oggi, ed il solito Lawal, ormai un asse play-pivot che desta stupore per come riescano a completarsi integrandosi nel gioco d’assieme della squadra, un gran bel vedere. Certo, Taylor ancora legge male qualche situazione ma un rookie che si batte con questa personalità e questa freddezza, minuto dopo minuto, è musica per le orecchie dei cantori del basket. Ma sarebbe ingiusto non citare un ottimo Goss, un concreto Datome, un silenzioso ma prezioso Jones ed un D’Ercole decisivo, con un Czyz tosto e cattivissimo come ad inizio stagione, tutto il roster romano ha dato il meglio di se e la sensazione netta è che ci siano ancora margini di miglioramento.
Per quanto concerne Varese, la Cimberio era scesa in campo consapevole che Roma avrebbe ringhiato e mostrato le unghie per farla cadere per la prima volta in stagione, ciononostante le contro misure di Vitucci sono state quasi inesistenti sino a quasi due quarti di gara nei quali Banks e soprattutto Sakota non riuscivano a trovare lo spazio per le proprie giocate a favore di se stessi e di Dunston, decisamente in crisi contro lo straripante Lawal e la gabbia costruitagli intorno per limitarne l’esplosiva potenza atletica. Solo il tiro da oltre l’arco teneva in gara Varese con il solito Ere e due lampi di un quasi irriconoscibile Green, alla fine era questa l’unica risorsa per arginare l’ondata virtussina. Ma dal terzo quarto in poi, sull’onda di un mini-parziale sul finire del secondo periodo da 2-7 per gli ospiti, Varese trovava il solito, roccioso Green dei giorni migliori mentre Roma riusciva a tenere testa al rientro imperioso grazie ad un Czyz ritornato ai suoi livelli d’inizio stagione con punti e rimbalzi offensivi strappa-applausi (ben 8 al fischio conclusivo della sirena di cui 4 in attacco), ma, soprattutto, vitali.
Entrava anche in gara Banks, finalmente, ed assieme a Green ecco riapparire il gioiellino di Vitucci nella sua vigorosa rincorsa alla vittoria ma lo sforzo prodotto per rientrare veniva, come spesso accade, pagato a caro prezzo in lucidità in alcuni possessi successivi al vantaggio di Talts al 34° e maturava così la prima sconfitta dopo venti gare vinte, complice anche una ritrovata verve difensiva della Virtus che riprendeva a chiudere ogni spazio nei pressi del ferro. Qualche errore di troppo dalla lunetta, infine, da parte del buon Polonara nel quarto finale tarpava le ali al tentativo di compiere l’impresa.
Nessun dramma in casa Cimberio ma se si vuole durare a lungo in cima, qualcosina da modificare nel roster ci vuole ed oggi lo si è visto chiaramente. Chiaro, al momento va bene così mentre Roma sogna dopo anni amari ma forse è ancora troppo presto per tirare le somme, intanto tanto di cappello al coach, al General manager, al Team manager per aver messo in piedi una squadra da applausi, ed anche per Roma al momento va bene così.
Primo periodo, Vitucci schiera il collaudato S5 mentre Calvani da subito fiducia all’ottimo D’Ercole visto a Bologna ed al redivivo Jones, la velocità di Varese intima scelte oculate perché Jones cura Sakota e può anche essere di grosso impatto sotto le plancie (alla fine 5 rimbalzi preziosi nell’economia totale). Parte bene Roma, 6-2 al 2° frutto di una tripla di Taylor e di un gioco da tre di Lawal, con Varese che perde subito la palla sulla zone-press romana dalla rimessa addirittura per superato limite di 5 secondi, Datone punisce dalla lunga 9-2 e nell’azione successiva sempre Roma, fortissimamente Roma con Taylor che buca la difesa varesina come la lama nel burro, 11-2 e per Vitucci è già timeout. Varese esce bene dalla pausa ma l’ACEA pigia sull’accelleratore, 15-6 al 4° con la sensazione che Ere soffra, e parecchio, Datome ma durerà poco. Tripla di Green ma Lawal, assolutamente assatanato, rimette la Cimberio a distanza, 16-9 al 5°. Entrano Goss e Czyz per Jones e D’Ercole, Calvani vuole intenistà a 1.000 e Varese ne approfitta per rientrare: prima con Dunston che inchioda a canestro eppoi con una tripla di Ere che, dall’altro lato del campo, sembra aver preso le misure a Datome stoppando quasi un tiro del capitano giallorosso. E’ ora che Calvani chiami tempo a sua volta, 17-14 per arginare il rientro della capolista. Dunston prende il secondo fallo e Roma reagisce molto bene con il possesso di nuovo in mano, 6-0 di mini parziale di 8-0 addirittura con Czyz e Goss sugli scudi, 25-14 all’8°. Varese è in crisi, mai vista così in difficoltà quest’anno la truppa di Vitucci, +11 per l’ACEA che morde, eccome morde, in difesa. La prova? E’ un Jones che a momenti, stoppando De Nicolao in entrata, sgonfia la palla per quanta violenza imprima sul cuoio cacciandola via! Polonara fa scintille con Jones, ex di Teramo contro ma Varese non ne vuole sapere di mollare: Ere tampona grazie ad un’ingenuità di Jones e subito dopo De Nicolao si riscatta dalla lunga, si chiude con una splendida ACEA in vantaggio di sei lunghezze, 25-19 e la Cimberio che appare un po’ dormiente, 7 perse per la capolista, inusuale a dire poco.
Secondo periodo, Roma “picchia” forte, altro recupero di Datome che però spreca malamente per Goss uno contro nessuno. E nella foga di una difesa ai limiti della perfezione però l’Urbe eccede, con D’Ercole che, ad esempio, manda in lunetta Banks quando avrebbe potuto tranquillamente stargli accanto al tiro. Green è in panca, male per lui il primo periodo, giostra De Nicolao in attacco e Talts fa rifiatare Dunston con un bel tap-in, 32-35 al 13°. D’ercole prova a punire per la seconda volta dalla lunga ma De Nicolao tampona ancora e, sul capovolgimento di fronte, Ere sfonda su Lawal. Ora Varese pressa a tutto campo ma Goss punisce da tre mentre Banks sbatte letteralmente su Lawal, perfetto in chiusura a togliere spazio ed aria alla guardia varesina. Jones ancora, +12 per Roma e chi l’avrebbe detto? Rientra Green ma la circolazione della sfera di Varese non migliora affatto, anzi. Altra persa e Datome punisce, 39-27 e poi va anche in lunetta, sfruttando il mismatch contro Banks, la Virtus vola addirittura a +14 al 16°, 41-27. Vitucci è…..Nero, i suoi sembrano non reagire e cerca di scuoterli, per fortuna sua e della sua squadra Green la mette da fuori, se Varese è ancora in piedi lo deve alla buona percentuale da fuori. Goss s’addormenta, Varese riparte e Polonara realizza, 41-32 al 17° con Calvani che stoppa tutto. L’ACEA riprende bene, Lawal (al momento il migliore dei suoi), prende un bel rimbalzo da una tripla sputata dal ferro di Taylor (altro MVP della sfida), ma sul fallo di Talts non converte i liberi se non al 50% ma, subito dopo, un’azione da vero basket spettacolo, autori manco a dirlo Taylor e Lawal, schiaccione in tipica sfera alzata sopra al ferro e Pala Tiziano in delirio, 44-32 al 18° con Vitucci in depressione profonda, depressione che aumenta di più quando Taylor, un martello pneumatico, sfonda ancora centralmente, fallo più libero, 47-32. Ma non si è capolista imbattuta in stagione a caso, prima Green e dopo Ere, 0-5 e la Cimberio respira ma sul capovolgimento di fronte Lawal schiaccia ancora, incredibile! Si chiude però con i varesini che chiudono bene il quarto con il solito Ere e con Dunston imbeccato da sotto, 49-41 e si va al riposo lungo.
Sensazioni? Roma ha giocato un primo tempo quasi perfetto, attaccando il ferro di Varese a raffica per mettere in azione i suoi lungi da sotto in movimento, in caso di chiusura creando i presupposti per un buon tiro da fuori ma è la fisicità dell’Urbe che ha stupito, una fisicità che ha quasi annichilito Varese che non è riuscita da par suo a mettere in partita con continuità Superman Dunston ,limitato da un ottimo Lawal. Ma con tutto questo Varese è sotto solo di 8 punti, grazie all’ottimo 57% dalla lunga contro il 40% di Roma, altrimenti sarebbe notte fonda.
Terzo quarto, Jones rientra con Goss al posto di D’Ercole rispetto allo S5, si rivede Sakota sull’altra sponda del campo. Goss riapre alla grande da tre con un canestro dei suoi, Green striglia i suoi ma proprio Sakota commette una discreta fesseria: trattiene platealmente sempre Goss e si becca un tecnico. Solo 50% per lui dalla lunetta e dopo ci pensa Lawal che però, ad azione ribaltata, fa un ingenuità su Dunston che fa tre punti con buono più fallo, 55-44 al 22°. Niente, Varese batte in testa, Banks non schiaccia al volo e Lawal, sempre lui, se ne va ed è 57-44 per replicare ancora, 59-44, sempre imbeccato da Taylor, ed è già venti punti a referto, massimo vantaggio per Roma, +15! L’ACEA adesso sembra in controllo con Jones che però esagera in azioni troppo….Disinvolte e si vedono anche delle “perse” con Lawal che non dovrebbe essere servito palla a terra. La Cimberio allora ne approfitta, da squadra quasi consumata avverte l’empasse o l’eccesso di sicurezza dei padroni di casa e ci riprova a riportarsi sotto con Banks dalla lunetta e Green dalla lunga, 59-49 al 24° e Roma va a zona ma sempre Green porta i suoi a soli 6 punti di distacco, 59-53 al 25° con Calvani che , ovviamente, chiama tempo, inoltre Roma è già a quota 5 falli. Czyz rientra in campo per dar fiato a Datome e conquista anche un bel rimbalzo senza però convertirlo per l’ottima chiusura di Sakota ma si rifà subito, 61-53 riprendendo un bel tiro da fuori di Taylor. Ora Varese sembra aver trovato ritmo in attacco con Banks ma replica Czyz, sempre lui, 63-55 al 26°. Terzo fallo in attacco per Lawal ed Ere punisce dalla lunga, -5 per Varese. Roma s’aggrappa ad un ottimo Czyz, ancora lui di voglia e carattere, 65-58 ed il pubblico del Pala Tiziano tira un sospiro di sollievo però la Cimberio ora sembra aver trovato la chiave di volta e l’Urbe aver mollato un tantino in difesa. Rientra De Nicolao, anche Green che sembra rinato deve rifiatare ma Roma adesso è tutta sulle spalle di Czyz che recupera due altri rimbalzi mentre Datome sembra aver ingaggiato un duello personale con Ere, purtroppo per lui lo perde perché insiste al tiro sbagliando ed il suo avversario, proprio a fil di sirena, le rimette dalla lunga portando le squadre sul -4, cosa che non avveniva da tempo immemore. Il Pala Tiziano è ammutolito, adesso è il momento di vedere di che pasta sia fatta questa Virtus.
Quarto periodo, Datome si ferma logicamente e si rivede Lorant mentre sempre De Nicolao porta la palla avanti con Polonara al posto di uno spentissimo Sakota. Dunston sbaglia in avvicinamento con Lawal che svetta, Goss da dentro l’arco ma poi ecco ancora lui, Ebi Ere, da tre. Varese c’è adesso, eccome ma Goss ancora da due tiene a bada i lombardi che poi, sempre dalla lunga, rientrano a meno due con De Nicolao, 69-67 al 33°. La tensione adesso è fortissima, Roma sembra in affanno e Varese in netto recupero mentre gli arbitri non si fanno apprezzare per certe chiamate dubbie contro i padroni di casa. Lawal fa 50% dalla lunetta, 70-67 ma dopo Polonara impatta sempre da tre, baciato un po’ dalla fortuna con il pallone che rimbalza ben due volte prima d’entrare. E passa avanti grazie a Talts che da sotto sigla, 70-72 al 34°, ancora tempo per Calvani. Per Roma “nota stonata” è Datome, 2/9 al tiro ma, soprattutto, tiri forzati che han tolto ossigeno ai suoi ma al rientro in campo eccolo, il Gigi Nazionale, dalla lunga pure lui, 73-72 e subito dopo Taylor fa tre pure lui, 76-72 in un amen al 35°. Polonara in tap-in ma lo imita Lawal da sotto, 78-74 che non converte poi il libero su fallo di Talts. Ora Calvani sceglie un quintetto basso con Taylor, D’Ercole e Goss insieme ma non viene fischiato un fallo a Taylor che fa imbestialire il pubblico di Roma, sarà…Rimessa per Varese e Lawal, sempre lui, ruba palla, Dunston gli rovina addosso (accidentalmente), ma è antisportivo perché il nigeriano andava da solo a canestro. 0/2 dalla lunetta per lui al 36° ma ci pensa Goss, 80-74. La buona notizia per Roma è pochi falli fatti ma appena lo si pensa, Cicoria chiama un fallo a Lawal abbastanza discutibile su Green in entrata, il play varesino fa solo un canestro e dopo però ruba palla a Taylor, Banks fa buono più tiro ed il quinto di Lawal getta nello sconforto l’ACEA, 80-78 al 38°: una prova magistrale per lui, 10/10 al tiro e 23 punti. Taylor ora compie qualche sciocchezza e Banks è caldissimo, costringe Czyz ad un fallo che rimette sull’80-80 la sfida. Goss sbaglia e dall’altro lato Datome fa fallo su Polonara da tre, l’ex Teramo fa 1/3 e Roma tira un altro sospiro di sollievo. Calvani crede in Taylor, lo tiene nonostante qualche lettura sbagliata di troppo ultimamente e Jones ci da dentro, 2/2 dai liberi, 82-81 per Roma al 38°. Ci pensa Banks che fa a fette la difesa romana e dall’altro lato Datome rimette le cose a posto, 84-83 a 65” dalla fine. Roma recupera la sfera su errore di Green ed ancora Datome in lunetta, 86-83 e Vitucci ci vuole parlare su, inevitabilmente. Banks è un martello pure lui, Datome quarto fallo e Varese è di nuovo a contatto, 86-85 a 52” dal termine. Czyz fuori, D’Ercole dentro ed è proprio lui, con uno schema disegnato ed eseguito alla perfezione da Roma, la mette da fuori, 89-85 a 31”. Timeout per Vitucci ed il coach sceglie Green al tiro in entrata contro Taylor ma il play varesino sbaglia lamentando un contatto, in verità vero ma non rilevato. Taylor viene spedito in lunetta, 91-85 e sul capovolgimento Czyz manda tre volte in lunetta Green molto ingenuamente. Il Play varesino fa 2/3 ed è la resa, nonostante lo 0/2 dalla lunetta per Jones a cui trema la mano. Finisce con Roma in trionfo, 91-87 e con Varese che per la prima volta in stagione china la testa al cospetto di un avversaria.
Sala Stampa
Vitucci
Abbiamo pagato un primo tempo giocato male, abbiamo consentito loro di stare in ritmo e di contro noi abbiamo perso troppe palle, infine alcuni numeri non mi tornano con i rimbalzi offensivi per loro in maggior misura del solito, significa che globalmente abbiam fallito dove di solito siamo forti. Però abbiamo reagito benissimo, molti sul -15 avrebbero mollato e questo mi piace molto come atteggiamento e giocare qui, contro una bella squadra come la Roma di oggi che ha fatto vedere come stia attraversando un bel periodo di forma, non era facilissimo. E’ chiaro che c’è del rammarico per quello che non siamo riusciti a fare, ci siamo complicati la vita ma non posso dire nulla ai ragazzi, ci rimettiamo sotto come se nulla fosse sin da domani con la decisione e la voglia di continuare a fare come abbiamo fatto sino ad oggi alle ore 12. Avevamo previsto il loro modo di aggredirci, purtroppo non siamo stati in grado di fare quello che avevamo pensato di fare, loro sono stati molto bravi a metterci pressione con le palle perse e questo gli ha aperto il campo dandogli anche fiducia. Sakota? Oggi non è stato al meglio delle sue chances, non è riuscito ad entrare in partita ma al momento non posso dire che abbia fatto male, siamo umani pure noi e perdere di soli 4 punti, giocando un po’ così così….Va bene, dai, non possiamo pensare di essere invincibili, non lo siamo, siamo una buona squadra che cerca sempre di fare il massimo, eppoi perdere ci può stare, complimenti a Roma eppoi lasciatemi dire che spero tanto di riperdere tra altre venti gare (risata generale, ndr)….
De Nicolao
Roma ha giocato meglio di noi oggi, tanti complimenti a loro, in difesa potevamo fare di più ma dobbiamo guardare il classico bicchiere dalla prospettiva del mezzo pieno. Siamo stati bravi a non scoraggiarci, a -15 siamo stati bravi a rientrare in gara. Io cerco di dare sempre il massimo e sono pronto per la Nazionale se e quando sarò chiamato, la mia prestazione è stata buona ma serve a poco far bene quando si perde, da domani si ricomincia.
Taylor
Stiamo trovando una buona chimica assieme, sto piano piano aumentando la mia soglia d’esperienza e cerco sempre di seguire i segnali e la guida del coach. Ma ho la sensazione di essere entrato in un buon gruppo, giochiamo assieme con una gran bella chimica ripeto, con tutti quanti, ci sentiamo in crescita. Dopo Bologna avevamo capito d’aver giocato male e grazie agli insegnamenti del coach abbiamo lavorato bene soprattutto su quanto lui ci ha detto, stimolandoci positivamente. Eppoi mi sento bene, stoo bene, sto crescendo anche in difesa e di questo voglio ringraziare anche Antimo Martino, l’assistente di coach Calvani, che mi sta facendo capire come devo muovermi in difesa: se miglioro in difesa posso fare tutto meglio, dalla difesa deriva fiducia.
Calvani
Devo ringraziare tutto lo staff e desidero che non diate risalto alle mie parole ma che evidenziate oggi il lavoro di tutti quelli che hanno permesso questo risultato, quelli che non si vedono: dall’ultimo in senso lato dello staff tecnico ai fisioterapista, al magazziniere, tutti quanti insomma che oggi sono stati a mio avviso importantissimi perchè in settimana, settimana travagliata, ci han messo nelle migliori condizioni per disputare la gara che avete visto e spero apprezzato. Per la gara, questo è lo spirito che voglio vedere, diametralmente opposta a quanto abbiamo visto a Bologna. Abbiamo interpretato dunque al massimo la partita, ripeto dopo una settimana di preparazione molto travagliata: Datome ha fatto solo due allenamenti, Dagunduro è stato fermo tutta la settimana per un problema al ginocchio ed oggi non era a referto, abbiamo stretto i denti e questa è stata la risposta più che positiva dei ragazzi alle mie provocazioni di sette giorni fa. Io sono fatto così, purtroppo o per fortuna stabilitelo voi, se giochiamo male lo dico schiettamente come quando giochiamo bene. Il tiro di D’Ercole? Mi ha fatto piacere, è segno che il nostro lavoro porta frutti concreti, i ragazzi ci danno dentro che è una meraviglia e questa squadra è giovane, deve avere tempo per capirsi bene l’uno con l’altro e stiamo lavorando, questo avevo chiesto ad agosto e spero di far intravedere qualcosa di buono. In questo momento ci sentiamo bene di testa al punto tale che se qualcuno non rende come dovrebbe non ci preoccupiamo, questa signori è una squadra in grassetto, una squadra vera e ci tengo a sottolinearlo. Varese ha fatto vedere che non sta lì a caso, da -15 è restata in gara e ci ha messo alla frusta. Ovviamente questa vittoria ci da fiducia e morale anche perché le scelte fatte si stanno rivelando positive per la gioia del mia e del Presidente che ha ci detto questa estate di prendere prima uomini e dopo giocatori. Adesso grande umiltà, piedi per terra e pensiamo ad Avellino. Cosa non ho digerito dopo Bologna? Semplice, Milano e Bologna erano in crisi e non siamo stati bravi a vincere due sfide che avremmo potuto portare a casa mentre Siena e Cantù le abbiamo incontrate in dei momenti loro buoni, a Milano e Bologna si doveva vincere ma succede, una squadra giovane fa queste cose. Tutti bravi i ragazzi ma è la squadra che sta dando il massimo e questo amplifica il rendimento dei singoli, da Lawal a Datome, con questi compagni per loro è tutto più semplice.
ACEA Virtus Roma – Cimberio Varese 91 -87
Parziali: 25-19; 24-22; 16-20; 26-26
Progressione: 25-19; 49-41; 65-61; 91-87
MVP: i numeri direbbero Mike Green, partito male ma salito di tono alla grande, alla fine la valutazione dice un 26 tornito tornito frutto di 20 punti, 3/4 dalla lunga e ben 10 falli subiti e 6 assist dati ma dato che Varese non la si batte, almeno al momento, tutti i giorni, l’MVP lo diamo a Gani Lawal. Se questo ragazzo fosse più freddo di testa, saremmo al cospetto di un centro che potrebbe dalla prossima stagione sbaragliare il campo, a patto che lo si faccia giocare come lui gradisce perchè, ad onor del vero, se gli si da palla al petto……Comunque, 10/10 dal campo per lui in area, 22 di valutazione con 6 schiacciate, 8 rimbalzi e 6 falli subiti, unico neo le 6 perse. Ma tutta l’ACEA è da MVP mentre applausi anche alla coppia colored in maglia Cimberio, Adrian Banks ed Ebi Ere. Il primo ha suonato la carica quando avrebbe dovuto nel terzo e quarto periodo chiudendo con 19 punti e 19 di valutazione mentre l’ex Caserta ha tenuto letteralmente in piedi la baracca nei momenti meno buoni dei suoi con un formidabile 5/8 dalla lunga, 20 punti all’attivo.
WVP: Alla fine del primo tempo avremmo detto Mike Green ma alla fine della gara disputata poi dall’ex Cantù (a proposito, lo rimpiangono a Cucciago?), la palma del peggior in campo va a Dusan Sakota che colleziona un -1 di valutazione triste. Peggio di lui solo Erik Rush, al momento un UFO in maglia Cimberio, con -4.
6 Comments
Davide
Bell’articolo Fred, rileggerlo mi ha fatto rivivere le emozioni della partita.
Lo dico da tifdoso di Roma: ma che bella squadra abbiamo quest’anno? E dire che siamo anche un po’ scoperti, vedi una guardia che puo sostituire tranquillamente Goss (Dagunduro infortunato ormai da troppo tempo). Con l’atteggiamento di ieri si vinceva di sicuro contro milano e bologna e con siena chissa…Pur con tutti i limiti dell’esperienza, della mancanza di talento e del fatto che il campionato e’ scarsino, roma potra divertire e divertirsi. Se la tensione non scende nelle prossime settimane ci sono partite ampiamente alla nostra portata.
Roberto
Bell’articolo, bella vittoria, bella squadra. Rispondendo a un mio commento al suo precedente pezzo dopo la sconfitta con Bologna, Fred aveva detto: “Il mio “rammarico” è di non vedere quasi mai i 9 giocatori a disposizione dare tutti insieme qualcosa di positivo”. Beh, li abbiamo visti contro Varese e questo è stato il risultato! Certo, forse Fred si è fatto un po’ prendere dall’entusiasmo per questa brillante vittoria ottenuta contro la capolista, quando ha affermato che “da oggi chi vuole portarsi a casa un trofeo nella stagione dovrà fare i conti con questa deliziosa macchina da guerra”. Però una cosa è certa: come ha sottolineato Calvani, “questa è una squadra in grassetto, una squadra vera”. E quindi in grado di dare non poche soddisfazioni ai tifosi romani, la prima delle quali dovrà essere il tornare a disputare, dopo due anni, la final eight di Coppa Italia. Fred dimostra di avere avuto ragione anche su Taylor, da me spesso criticato. E’ vero, il play americano commette ancora dei peccati di gioventù, a volte veniali e a volte un po’ più gravi, ad esempio quando forza le entrate nei frangenti caldi della partita. Però dimostra di non avere paura e questo già è importante. Inoltre si vede che sta crescendo e che possiede l’umiltà necessaria per migliorare (in difesa, come ammette lui stesso, ma non solo). Stesso discorso per Lawal. E’ grezzo, dalla lunetta tira con il 50%, anche con Varese ha commesso un paio di infrazioni di passi nella posizione di post basso. Però possiede una energia incredibile e capacità atletiche tali da compensare ampiamente – soprattutto in certe partite – i suoi limiti tecnici. A proposito di grinta, bentornato Czyz! Se è vero che l’impresa con Varese è arrivata con il contributo di tutti – compresi Jones e Lorant – ci tengo però a sottolineare la prestazione del polacco. Una squadra che ambisce a giocare per le prime posizioni, non può fare a meno di un giocatore capace di giocare uno contro uno sotto canestro. E lui lo sa fare, anche se ultimamente si era un po’ perso. Adesso, calendario alla mano, la strada per la final eight sembra in discesa, ma solo a condizione che gli uomini di Calvani mantengano una certa continuità di rendimento, non tanto sul piano delle prestazioni indididuali, quanto nell’atteggiamento di squadra, soprattutto in difesa. Con Varese Datome non ha disputato la sua miglior partita, tuttavia si è vinto lo stesso, questo vorrà pur dire qualcosa! Dispiace invece per Dagunduro. La guardia nigeriana, come si era già capito da tempo, non sta bene e dovrà operarsi al ginocchio. Roma ha dimostrato di poter vincere lo stesso, anche senza il suo contributo, fin qui assai limitato. Tuttavia a lungo andare questa ristrettezza nelle rotazioni nel ruolo di guardia potrebbe pesare (se uno tra Taylor, Goss e D’Ercole si ammala, gli altri due che fanno, giocano 40 minuti?). E’ bene perciò che società e Calvani riflettano bene sul da farsi.
FRED
@Davide:
grazie per i complimenti, forse i miei articoli sono troppo lunghi ma al momento mi va di raccontarli in questo modo, quasi azione dopo azione. Se la tensione non scende Roma ci farà divertire, tranquilli.
@Roberto:
Forse esagero, forse no fatto sta che Roma alle F8 ci dovrebbe andare, facendo gli scongiuri del caso, quindi chi la vuole vincere dovrà batterla ed al momento non mi sembra così facile per nessuno, a patto che si mantenga quella cattiveria che abbiamo visto.
Grazie a Voi.
Davide
Vorrei aggiungere una piccola nota – e nel frattempo incrociare le dita, toccare ferro e amenita simili…:): Roma al momento pare una squadra fatta per le Final 8. Se ci si va davvero, allora li si che possiamo essere pericolosi. In una partita secca Roma puo battere chiunque, senza problemi. Quindi le F8 possono riservare una bella sorpresa, come in passato fecero avellino e napoli. Differente il discorso su una serie piu lunga, ma di quello avremo modo di parlarne (spero) a play offs raggiunti!