Pesaro – Ci si poteva aspettare che la partita di tra Scavolini Banca Marche e Juve Caserta potesse non avere tutti i crismi della spettacolarità ma di sicuro pochi si potevano aspettare una formazione di Ticchi così indolente e rinunciataria da ceder praticamente senza lottare ai casertani e da uscire sotto un salva di fischi al termine della partita.
Il punteggio premia forse anche fin troppo i padroni di casa e se il divario finale non è stato ancora maggiore il merito va tutto ad un commovente Daniele Cavaliero, l’unico a lottare fino a tutto l’ultimo quarto, quando attorno a lui oramai regnava dappertutto il caos.
Il demerito principale dei ragazzi di Ticchi è stato quello di eclissarsi improvvisamente ed ingiustificatamente dalla partita nel corso della seconda frazione, lasciando alla Juve la possibilità di riprendersi dopo un avvio desolante al tiro, di acquisire via via sempre più fiducia fino a giocare con una sicurezza inaspettata per tutti gli ultimi due quarti; un atteggiamento francamente inspiegabile, visto che così Pesaro inanella la sesta sconfitta consecutiva contro una squadra diretta rivale nella corsa alla salvezza, non certamente superiore ma che ha molto più cuore dei biancorossi di questo momento.
A questo punto la situazione per i pesaresi si fa molto preoccupante; siamo ancora molto lontani dall’emettere verdetti finali ma la sensazione di una squadra abulica e senza direzione è evidente e anche coach Ticchi, nonostante i recenti attestati di stima della società, vede per sé un futuro alquanto nebuloso.
Caserta invece coglie la sua prima vittoria esterna, mettendo in mostra forse per la prima volta anche un attacco fluido oltre ad una difesa eccellente per abnegazione; merito di coach Sacripanti (applauditissimo come al solito all’inizio), capace di sapere infondere il proprio spirito orgoglioso e mai domo anche ai propri (pochi) giocatori.
Nel primo tempo Pesaro tira con percentuali orrende ma si salva con i tanti rimbalzi in più; Crosariol spicca in questa statistica con le sue 11 carambole ma è anche l’emblema di una squadra incredibilmente indolente dinanzi all’importanza della posta messa in palio da questo scontro diretto.
Caserta parte piano ma poi si conferma un diesel con molla mai nonostante le rotazioni ridotte e la palese inferiorità ai rimbalzi che la porta a cedere nettamente il confronto sotto canestro (zero rimbalzi offensivi è l’incredibile statistica finale degli uomini di Sacripanti!!) ma senza conseguenze particolarmente negative
In apertura di quarto sono tante le triple tentate da entrambe le parti. Pesaro ha il merito di metterne qualcuna in più, mentre Caserta conferma i suoi grossi problemi di produzione offensiva; così con le triple di Barbour e Mack la Scavolini Banca Marche doppia la Juve sul 14-7 a 3.30 minuti dalla fine del primo quarto.
Di lì in poi gli uomini di Ticchi però non trovano più il canestro, rendendosi anche protagonisti di un imbarazzante 3/9 ai liberi nell’intero primo quarto, mentre Caserta piano piano rimonta grazie anche alla maggiore intensità che riescono a dare gli innesti in corsa di Mordente e Michelori
Come si sapeva la formazione di Sacripanti ha pochi punti nelle mani ma anche tanto cuore così, mentre la Scavolini Banca Marche si rilassa e si innervosisce, gli uomini in bianconero ricuciono lo strappo proprio con i punti finali dei due italiani, per il 14-13 di fine primo quarto, frutto di due squadre che tirano con poco più del 30%.
Al rientro in campo i padroni di casa sembrano riassestarsi su un vantaggio più rassicurante di 5-7 punti con due pregevoli iniziative di Cavaliero ma poi, ancora inspiegabilmente, subentra una certa sufficienza che si rivela un errore mortale contro una formazione orgogliosa come quella campana.
Dal 24-17 di circa metà frazione si passa così al 26-27 quando mancano 2:30 alla fine; Ticchi chiama immediatamente un time out che frutta una tripla di Mack ma poi, dopo tante “padellate” degli ospiti (1/9 da tre fino ad allora), due triple un po’ estemporanee di Jelovac e Maresca danno ai bianconeri inaspettato ma forse meritato, vista l’indolenza manifestata dai pesaresi e non sfuggita al pubblico di casa, come testimoniano i tanti fischi di metà frazione.
Il ritorno in campo segna l’inizio dello sprofondo per i padroni di casa. Barbour esordisce con una tripla ma poi gli ospiti trovano punti importanti da due giocatori fin lì piuttosto inesistenti come Jelovac e Jonusas; in particolare il serbo segna 7 punti in un amen ed è colui che suggella il primo e decisivo break per i padroni di casa.
Infatti dopo 3:30 minuti gli ospiti sono sul +10 (34-44), prendendo un vantaggio che manterranno con una certa sicurezza fino alla fine; tra il pubblico di casa comincia a serpeggiare del malumore e ciò istantaneamente si ripercuote su una formazione tanto impaurita come quella di Ticchi, mentre dall’altro lato improvvisamente la Juve si sblocca anche al tiro, trovando canestri un po’ fortunosi ma anche tanti giochi ben costruiti.
Al rientro dopo il time out di Ticchi una tripla di gentile dà subito il +13 ai suoi e di lì in poi il vantaggio si manterrà sempre sulla doppia cifra, anche perché tra i padroni di casa, escluso un Cavaliero indomito ma anche stravolto dalla fatica, il caos regna sovrano.
Trascinata dal già citato Gentile, ma anche da Mordente ed un sorprendente Maresca (oltre ad un Akindele particolarmente ispirato davanti al suo ex pubblico), va in più occasioni sul +14 ma poi non infierisce, sia per scelta propria che i tanti tiri liberi sbagliati.
Finisce con il pubblico di casa che sommerge di fischi i propri giocatori, prendendosela particolarmente con Clemente ed Hamilton, ovvero quei giocatori che non sono stati in grado di sopperire ad un’assenza di traini che si sta rivelando insospettabilmente importante.
La Juve può guardare con più serenità al futuro, non solo per il risultato ma soprattutto per la consapevolezza di avere un coach fiero condottiero della propria sparuta truppa.
Scavolini Banca Marche Pesaro – Juve Caserta 63-77
Parziali (14-13; 15-20; 19-24; 15-20 )
Progressione 14-13; 29-33; 48-57
Tabellini
http://195.56.77.210/game/65566.html
Mvp: non è noto e talentuoso come il fratello minore Alessandro ma anche Stefano Gentile si sta ritagliando il suo meritato spazio in serie A, crescendo sotto le mani sapienti di Sacripanti e non arretrando dinanzi alla responsabilità che giocoforza il coach gli impone. Il tutto nella Caserta di papà Nando.
Wvp: la Scavolini Banca Marche è inguardabile in buona parte dei suoi elementi ma questa volta è Denis Clemente a buttare all’aria tutti i lenti progressi mostrati nell’ultima partita contro Cantù ed a mostrarsi incapace di mettere in mostra una benché minima dose di playmaking.
Spogliatoi
Ticchi: difficile commentare una sconfitta così pesante e così dura da digerire, soprattutto perché abbiamo perso contro una diretta rivale ed in casa. Eravamo partiti bene ma poi ci siamo bloccati già nel primo quarto e così la tensione ci ha schiacciato; mentre loro acquisivano sempre più fiducia noi siamo tornati a scivolare nelle nostre insicurezze. Noi siamo stati fragili mentalmente e soprattutto in difesa: loro sono stati oggettivamente bravi ma noi li abbiamo aiutati con una prestazione ampiamente deludente a livello difensivo.
Sacripanti: sono punti chiaramente importantissimi e sono molto contento anche per la differenza canestri che siamo riusciti a portare a casa in uno scontro diretto. La partita è stata decisa dalle nostre grandi percentuali al tiro sia da due che da tre punti, riuscendo a produrre un buon pick&roll ed anche tanti buoni ribaltamenti di lato che ci hanno permesso di prendere buoni tiri. Peccato per i tanti liberi sbagliati: alla fine non hanno influito più di tanto, ma temevo il ritorno di una Pesaro che nel finale poteva tirare senza più grossa pressione e potevamo essere penalizzati dalle medie dalla lunetta. Le rotazioni ridotte indubbiamente ci penalizzano ma responsabilizzano tanto i miei giocatori, riuscendo ad ottenere il meglio da tutti. Si è trattata della nostra prima vittoria esterna ed è ovviamente importantissima, anche perché giunta dopo due settimane per noi molto difficili. Infine un pensiero particolare per Traini, giocatore che ho avuto con me agli Europei under 20, che ritengo importante per questa Scavolini al punto che il suo infortunio è stata forse la cosa peggiore potesse accadere a Pesaro.
Giulio Pasolini