Milano si mette positivamente alle spalle il primo ostacolo per le Top 16, vincendo una partita piuttosto brutta e sonnolenta, dando lo strappo decisivo nel terzo quarto con della discreta difesa e una rinnovata intensità.
E’ ottimo l’apporto del secondo quintetto che, stante l’assenza di Gentile, ridistribuisce i minuti in modo più che proficuo.
L’apertura di gara è tutta di Antonis Fotsis con cinque punti in fila, ma la difesa milanese è troppo morbida e concede quattro canestri in altrettanti tentativi agli avversari.
I croati dimostrano subito, però, il motivo per il quale sono la peggior difesa della competizione, non capitalizzando sulle buone percentuali e concedendo facili canestri a Hendrix da vicino. Sulla tripla di Melli appena entrato, Vulic è costretto a chiamare timeout, ma il finale di quarto non regala ulteriori emozioni.
I secondo dieci minuti sono la sagra della noia, con un intensità assolutamente non degna di una partita d’Eurolega e delle esecuzioni approssimative. Nessuna delle due squadre mette in campo nemmeno il minimo sindacale della fisicità e, solo una scarica di sei punti consecutivi di Ilievski e Green, smuove il tabellone.
Si va al riposo senza ulteriori emozioni, con gli ospiti avanti di uno nonostante la totale assenza dal campo di un Gelabale, a tratti, indisponente.
I primi punti del francese arrivano su tiro libero dopo tre minuti, ma non sembrano sbloccare la stella del Cedevita che rimane ai margini della competizione per tutto il match.
Un 6-0 di parziale firmato Hairston e Fotsis apre finalmente il cielo per Milano, che si porta sul 49-42 costringendo Vulic al timeout. La fuga tarda ad arrivare a causa del terzo rimbalzo in attacco concesso da tiro libero e, con Bilan, gli ospiti tornano sul -6. Da questo momento è un monologo biancorosso. Basile e Fotsis recuperano un paio di palloni, lo stesso Baso infila una tripla importante, bissata poco dopo dal suo compagno di difesa, che obbliga Vulic ad alzare bandiera bianca. L’inserimento di Bourousis ha cambiato completamente le geometrie milanesi, che hanno creato tiri di maggiore qualità, ma soprattutto di miglior risultato, derivante anche dalla sicurezza di una difesa finalmente pressante.
Nel quarto periodo il Cedevita non ci crede più, anche perché il primo possesso, dopo una difesa che porta quasi all’infrazione di campo Milano, si converte in un touchdown pass di Bourousis per Langford che manda i titoli di coda con dieci minuti di anticipo.
Milano continua a giocare e difendere con voglia (finalmente), comandata da Basile che ha mostrato, nei pochi minuti in campo, la sua dote di leadership.
Gli ultimi minuti servono solamente ad arrotondare qualche statistica e rendere il passivo davvero pesante per un Cedevita che ha dimostrato di aver subito la settimana burrascosa, presentandosi al Forum con un brutto atteggiamento e una chimica in precario equilibrio.
EA7 Emporio Armani Milano – Cedevita Zagabria 75-60 (20-18, 16-19, 25-9, 14-14)
MVP: Antonis Fotsis. Più per quello che ha fatto in attacco (15 punti e tre triple) che per quello che ha fatto in difesa, ma il suo apporto, oggi, è stato assolutamente decisivo.
WVP: Mickael Gelabale. Dal miglior marcatore della squadra era lecito aspettarsi di più, invece gioca sulle uova, senza mai entrare nel match con un atteggiamento sospetto.
Gli audio dei coaches
Simone Mazzola