4-8. Non il “4 agosto”, né i primi passi della tabellina del 4, né un esempio di frazione da ridurre per la quinta elementare: “solo” il deprimente bilancio delle squadre italiane in Eurolega.
Finora, grazie a Siena ma anche alle quattro rappresentanti che fino a non molto fa occupavano i giovedì sera in giro per il continente, non si ricordava un saldo così negativo al penultimo turno di andata, da quando l’Eurolega ha assunto la forma (più o meno) attuale. Non che tutto sia compromesso, per carità; ma certo ci vorrà un balzo nelle prossime due giornate, per non affidarsi negli ultimi turni a congiunzioni astrali ed alla voglia di chi, magari, per qualificazione o eliminazione giá raggiunta potrebbe distrarsi un po’.
Come previsto scorrendo i nomi del girone (non a caso l’unico dove nessuno sia 4-0) ed ancor più dopo lo scivolone interno con Lubiana, chi sembra avere davanti una salita durissima è Cantù: la visione dell’1-3 in classifica peggiora ulteriormente, se si considera che si dovrà andare sia a Lubiana che in Russia, a cercare i punti decisivi. La speranza di rimonta parte da giovedì con la visita a Desio di Simone Pianigiani (foto) e del suo impressionante Fenerbahce: una vittoria, da condire poi la settimana dopo con un successo a Lubiana (in una sorta di “elimination game”), rilancerebbe le quotazioni biancoblu; ma in caso di sconfitta si potrebbe cominciare a ragionare in termini di “facciamo esperienza ma risparmiamo energie”.
Sempre in ipotesi di vittoria contro i turchi, si potrebbe prestare particolare attenzione al match Pana-Khimki: chi perde diventa la preda da mettere nel mirino, e quasi si potrebbe sperare che siano i biancoverdi di Atene, che a Desio ci devono ancora venire e con solo due punti di scarto da difendere (ad Atene fu 78-76).
Nonostante sia accomunata dall’1-3, la situazione di Siena appare molto meno fosca. Come sancito dai trentelli rifilati equanimemente dal Maccabi negli ultimi due turni, Chalon e Prokom sono le cenerentole invitate al ballo senza una fatina che si occupi di carrozza ed abbigliamento; anche se Siena ha fatto una fatica improba coi francesi, e solo un super-Brown, MVP del quarto turno, è riuscito ad evitare una quarta sconfitta che avrebbe aperto un baratro (vero, lo Chalon ha avuto un Williams che oltre a 13 carambole, specialità della casa, ne ha messi anche 28 a referto, del tutto inusuali. Ma insomma, la mentalità della “vecchia” Siena l’avrebbe gestito ben diversamente…).
Fatica o no, la settimana deve regalare ai toscani un’altra vittoria dalla trasferta polacca; e se il Maccabi conferma anche a Berlino di avere ingranato, il turno successivo -quando Siena visiterà proprio la capitale tedesca- varrebbe addirittura come spareggio per il terzo posto del girone, con la quasi certezza, in caso di esito favorevole, di passaggio del turno.
Più che per la classifica, Milano invece preoccupa per il momentaccio, magari (nel momento in cui si scrive, la partita si deve ancora giocare..) anche acuito dalla trasferta senese che giá in passato segnò negativamente la stagione (e la panchina di Bucchi).
Confermando il leit motive degli ultimi anni, in Europa i biancorossi si sono complicati la vita da soli, perdendo a Milano con Vitoria e rimettendola in corsa. Tant’è, dopo averci comunque provato a Kaunas (per inciso: lituani 4-0, qualificazione in tasca e quotazioni in grande ascesa), si tratta ora di guardare avanti (foto) e soprattutto di non fare ulteriori sciocchezze in casa, cominciando giovedì col mettere alle spalle i campioni uscenti (ex “scappati di casa“…) dell’Olympiacos Pireo, reduci da un faticosissimo successo contro il Cedevita Zagabria.
Che poi se, venerdì, Zagabria contro Vitoria dovesse dare un sussulto ad una propria Eurolega ancor più depressa del previsto, Scariolo potrebbe confidare in una “quota-passaggio del turno” a cinque vittorie, da raggiungere anche solo tenendo botta al Forum. In caso invece di successo dei baschi in Croazia, si aprirebbe una corsa a tre per due posti, con Vitoria favorita perché dovrà ospitare sia i milanesi che i greci: occhio alla differenza canestri, con Milano forse costretta a vincere o in Spagna o ad Atene per evitare guai.
Non incredibilmente, l’ultimo girone presenta appaiate 4-0 Barcellona (nonostante un Navarro “umano”, foto) e CSKA, con confronto diretto in settimana più per mandare un segnale in ottica final four che per una classifica dove il passaggio del turno appare scontato.
Nel girone, sta facendo benissimo il nostro “vecchio” amico Bodj Nachbar, quarto realizzatore del torneo a 18 e mezzo a sera. Ok, magari giocare e segnare in quella squadra con nome da torneo goliardico-oratoriale del Brose Baskets è più semplice che al Maccabi, però l’ex promessa trevigiana sta mantenendo alla grande le aspettative.
Tornando invece al CSKA, ma restando comunque nel campo delle conoscenze nostrane, l’arrivo di Dionte Christmas -non un fenomeno, ma un buon realizzatore in squadre minori europee, tanto da tentare l’avventura coi Celtics in precampionato- conferma le voci di valigie pronte per Drew Nicholas (foto), che neanche Ettore Messina è riuscito a resuscitare dopo la deludente scorsa stagione milanese.
Sorge una domanda eclatante. “Ettore, ma perché diavolo, dopo un anno passato con Kobe Bryant e Pau Gasol, hai chiamato Nicholas?!?”.
Sbagliano anche i geni. Consolante.