FORLI’ – Nel campionato più soporifero della storia della LegaDue, grazie a Napoli e FIP, La FulgorLibertas Forlì esce ancora sconfitta davanti al proprio pubblico dopo l’esordio con Pistoia. A portare a casa di due punti sono questa volta i campani della Givova Scafati, che muovono così la propria classifica dopo due sconfitte consecutive. Una partita che ha messo in mostra tutte le perplessità e i limiti che questa Forlì aveva mostrato fino ad ora, la mancanza di un gioco ragionato e la totale assenza di un leader nei momenti caldi della partita in grado di assumersi la squadra sulle spalle.
Tutto ciò non è mancato a Scafati che, nonostante il difficile avvio di partita – sotto di 10 punti dopo una manciata di minuti – e con il Palafiera che finalmente faceva sentire il suo calore, alimentato soprattutto dalla presenza tra i campani di Sorrentino, il presunto play ex fortitudo, riusciva guidata prima dall’esperienza di Slay, poi dalle triple di Tavernari (lasciato sempre e inesorabilmente con tre metri di spazio, fosse Mariangela Fantozzi) infine dalle percussioni di Mays a ribaltare il risultato e portarsi all’intervallo in vantaggio. Tutto questo sarebbe stato facilmente evitabile se, una volta preso il largo vantaggio nel primo quarto, la compagine biancorossa non avesse cominciato ad atteggiarsi con sufficienza, sbagliando numerosi appoggi sotto canestro, soprattutto con un Roderick che alternava stoppate da NBA ad errori da torneo parrocchiale.
Così mentre Scafati trovava ottime soluzioni con il suo terzetto straniero, Forlì entrava in panico totale, con Todic a perdere palloni, Spencer a passare la palla ai cartelloni pubblicitari e Roderick in versione “non mi ricordo qual è il pulsante del passaggio”. Offensivamente una giornata negativa anche per il quarto straniero biancorosso, Bernardo Musso, ma è grazie alla sua volenterosa difesa su Mays se a fine terzo quarto Forlì riesce a tornare a -1 dopo essere stata sotto anche di più di 10 punti. Tutto il pacchetto italiani in tal senso merita di essere nominato, salvo Borsato che ormai ha perso tutto il suo Space Jam accumulato due anni orsono (questa volta giustificato però dall’infortunio in settimana).
Il simbolo della totale mancanza di un leader è riassumibile nell’ultimo minuto, quando Spencer, galvanizzato da due bombe consecutive che avevano riportato a -4 (dopo essere nuovamente finiti sotto la doppia cifra di svantaggio), a 30 secondi dalla fine tenta una forzatissima tripla con due uomini davanti, senza nemmeno cercare di impostare una minima azione per il possibile -2.
Scafati torna invece in Campania conscia di essersi messa alle spalle le ultime dure settimane, e festeggiare così la prima vittoria con coach Bartocci. La squadra vista al palafiera, con il rientro di Porta, può ambire ad altissime posizioni in classifica. Con il play oriundo, i colleghi Tavernari, Slay e Mays sono incredibili bocche da fuoco che, se innescate come solo Porta in LegaDue è in grado, sono capaci di mettere in tilt qualsiasi squadra. A dimostrarlo bastano solamente i 63 punti messi insieme dai tre giocatori, dalla tranquillità con cui sono riusciti a ribaltare una partita complicata e dalla tenuta mentale di chi si è preso la squadra sulle spalle nei momenti in cui era decisivo farlo.
MVP: Ronald Slay, l’unico a trovare la via del canestro nel primo quarto e trascinatore, insieme a Tavernari, del primo sorpasso. Sotto canestro intimorisce ogni penetrazione forlivese e vince nettamente il duello con Todic. Sempre in controllo della partita, trasmette tranquillità ai compagni.
WVP: il duo Roderick-Todic. Non condanno totalmente per questa giornata Spencer, ad una delle prime partite sotto tono, anche se la sua filosofia di playmaking è credibile come un inno alla felicità di Leopardi, mentre per i due “golden boy” forlivesi è l’ennesima partita a vuoto. Un Roderick che si impunta in uno vs tutti solamente controproducenti, coadiuvati dalla leggerezza con cui affrontava il primo quarto dopo il super break. Un Todic che sta dimostrando di aver finito la RedBull in precampionato, molle, leggero, anche se le soluzioni a suo favore sono poche, perché le poche volte che si è trovato in post-basso ha fatto vedere belle cose. Ma da lui ci si aspetta prima di tutto il carattere, la cattiveria agonistica e l’assunzione di responsabilità. Alla prossima puntata, si spera, venerdì sera nell’anticipo casalingo con Jesi.
Sala Stampa
Parziali: 26-13, 18-33, 12-11, 20-27
Progressivo: 26-13, 44-46, 56-57, 76-84
Gianni Gavelli