Nel 1987 le strade di un allenatore vincente ma in declino e 2 giovani talenti si incrociano in un piccolo college di Los Angeles, ma dopo 3 anni durante i quali scrivono diverse pagine nel libro dei record NCAA, una disgrazia spezza la magia.
Questa è la storia di Paul Westhead, Bo Kimble e Hank Gathers.
Westhead inizia la stagione 1979-80 come assistente dei Los Angeles Lakers ma quando coach Jack McKinney viene ricoverato per un serio incidente in bici, lui è promosso allenatore capo.
In campo un rookie proveniente da Michigan State di nome Earvin Johnson e l’esperto Kareem Abdul-Jabbar formano il nucleo della una squadra che vince il titolo NBA.
L’anno dopo i Lakers chiudono la regular-season col secondo record della Western Conference ma escono al primo turno dei play-offs lasciando dell’amaro in bocca ai tifosi e, secondo alcune voci che trapelano, qualche problema nello spogliatoio.
Sarà o non sarà, resta il fatto che ad inizio stagione col record di 7-4 Westhead viene licenziato e sostituito da un assistente che aveva assunto lui: Pat Riley.
Dopo un rapido passaggio ai Chicago Bulls, nel 1985 Westhead accetta la panchina di Loyola Marymount dove decide di applicare il sistema run-and-gun basato in attacco sulla rapida circolazione della palla per arrivare al tiro, spesso da 3pti, nei primi 7-10 secondi quando ancora la difesa non è settata, e difendere poi con un’asfissiante pressione a tutto campo.
Westhead riassumeva la filosofia di questo sistema con la frase “We’re not upset if you get a basket, just don’t take a long time to do it”.
In quello stesso anno a Philadelphia la Dobbins Technical High School domina la Public League vincendo il titolo grazie all’accoppiata guardia-ala composta da Bo Kimble e Erik “Hank” Gathers che, insieme, vengono reclutati da coach Stan Morrison per andare a USC dove trovano altri 2 freshman molto quotati.
Purtroppo la stagione 1985-86 dei Trojans non va come tutti si aspettano e dopo un terribile 11-17, nonostante la vittoria della PAC-10 dell’anno precedente, Morrison viene licenziato.
Siccome nel campus gira voce che i giocatori abbiano avanzato delle pretese tra le quali aver voce in capitolo per la scelta del coach, non appena George Raveling viene nominato pone ai giocatori una scadenza entro la quale decidere se restare alle sue condizioni o andarsene ma non ricevendo risposta entro il termine fissato, Raveling revoca le borse di studio di 3 ribelli tra i quali Gathers e Kimble che, sempre insieme, si accasano a Loyola Marymount.
Dopo l’anno di inattività previsto per i giocatori che si trasferiscono volontariamente da un college ad un altro, la coppia esordisce nella stagione 1987-88 insieme a Corey Gaines un transfer da UCLA al quale restava da giocare l’anno da senior. La stagione di LMU finisce 28-4 (14-0 nella WCC) con il miglior attacco della nazione a 110,3 punti di media partita, Gathers e Kimble ad oltre 22ppg e la sconfitta 97-123 al secondo turno del Torneo NCAA contro North Carolina.
Finita la carriera universitaria di Gaines, draftato da Seattle, alla squadra manca un’alternativa offensiva ma il sistema offensivo va oltre dando inizio a quello che a Los Angeles chiamarono il “Hank and Bo Show” con Hank Gathers che ha una stagione da 32,7ppg e 13,7rpg diventando il secondo giocatore nella storia NCAA a guidare la nazione in punti e rimbalzi.
Per la seconda volta consecutiva i Lions vanno al Torneo NCAA dove vengono però sconfitti 101-120 da Arkansas al primo turno finendo con un record 20-11 (10-4 nella WCC) e nuovamente il miglior attacco della NCAA a 112,5ppg. Ma questa volta anche con la peggior difesa a 106,3ppg.
La stagione 1989-90 che vede Gathers ed il suo #44 di maglia probabile lottery-pick e Kimble sicura scelta NBA, inizia con una sconfitta 91-102 contro una delle squadre favorite, la UNLV che poi quell’anno vincerà il titolo.
Da quella partita ha inizio la cavalcata dei Lions che in regular season faranno sempre almeno 99 punti, andranno in 17 occasioni oltre i 120 segnandone per 3 volte almeno 150, nonostante il 9 Dicembre ci fosse stato un primo forte segnale.
Nel secondo tempo della partita contro UCSB, Hank Gathers subisce un fallo e quando si trova in lunetta inizia a sentirsi strano; il suo cuore batte molto rapidamente e dopo aver tirato il libero si accascia al suolo. La situazione appare subito seria ma non grave perché dopo un rapido intervento dalla panchina, Gathers si rialza ed esce sulle sue gambe.
Le successive analisi gli diagnosticano una forma importante di tachicardia che deve esser tenuta sotto controllo mediante l’uso di un farmaco betabloccante, il propranololo.
In quel momento ad Hank crolla il mondo addosso perché tutti i suoi sogni e le speranze di una chiamata al draft ed un futuro tra i professionisti sembrano infrangersi contro una stupida alterazione del battito cardiaco. Proprio lui che si sente ed è forte come un leone come dimostra il 3 Febbraio quando in una trasferta a Baton Rouge contro LSU domina un giovane Shaquille O’Neal segnando 48 punti e prendendo 20 rimbalzi.
Con la presunzione tipica di un giovane di 23 anni, Gathers in un intervista durante il “NBC Today Show with Bryant Gumbel” nel Gennaio 1990 dice “I have a heart the size of a lion. I’m just going to go in there and be competitive and score points any way they come.”.
Parole che spiegano perchè, giudicando gli effetti di questo farmaco dannosi per il suo gioco, Gathers decida autonomamente di ridurre i dosaggi e non si presenti ad alcune visite di controllo. Tanto il suo cuore-da-leone avrebbe retto.
E regge fino al 4 Marzo 1990 quando Loyola Marymount al Gersten Pavillon di Los Angeles, affronta Portland nei quarti del WCC Tournament.
Con 13’34” sul cronometro del primo tempo il #44 ha appena segnato con una poderosa schiacciata in alley-oop e dopo essere andato a metà campo crolla a terra. Tenta di rialzarsi da solo ma le gambe non lo reggono e quando arriva il massaggiatore gli dice “I don’t want to lay down!”.
Il battito è debole, Hank non è cosciente ed ha le pupille che ondeggiano. Immediatamente viene caricato su una barella e portato negli spogliatoi dove si trova il defibrillatore portatile acquistato da LMU proprio per lui. Appena applicati gli elettrodi la macchina evidenzia che il polso è scomparso e quindi vengono date 3 scariche al corpo inerme.
Dopo la terza scarica Gathers fa 2 profondi respiri ed appoggia per l’ultima volta la testa sulla barella.
Nonostante il rapidissimo trasferimento in un vicino ospedale ed i tentativi di rianimarlo che i dottori continuano per oltre un’ora, Hank Gathers muore.
Muore per quella che l’autopsia diagnosticherà come una cardiomiopatia ipertrofica.
Una volta preso atto della morte la WCC interrompe immediatamente il Torneo assegnando l’automatic-bid per il Torneo NCAA alla vincitrice della regular season, Loyola Marymount cui viene attribuito il #11 del West Region.
Al primo turno, dopo soli 11 giorni dal dramma, LMU deve affrontare la #6New Mexico State e la batte 111-92 grazie ai 45 punti e 18 rimbalzi di Kimble.
Per non dimenticare Gathers su tutte le canotte dei giocatori di Loyola viene ricamato il suo 44 all’altezza del cuore ma Kimble fa qualcosa che grazie ad una foto entra nella storia: tira il primo libero di ogni partita con la mano sinistra perché anni dopo dirà “Hank had struggled so much at the free throw line that he’d switched to left-handed (Gathers era un destro naturale). His form was better then. I didn’t care if it ended up like that old Larry Bird commercial, with the ball bouncing over the backboard and going on down the street. The message was to Hank: I love you, I respect you, and this is for you.”
Nella seconda partita i ragazzi di Westhead devono affrontare #3 Michigan, campione uscente, e vincono nuovamente. La partita finisce 149-115 con 37 punti di Bo Kimble cui se ne aggiungono 41 di Jeff Fryer che segna 11 triple su 22 tentate (entrambi ancora record NCAA per partite del Torneo) e 23 di Terrell Lowery che poi diventerà giocatore professionista, ma di baseball nella MLB.
Nella semifinale del Regional LMU incontra una #7Alabama così terrorizzata dalla run-and-gun da impostare una partita su ritmi lentissimi per cercare di imballare i Lions, rinunciando anche a contropiedi 3 contro 1. I Crimson Tide con in campo il sophomore Robert Horry arrivano ad un passo dal successo ma escono sconfitti 62-60 nell’unica partita del Torneo in cui Kimble non tira nessun libero.
Loyola Marymount nelle Elite Eight si trova a dover affrontare UNLV, la #1 del Region che però nel Torneo non ha convinto ed è reduce da una faticosa vittoria di 2 contro Ball State.
In questa partita tra 2 squadre che giocano per segnare un punto in più degli avversari non basta la doppia doppia da 42+11 di Bo Kimble perché hanno la meglio 131-101 i Running Rebels che poi vinceranno il titolo.
La storia di quella Loyola Marymount finisce lì, ma nello stesso momento inizia la sua leggenda.
Nel 1990 Bo Kimble viene scelto come 8° assoluto al draft dai Los Angeles Clippers ma nella NBA non riesce ad emergere e dopo aver giocato in Francia e nella CBA chiude la sua carriera professionistica nel 1998.
Alla fine del Torneo 1990 Paul Westhead viene assunto dai Denver Nuggets per portare nella NBA il sistema run-and-gun. Il primo anno i suoi Nuggets spesso chiamati “Enver Nuggets” visto che di D-ifesa non c’era traccia, chiudono col miglior attacco della lega a 119,9ppg ma anche con la peggior difesa da 130,8ppg concessi e dopo la seconda stagione viene licenziato. Attualmente allena la squadra femminile dell’università di Oregon.
Hank Gathers è sepolto al Sharon Hill Cemetery di Philadelphia.
Al suo funerale hanno partecipato circa 1.500 persone: 500 nella Emmanuel Institutional Baptist Church e 1.000 sedute fuori.
L’impianto di casa dei Loyola Marymount Lions viene chiamato dai fan “Hank’s House” sebbene il suo nome ufficiale sia ancora Gersten Pavillon.
LMU ha ritirato la sua maglia #44 nel 2000 mentre nel 2005 tutta la squadra del 1990 è stata inserita nella Hall of Fame di Loyola Marymount.
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