E’ la classica partita che potrebbe distruggere un cammino europeo, quella che ti potrebbe costringere a mangiarti le mani a fine stagione. Una squadra in trasferta senza un americano e che, durante il secondo tempo, perde la sua stella per un serio infortunio, che va a vincere giocando semplicemente con più voglia della ben più quotata avversaria. E’ una storia già vista, e quasi ripetitiva, a Milano con Scariolo che, in questa occasione, regala cinque minuti di follia cestistica agli avversari, lasciando in campo un quintetto con pochissimo senso e nessuna idea.
Inconcepibile per un allenatore della sua esperienza regalare una partita di tale importanza, subendo 30 punti nel quarto periodo.
La partita, nel primo tempo, viaggia sui binari di Milano che, pur senza mai dare la sterzata decisiva, si nutre della strapotenza di Bourousis in area e la buona vena di Langford sul perimetro. Lampe prova a tenere in scia i suoi con qualche jumper da fuori area, ma anche lui si eclisserà presto nelle pieghe del match. Il primo tempo è monocorde con pochissimi picchi d’intensità e di bel gioco, con la partita che si trascina stancamente a ridosso della pausa. Milano è in vantaggio di sei punti, ma poi un fallo inventato su Nocioni, con conseguente tecnico a Fotsis regala ben 7 punti agli ospiti che riescono a ricucire lo strappo in pochi secondi.
Milano esce bene dai blocchi di partenza della ripresa con un 4-0 e, dopo 40”, Ivanovic opta per un cambio punitivo per Causeur, reo di aver difeso in maniera pigra.
Nei successivi 30” Bourousis viene sanzionato di tre falli, di cui uno in attacco, che cambiano la partita.
A metà periodo s’ infortuna in modo serio Nocioni, che viene portato fuori in barella con il collo bloccato tra gli applausi del pubblico. Sembrerebbe lo sparo dello starter per la fuga milanese e, invece, è paradossalmente il Caja Laboral a trarne maggior giovamento, compattandosi su se stesso e tirando fuori i migliori attributi.
Nel quarto periodo i 30 punti realizzati con Bjelica e San Emeterio sugli scudi, sono la chiara esemplificazione della pochezza difensiva mostrata da Milano, che ha concesso qualsiasi soluzione agli avversari, oltre a 10 tiri liberi. In attacco Milano perde fiducia proporzionalmente alla pochezza della propria difesa, infatti non si riesce a ricordare un singolo attacco ben strutturato e un buon tiro. Ormai tanti indizi fanno una prova e questa squadra, a livello mentale, è esattamente la stessa dell’anno scorso quando c’era Gallinari. Solo che Danilo era diventato la scusa, quest’anno alibi non ce ne sono e le colpe andranno trovate in qualcuno o qualcosa molto presto.
EA7 Emporio Armani Milano – Caja Laboral Vitoria 85-95 (19-18, 25-25, 22-22, 19-30)
MVP: Fernando San Emeterio. 18 punti, 5 rimbalzi, 6 assists e 30 di valutazione. Gran parte del suo fatturato arriva quando la sua squadra aveva più bisogno di lui. Ha risposto presente firmando in calce una vittoria fondamentale.
WVP: Antonis Fotsis. Tutti quegli intangibles a cui ci ha abituato, sono mancati. E’ sembrato svagato e distratto sia in difesa che sulle giocate d’intensità. Probabilmente è stata la sua peggior partita in maglia Olimpia.
Gli audio dei coaches:
Dusko Ivanovic
Sergio Scariolo
Simone Mazzola