2-4. Non l’ennesima rimonta subita dal Genoa, ma il bilancio iniziale delle italiane in Eurolega. Non si partiva così male dal 2008-2009, l’anno del quartetto Siena-Roma-Milano e Avellino (già…), quando nelle prime due giornate raggranellammo un 3-5 in ogni caso migliore. Brusco risveglio, comunque…
Per Cantù il risveglio segue il riposo post-qualifying round. L’impressione dei giocatori in campo era quella della “sindrome da palloncino sgonfio” che prende – chessò – dopo un esame importante, passato alla grande. Mai provato quella sensazione di “ecco, è andata, e ora prima che torni sui libri ce ne vuole”? Fatto sta che quella in campo contro Lubiana sembrava la versione di Mel Brooks della squadra vista nelle qualificazioni, per la gioia di coach Trinchieri. Meglio, molto meglio invece la versione ateniese, con Cantù che “se la gioca” contro il Pana fino alla fine, dando perfino l’impressione di potercela fare se non fosse stato per un Diamantidis di là (e di uno Schortsanidis che mostra di saperci perfino fare dalla lunetta. Se poi diventasse anche continuo…) e per un gran difetto di malizia di qua.
A saldo, uno 0-2 da partenza ad handicap che pesa soprattutto per l’infortunio casalingo contro l’avversaria teoricamente più abbordabile, come ha dimostrato il Fenerbahce espugnando Lubiana, anche se con qualche fatica. A proposito di questa partita, esilarante la vicenda Sato-passaporto: per chi non lo sapesse, Sato è stato addirittura fermato alla dogana aeroportuale e trattenuto per la notte, per passaporto della Repubblica Centraficana ritenuto falso (oggi i Paesi africani sono equiparati ai comunitari, nel tesseramento degli atleti); visto il proliferare di passaporti emessi da nazioni conosciute solo per i giochi “indovina la bandiera / la capitale”, i doganieri sloveni potrebbero sbizzarrirsi, nei prossimi turni, a decidere chi togliere alla squadra avversaria: insomma, tanto per restare in tema, una sorta di partita ad handicap dove si concede al più debole di togliere un giocatore ai più quotati avversari… Beninteso, se qualcuno sogna un’indagine celere sulla vicenda da parte della FIBA, stia attento poi a non svegliarsi sudato…
Tornando a Cantù, per quanto la salita risulti ancor più ripida del previsto, l’equilibrio del girone (vedasi Madrid caduta, sia pure di un solo punto, col Khimki) consente di mantenere speranze di passaggio, anche se il prossimo turno, appunto coi russi in casa, rischia già di essere decisivo.
Anche Siena si è svegliata, ma da un sogno europeo durato anni. Se perdere in casa contro l’Alba è una brutta sorpresa che però al primo turno ci può anche stare, la sconfitta a Tel Aviv è di quelle che mostrano la differenza con il passato: se i tre tiri decisivi (due triple ed un piazzato) li prende -con tutto il rispetto, e vi assicuro che per lui ne ho molto- Thomas Ress anziché Lavrinovic o McCallebb, e se al tap-in va -sempre con tutto il rispetto – Sanikidze anziché Andersen, si capisce molto più dello 0-8 decisivo subito da Siena negli ultimi 2′.
Lo 0-2 senese ha comunque tutt’altro sapore, non foss’altro perché il girone appare molto più abbordabile, tanto che Malaga con il Maccabi ci ha perso in casa, e con il Prokom ha faticato moltissimo. Oltretutto, se Berlino continua a vincere è solo un bene, perché consente alla Banchi-band di fare la corsa su Malaga, oltre che su Chalon e Prokom.
Ben desta invece Milano, che espugnando Zagabria si è portata su un 2-0 più che confortevole, in compagnia di uno Zalgiris che sorprende fino ad un certo punto; vincendo -magari nettamente- giovedì con Vitoria, l’EA7 potrebbe estromettere quasi definitivamente gli spagnoli dalla rincorsa, anche se l’Olympiacos (-26 ad Istambul) certo non impressiona. Dato sicuro, ai giocatori in biancorosso la vetrina europea interessa assai, tanto che convince perfino Bourousis: perfino, lo si è visto abbandonare la tipica espressione da “Leon” (dell’omonimo film…) e scendere dal mondo tutto suo in cui sembra vivere…
Nel girone senza italiane si stacca il terzetto delle favorite, o meglio delle due super-favorite (Barça e CSKA) e della terza di rincalzo -Besiktas-. La sorpresa è magari la fatica del CSKA, prima vittorioso di 2 sul Lietuvos, e poi a Belgrado, dove solo un inarrestabile Weems -non da tutti 30 punti in Eurolega, oggidì- ed un supplementare hanno permesso a Messina di barrare V sulle statistiche di fine partita. Più facile, invece, per il Barcellona, che tiene il Lietuvos a 49 punti in casa (!) e spaventa i diretti concorrenti, anche se poi i conti si fanno in primavera.
Maurizio Zoppolato