Seconda vittoria stagionale per la Tezenis Verona, la prima sul campo dopo il 20-0 contro Napoli. Dopo quattro sconfitte consecutive, le ultime due particolarmente brucianti, si interrompe finalmente la maledizione jesina e la Fileni esce sconfitta per 67-58.
C’è sicuramente ancora tanto da fare per Ramagli, con una squadra che va troppo a sprazzi e tende ancora ad affidarsi più al grande talento individuale che al gioco di squadra, ma ci sono tanti segnali positivi e incoraggianti. Lawal riscatta la prova incolore di Napoli catturando 15 rimbalzi di cui 7 offensivi, i suoi compagni riescono ad accendersi a turno come dimostrano i 4 giocatori in doppia cifra guidati da Chessa a 12 punti. Ma è in difesa dove si risolve la partita, e qui il capolavoro è non fare entrare mai in partita Sanders e Griffin (4/15 dal campo) che tanto bene avevano fatto nella prima giornata. Maggioli fa il suo, ma debilitato dall’influenza finisce per pagare la stanchezza.
Circa 2500 al PalaOlimpia, discreta risposta di pubblico per l’esordio dopo il cambio di orario e la controversa stagione precedente. Verona con il quintetto piccolo e Chessa da ala piccola assieme a McConnell, Westbrook, Ghersetti e Lawal, Jesi con i soliti Hoover, Sanders, Valentini, Griffin e Maggioli.
Tezenis che prova la partenza sprint con le accelerazioni di Chessa e Westbrook, inizialmente arriva uno strappo di 8-0 ma Jesi ricuce ben presto con l’esperienza di Maggioli ed Hoover. Gli ospiti sono più aggressivi in attacco e sarà una costante della partita, Verona tiene la testa avanti grazie ai rimbalzi offensivi ma non segna praticamente mai da fuori, affidandosi troppo alle iniziative individuali. Sanders e McConnell si annullano a vicenda, la partita si fa spigolosa ma corretta e un bel primo quarto si chiude sul 20-18.
Hoover prova a dare una svolta a inizio secondo periodo propiziando un 5-0, non ci sta McConnell che spegne subito i sogni di fuga ospite. I gialloblù iniziano progressivamente ad assumere il controllo della partita ma sono troppo spreconi non riuscendo mai a dare una spinta decisiva. Chessa fa e disfa, i compagni lo seguono tra errori banali e giocate di puro talento offensivo, di là Maggioli fa valere tutti i trucchi del mestiere contro Lawal ma quando rifiata lui è notte fonda. La tripla di Frassineti vale il 35-27, poi il nigeriano chiude la saracinesca in difesa e si va all’intervallo lungo sul 41-32.
Verona sembra in controllo della partita ma i troppi alti e bassi tengono Jesi completamente in gioco. Il terzo quarto si apre nel segno delle difese, anche se i marchigiani approfittano soprattutto degli errori di Westbrook e compagni. La guardia americana è ancora molto indietro di condizione e paga la scarsa conoscenza del campionato: uno con più esperienza presumibilmente non avrebbe concesso due facili triple ad Hoover per il 43-38. Jesi è più energica ed anche più astuta nel procurarsi liberi quando gli attacchi non trovano sbocchi, non ne approfitta fino in fondo perché tira male dalla linea della carità con l’1/4 di Maggioli e Griffin. Dopo sei minuti Verona ha segnato solo cinque punti, con l’apice negativo dato da due triple consecutive piedi per terra fallite da Boscagin, gli ospiti non fanno molto meglio ma la contesa è riaperta. L’arbitraggio fa imbestialire il pubblico ed in effetti dopo tre quarti la Tezenis ha tirato solo un libero, non è così per gli ospiti che dalla lunetta si riportano sul 48-46. Il terzo periodo si chiude con un’invenzione di Ghersetti per il 50-46, la luce però sembra essersi spenta. Solo le pessime percentuali dal campo dei marchigiani hanno impedito il sorpasso.
L’inizio di quarto periodo sembra essere sulla stessa falsariga, con le difese a prevalere nettamente sugli attacchi. Verona è anche sfortunata, quando potrebbe finalmente allungare il ferro sputa un tiro di Lawal e l’azione dopo Griffin fa un 54-50 molto fortunoso. McConnell scippa Maggioli che stava appoggiando il facile pareggio in contropiede, sull’azione dopo trova la schiacciata di Lawal ed è il momento decisivo. Il totem avversario deve forzatamente rifiatare, ne approfitta Ghersetti trovando il facile canestro in post seguito dall’assist per la tripla di Chessa che vale il 61-52. Il pubblico esplode ma non è finita perché la Tezenis inizia a giocare troppo con il cronometro, Lawal però prende due rimbalzi offensivi di platino su errori scaligeri che spengono le ultime velleità della Fileni. Sull’entrata di McConnell per il 64-54 si può festeggiare. Finisce 67-58, c’è ancora tanto da lavorare ma la maledizione è finalmente rotta.
TEZENIS VERONA – FILENI JESI 67-58 (20-18,21-14,9-14,17,12)
SALA STAMPA
Cioppi: “Devo fare i complimenti ai nostri avversari, che hanno vinto meritatamente questo incontro. C’è però tanto rammarico, per aspetti diversi. Innanzitutto abbiamo giocato un primo tempo con poca attenzione ai nostri punti di forza: abbiamo accelerato troppo i ritmi, giocato con troppa frenesia, messo poca attenzione in difesa. Dopo il riposo abbiamo modificato questo atteggiamento, difendendo forte e con attenzione e vincendo la guerra a rimbalzo. Il rammarico qui diventa un altro, vincere con certe percentuali è troppo difficile: nel terzo quarto abbiamo lasciato Verona a 9 punti ma tirato con il 50% ai liberi e il 25% da 2, avessimo fatto meglio si sarebbe iniziato l’ultimo quarto con molta più pressione su di loro. Poi ci sono stati i due episodi decisivi,la rubata di McConnell e la schiacciata di Lawal.
Siamo stati troppo morbidi nei primi venti minuti, sempre lasciando liberi gli avversari e non facendo sentire il nostro fisico, come si può vedere dai pochi liberi tirati da loro. Su questo aspetto chiederò di mettere molta più attenzione.L’impegno difensivo comunque c’è stato, da lì dobbiamo ripartire.”
Ramagli: “Una partita che andava giocata con l’umiltà, che non tradisce mai. Magari farla diventare ruvida, non bella, ma con un modo di fare che alla fine ti porta alla vittoria ed anche ad essere apprezzato dalla nostra gente. Se noi ci mettiamo la voglia, indipendentemente dal risultato, sono sicuro usciremo sempre tra gli applausi.
Chiaramente c’è qualcosa da migliorare, ci sono alti e bassi, abbiamo segnato poco e sbagliato tiri aperti ma non abbiamo mai fatto un passo indietro dall’altra parte. Se si fa così comunque non si esce mai di partita, anzi l’abbiamo sempre condotta, non l’abbiamo mai chiusa proprio per questa discontinuità ma non abbiamo mai mollato.Siamo stati bravi a costringere a 90 possessi una squadra che fa del gioco controllato la sua forza, abbiamo scelto noi la pallacanestro da fare e condotto noi il ritmo, cosa che non avevamo fatto a Napoli.
Preferisco non parlare di quanto successo ieri sera, mi piace parlare sempre di pallacanestro e non di quanto succede fuori. Dispiace per quanto accaduto, chiaramente ci sono i regolamenti e in questo caso un intervento d’ufficio non dovuto ad una nostra richiesta.
Vivremo sempre di alti e bassi per nostre caratteristiche, abbiamo tanti esordienti per questo campionato, ma stasera ho visto tanti segnali positivi, tutte piccole cose fatte nel modo giusto. Esattamente l’opposto della scorsa partita, dove abbiamo perso tutti i duelli di energia”.
MVP: Shane Lawal sarà anche fermo alle basi in attacco, sbaglierà qualche layup di troppo, ma la sua sola presenza in campo cambia totalmente faccia alla difesa scaligera. Il nigeriano oltre a 7 punti mette a referto 15 rimbalzi, 4 recuperi e 3 stoppate, ma nelle cifre non appare che una parte di quello che fa. Vale a dire la sua capacità di marcare piccoli e lunghi indifferentemente, il suo perfetto tempismo nell’aiuto, il suo deviare e sporcare ogni penetrazione avversaria.
Il peggiore: Eric Griffin è l’ombra del giocatore ammirato contro Brescia. Il lungo americano non riesce mai a venire a capo della difesa gialloblù, con Ghersetti e Da Ros che si alternano bene su di lui, trovando solo qualche estemporaneo canestro da fuori e scomparendo quando Verona scappa via definitivamente. I 12 rimbalzi non bastano a compensare un disastroso 3/15 dal campo.
Lorenzo Peretti