REGGIO EMILIA – Vince Siena, ma Reggio Emilia esce a testa alta, altissima dal campo. L’esordio in Serie A dei ragazzi di coach Menetti avviene di fronte ad una cornice di pubblico degna dell’avversaria da affrontare. Ed i reggiani, sospinti dal pubblico amico, provano il colpaccio e quasi ci riescono. Nell’ultimo quarto però viene fuori l’esperienza ed il divario tecnico tra le due squadre, con Siena che colpisce chirurgicamente ad ogni errore reggiano e la Trenkwalder che perde una marea di palloni nel momento clou, quando, ad un minuto dal termine, ha avuto per un paio di volte la palla del -2.
REGGIO VOLA. Pronti via ed i padroni di casa sembrano uno sprinter in uscita dai blocchi. Attaccano le linee di passaggio, sporcano palloni, volano in contropiede e mantengono il controllo dell’incontro, prima sul 13-8 poi, chiudendo il tempo, sul 16-15, cortesia di un grande Brunner sotto entrambi i tabelloni ed un Cinciarini lucido in impostazione. Ma Siena è Siena non per niente e nonostante la rivoluzione: resta li, con le unghie e con i denti attaccata alla reggiane non la molla, giocando bene nel pitturato, dove Cervi pare ancora faticare in questi contesti di alto livello, e recuperando maree di rimbalzi. Hackett ha una marcia in più rispetto a Brown, sia in attacco che nel playmaking e la formazione di coach Banchi mette la freccia proprio sul finire del tempo con un paio di buone giocate di Kangur e la prima delle triple di Ress. Si va al riposo sul + 2 per i toscani, 30-32.
ESPERIENZA E FISICO. Al rientro dagli spogliatoi la Trenkwalder non smette di passarsi la palla e di giocare in modo fluido, anche se Cinciarini pare dare un ritmo nettamente migliore di un James a tratti spaesato. Una tripla di Donell Taylor fino a quel momento testardo e pasticcione ed un tiro da sotto del solito Cinciarini spingono i suoi al +5, sul 41-36 dopo aver rintuzzato un mini-break senese. Ma i toscani sono bravi a reagire subito con Ress e con un Moss di difficile lettura da parte di uno spento Slanina, seppur in un paio di circostanze il capitano reggiano mette in difficoltà l’USA senese. Si arriva a braccetto all’ultimo parziale, dove l’esperienza della formazione di capitan Carraretto si fa sentire. Si fa sentire così come la differenza di fisicità a centro area, luogo di dolori e stridore di denti per i penetratori reggiani, che si trovano davanti una montagna di difficile valicamento e si piantano letteralmente nel punteggio Siena prova ad uccidere la gara, ma la tripla di Brown è corta e la Trenklwalder ha ancora le energie per provare l’aggancio dal -8. Il dispendio di energie, però si fa sentire, e sia Brunner che James perdono sanguinosi palloni negli ultimi due minuti, non permettendo ai biancorossi di accorciare e provare ad impattare. Finisce 56-61 una gara piena di rimpianti per Reggio, ma che ha vinto meritatamente la formazione più quadrata ed esperta.
Trenkwalder Reggio Emilia – Montepaschi Siena 56-61
Parziali: 16-15; 14-17; 18-17; 8.12
Progressione: 16-15; 30-32; 48-49; 56-61
Dagli spogliatoi
Max Menetti: “Non nascondo che mi dispiace. C’è del rammarico perchè abbiamo gettato al vento una grande possibilità, in specifico l’abbiamo gettata via in piccole cose, un tagliafuori non fatto, una rotazione sbagliata, un rimbalzo in più concesso. Ovvio che contro Siena queste cose ti uccidono. Noi dovevamo fare la gara perfetta e per tre quarti ci siamo quasi riusciti, poi abbiamo pagato la loro enorme fisicità sotto canestro che ci ha fatto faticare tanto nell’ultimo quarto. Peccato, ma questa rabbia deve essere una base sulla quale lavorare già da martedì.”
Luca Banchi: “Veniamo da un tour de force incredibile. Tre partite in pochi giorni a questo punto della preparazione sono micidiali. Abbiamo risposto presente in quasi tutte le partite, ma oggi abbiamo pagato un pelo la voglia di Reggio Emilia. Sapevamo che il campo era difficile ed il fatto che fosse l’esordio avrebbe dato loro anche qualche energia in più. Metteteci il fatto che non sono una brutta squadra, anzi, e si capisce come mai abbiamo faticato così tanto. Sono soddisfatto, ci hanno dato per morti prima ancora di nascere già troppe volte.
MVP – Thomas Ress: L’ex biancorosso ha colpito con magistrale chirurgia dall’arco nei momenti topici, tagliando le gambe dei reggiani quando erano lì lì per raggiungere Siena o per scappare. Di livello anche il contributo difensivo con tre stoppate.
WVP – nessuno