Rieccoci, dopo un anno passato ad esaminare gli errori per la mancata permanenza nella massima serie, ritroviamo una Enel Brindisi più in forma di prima che ha saputo riprendersi con le unghie e con i denti ciò che aveva perso solo 12 mesi fa.
Rispetto alla recente esperienza in LBA è cambiato molto, dirigenza, staff tecnico e giocatori ma, soprattutto, è stato creato un progetto futuribile pensato per rimanere nell’olimpo del basket, con un allenatore di livello, qual’è Piero Bucchi, e alcuni giocatori della seconda scalata in legadue tra cui ricordiamo Gibson, arrivato a Brindisi lo scorso anno all’ultima di campionato e in poco tempo ha entusiasmato il caloroso tifo brindisino a suon di giocate spettacolari e per quel gesto dopo la vittoria portata a casa con un secco 3 a 0 nelle semifinali playoff contro Barcellona, comportamento che per poco poteva costare caro a lui e alla società.
Coach Bucchi punta molto su di lui anche se ancora è un diamante grezzo, nonostante sia stato il top scorer della massima serie turca con una squadra poi retrocessa. Gibson, dal canto suo, dovrà cercare maggiormente il gioco di squadra evitando forzature che in legadue potevano funzionare, e che difatti hanno regalato punti in momenti fondamentali della scorsa stagione, ma che alla lunga posso punire in un campionato equilibrato come quello di quest’anno e sembrerebbe che lo stesso Jonathan voglia seguire alla perfezione i consigli del suo coach.
Detto ciò l’Enel Brindisi non è solo questa, le recenti vicissitudini di Treviso e Teramo hanno permesso alla squadra pugliese di arrivare a giocatori come il nazionale Jeff Viggiano e il veterano Robert Fultz. Il primo da poco ritornato dalla brillante avventura dell’Italia alla qualificazione degli Europei del 2013, che sicuramente vorrà mettersi in mostra per ben impressionare Coach Pianiggiani e guadagnarsi quel posticino dove si corre e si suda piuttosto che in panchina.
Il secondo, invece, non è nuovo e non ha bisogno di presentazioni, in quanto habitué dei campionati di Legadue e LegaA,era a Reggio Emilia ed è stato richiamato da Coach Ramagli a rafforzare una Teramo, non in grosso spolvero, che si giocava la salvezza proprio contro L’Enel di coach Bechi.
A loro si aggiungono giocatori come Antywane Robinson giocatore di grande tecnica e presenza costante nel match, Scottie Reynolds, Rookie of the year nel 2007, visto a Veroli qualche anno fa ma facendo registrare pochi minuti giocati tanto che a gennaio venne tagliato ma a Brindisi molti puntano su di lui per formare, insiema a Gibson, la coppia d’esterni che si spera possa dare grosse soddisfazioni, Cedric Simmons carico di voglia di riscatto dopo una stagione non eccelsa nel campionato spagnolo, il capitano Klaudio Ndoja fresco di nazionale Albanese, Marco Formenti, e le scommesse Andrea Zerini e Jerai Grant (nipote del famoso Horace), giocatori giovani con ampi margini di miglioramento.
Passando alla preparazione e al precampionato cominciano i dolori, in quanto, il coach allena la squadra al completo solo da una decina di giorni a causa degli europei sopracitati e per qualche acciacco di Reynolds e Formenti, tanto da far aggregare al gruppo giocatori senza squadra per tenere alto il ritmo di allenamento anche se, inevitabilmnete, influirà negativamente sul piano del gioco alle prime uscite.
L’Enel Brindisi, d’altro canto, ha dalla sua una città intera che la sostene per vari motivi, non ultimo quello economico e sociale per una zona che stenta a partire e che per troppo tempo è rimasta vuota, qui il basket diventa mezzo utile per far sperare la gente che purtroppo non ha ancora trovato altri sogni su cui puntare e come sempre, il tifo, è un aspetto fondamentale, si è visto nel passato campionato nella massima serie quando nel finale di campionato anche la blasonata Armani Milano dovette lottare profondamente tra le mura biancozzurre vincendo poi di misura.
Fare pronostici prima dell’inizio del campionato è sempre da evitare per non rischiare delusioni e ridimensionamenti, e i tifosi di Brindisi lo sanno bene, nessuno sa, però, se l’allenatore di primissima fascia e il portafoglio dispinibile ad eventuali ritocchi in corso d’opera possano davvero bastare, sicuramente saranno utili caparbietà, disponibilità al sacrificio e tanta, tanta, tanta voglia di sentirsi parte di un gruppo in cui fare la propria parte per raggiungere un obiettivo voluto da molti e ancora non raggiunto: la permanenza in serie A