Pesaro, 22 settembre 2012 – Dopo tante finali perse contro i rivali più diretti di questi ultimi anni, finalmente la Mapooro Cantù riesce ad avere la meglio contro la rinnovatissima Siena del dopo – Pianigiani e porta a casa un trofeo che, se va ad arricchire una già corposa bacheca per il sodalizio brianzolo, è il primo per coach Trinchieri e per la proprietà nonché, ovviamente, per tutti i ragazzi scesi in campo.
La Montepaschi veniva da cinque vittorie consecutive in questa manifestazione ma, come si diceva alla vigilia, per la prima volta da tanto tempo quest’anno il pronostico poteva dirsi equamente spartito tra le contendenti; Cantù ha avuto il merito di non disunirsi davanti all’inatteso stress di non trovarsi del tutto sfavorita ed ha mostrato di avere trovato quegli acquisti giusti per dare continuità all’interessantissimo progetto tattico partito con l’avvento di coach Trinchieri.
Per Siena una sconfitta comunque a sorpresa, visto il buonissimo pre-campionato che l’ha vista protagonista, che dimostra che c’è ancora molto da lavorare sull’inserimento di qualche nuovo arrivato ma che non può preoccupare ancora più di tanto, vista la fase di stagione in cui ci si trova.
Si parte in un 105 Stadium che presenta un bellissimo colpo d’occhio; le tribune sono quasi gremite, grazie soprattutto all’arrivo di circa duemila rumorosi canturini, forse mai come in questa occasione convinti che possa essere la volta buona per rompere il maleficio senese.
L’avvio però non è proprio di quelli più desiderati per i supporters lombardi; i giocatori in bianco-blu denotano una certa tensione e si fanno sovrastare fisicamente dagli avversari. In particolare è sotto i tabelloni dove la sfida si presenta impari: Cusin e Leunen non riescono ad arginare la verticalità di Eze e Sanikidze, che raccolgono tanti punti e rimbalzi e danno tanta intimidazione sotto il loro canestro; in particolare sarà l’ala georgiana a mettere in mostra una prestazione spettacolare (17 punti e 16 rimbalzi) con l’unica macchia di cedere evidentemente nel finale per mancanza di ossigeno insieme e a tutta la squadra.
Il primo quarto si chiude così sul 25-16, con un divario che forse sarebbe potuto essere anche maggiore se Markoishvili non avesse in qualche modo coperto le eccessive titubanze messe in mostra dai nuovi americani di Trinchieri.
Tuttavia la Mapooro ha il merito di disunirsi e riprende fiducia con l’ingresso in campo di Tyus al posto di un Cusin fin lì piuttosto a disagio; il “pivottino” della nazionale israeliana mette in mostra un paio di spettacolari schiacciate che danno la carica al pubblico ed alla squadra, che pian piano comincia a non avere più timore reverenziale di Siena.
Un primo parziale di 10-1 riporta Cantù in parità a quota 26 in apertura di secondo quarto ma poi nel prosieguo la Montepaschi riesce ad acquisire nuovamente un vantaggio di 4-5 lunghezze che riuscirà a mantenere fino all’intervallo lungo, che si chiude sul 42-37; l’impressione è ancora quella che Siena abbia un certo vantaggio psicologico sugli avversari, anche perché Tyus e Markoishvili sono ancora un po’ isolati, mentre dall’altra parte, oltre a Sanikidze ed Eze, c’è anche un Brown che riesce a creare dal palleggio con una certa facilità.
Nel terzo quarto però l’equilibrio prende il sopravvento. Dopo 2:30 Cantù impatta a quota 42 e poi, dopo poco, è Cusin a firmare il primo vantaggio lombardo dopo tantissimi minuti; lo stesso Cusin deve uscire di lì a poco con 4 falli ma la tegola non ferma il trend positivo della banda di Trinchieri, anche perché la Montepaschi comincia a mancare di fiato e lucidità.
Una tripla di Markoishvili dà il +4 (48-52) a 3.30 minuti dalla fine, poi sono i soliti Brown e Sanikidze a riportare il punteggio favore di Siena, prima che l’ennesimo balzo di Tyus non procuri un gioco da tre punti con cui la Mapooro chiude il quarto sul 59-57.
La partita si è comunque fatta molto avvincente e prosegue sui binari dell’equilibrio anche nei primi minuti dell’ultimo quarto; una tripla di Ress ed un altro canestro di Sanikidze portano i toscani nuovamente in vantaggio sul 64-62 dopo tre minuti ma poi è ancora il leonino Markoishvili, in una sfida personale tutta georgiana contro il mezzo lungo di Siena, a riportare Cantù avanti sul 67-64. E’ poi un canestro di Brooks, cresciuto enormemente nel corso della partita così come il play Smith, a dare il massimo vantaggio (71-66) ai suoi quando siamo circa a metà tempo.
A questo punto l’inerzia del match è del tutto ribaltata; gli spauriti Smith e Brooks del primo tempo hanno improvvisamente tirato fuori il carattere e sotto i tabelloni, dove prima dominava la fisicità della Mens Sana, adesso sono le folate di Tyus e Brooks a farla da padroni.
La Montepaschi di Banchi dimostra comunque di avere ereditato il carattere della banda di Pianigiani e così, a poco più di un minuto dalla fine, Sanikidze raccoglie l’ennesimo rimbalzo offensivo e trova un canestro che tiene i suoi ancora a stretto contatto 71-73; si tratta comunque del canto del cigno per il georgiano e per l’intera squadra di Banchi perché, dopo il time out prontamente chiamato da Trinchieri, sono Tyus e Smith a porre la parola fine sulla partita.
I duemila tifosi canturini scesi in riva all’adriatico possono finalmente festeggiare e con loro Un Markoishvili mai così determinato al raggiungimento della vittoria ed una sciura Cremascoli pronta a saltellare sul podio insieme ai suoi giocatori.
Spogliatoi
Trinchieri
“finalmente, dopo qualche finale, riusciamo a vincere un trofeo che ci mancava da tanto tempo; il lavoro svolto da questa società in questi ultimi tre anni meritava questo riconoscimento. Nel primo tempo loro ci hanno spazzato via fisicamente, raccogliendo tanti rimbalzi offensivi e trovando tanti punti vicino al canestro; non ci eravamo evidentemente presentati con il giusto impatto, ma la mentalità è stata comunque sempre positiva…Forse i miei ragazzi si sono presentati con qualche paura, ma i primi canestri di Tyus sono stati la chiave per sbloccarci e per darci quell’entusiasmo e quella fiducia che un po’ ci mancavano. Nel secondo tempo la squadra ha cambiato registro ed è salita di tono, come dimostra il fatto che eravamo i primi ad arrivare praticamente su tutte le palle vaganti; in questo modo i ragazzi hanno acquisito fiducia, mettendo tanti tiri e prendendo tanti rimbalzi…Poi nel finale loro sono un po’ crollati e noi siamo saliti ancora. Una vittoria che considero meritata”
Banchi
“In questo momento per questa squadra nuova e con questo tipo di preparazione, non è stato facile disputare un incontro come questo. Il primo periodo per noi è stato molto promettente ma già lì abbiamo cominciato a denotare qualche segnale di tensione, come dimostrano i tanti tiri liberi sbagliati, il che ha permesso loro di rimanere sempre attaccati alla partita. Poi nel terzo quarto abbiamo cominciato a perdere lucidità contro il loro cambio di registro; non siamo stati sufficientemente cinici nel chiudere qualche situazione a noi favorevole e così loro hanno preso l’abbrivio per sprintare nell’ultimo quarto. Sono comunque contento per la prestazione d’impegno messa in mostra dalla squadra……un po’ meno per la qualità del gioco.
Mapooro Cantù – Montepaschi Siena 80-73
Parziali: 16-23; 21-19; 22-15; 21-16
Progressione: 16-23; 37-42; 59-57
Mvp: Manuchar Markoishvili è stato alla fine giustamente premiato come migliore in campo e forse nessuno come lui ha voluto e meritato questa Supercoppa; sicuramente anche la prestazione tutta energia di Tyus ha contribuito a rovesciare le sorti di un match partito in salita per i canturini, ma il georgiano ha lottato come un leone per tutta la partita, dapprima essendo l’unico a rispondere alle folate senesi e poi trascinando i suoi nel momento di maggiore tensione agonistica. Alla fine l’ovazione dei brianzoli per il loro idolo è stata del tutto meritata.
Wvp: non è forse molto giusto cercare il peggiore del match in una sfida che arriva quando ancora le squadre sono molto lontane dalla condizione migliore; senza quindi scendere nei particolari, va comunque evidenziato come molti dei nuovi arrivati tra le fila senesi abbiano fallito la prestazione, tanto da convincere Banchi ad affidarsi per lungo tempo a molti elementi della vecchia guardia.
Giulio Pasolini