LONDRA 2012: LA TERZA GIORNATA DEL TORNEO DI BASKET
Giovedì 2 agosto 2012 è una data che resterà negli annali.
Ma procediamo con ordine.
Apre la giornata la partita tra la FRANCIA e la LITUANIA e Tony Parker dimostra subito che gli occhialoni protettivi non gli danno più così fastidio come nella precedente gara contro l’Argentina mettendo a referto 27 punti con buone percentuali di tiro. Lo aiutano il sempre più convincente Batum con 21 punti, il treccioluto neo Clipper Turiaf che afferra 10 rimbalzi e l’incostante Diaw che , quando si ricorda di avere due manine d’oro, distribuisce assist che è un piacere (in questo caso, sono 8).
Dall’altra parte, per i nipotini di Sabonis e Marciulionis buona prestazione di Kleiza con 17p e 7r.
Segue la disfida AUSTRALIA-CINA, che vede il successo di quelli dell’altro emisfero per 81 a 61.
Jianlian Yi dà il suo contributo con 13 +12 rimbalzi ma alla compagine cinese mancano 16 punti di Zhizhi Wang, che tira o su 8.
Reduce dalla strapazzata contro gli Usa, la TUNISIA si prende una bella ripassata anche dall’ARGENTINA che recupera da uno svantaggio di 14 punti e va a vincere di 23 grazie ai 24 di Manu, ai 20 punti e 10 rimbalzi di Scola ed ai 21 di Carlos Delfino.
Finisce 92 a 69.
Convince sempre di più Aleksei Shved, che, smazzando un assist per un tiro da tre punti a meno di cinque secondi dalla sirena, salva la RUSSIA da una sconfitta contro il BRASILE. E non si può dire che abbia fatto soltanto quello, perchè nell’ultimo minuto e mezzo di gioco segna 5 punti e distribuisce un altro assist.
Alla fine chiude con 17 punti, uno in meno dell’altro NBA Mozgov e due in meno del suo prossimo compagno Kirilenko.
Per il Brasile il miglior marcatore è Leandro Barbosa, con 16 punti.
Nella penultima partita della giornata, la Gran Bretagna sfiora l’impresa rischiando di andare a vincere contro una Spagna che gioca una brutta partita e si fa riacciuffare più volte, salvandosi soltanto grazie ai liberi di Calderon (19 punti, miglior marcatore dei suoi).
Luol Deng sfiora ancora una volta la tripla doppia (26+9+7) ma lui e i compagni non sono fortunati, così la partita finisce 79 a 78.
156-73: E’ questo il risultato della partita (che evidentemente non c’è mai stata) tra STATI UNITI e NIGERIA, un game durante il quale sono stati infranti parecchi record olimpici, tra cui il maggior numero di punti segnati in un quarto (49), il maggior numero di punti segnati in metà partita (78), il maggior numero di punti in un match (156, appunto), maggior distacco tra squadra vincitrice e squadra sconfitta (+83).
Per non parlare della prestazione mostruosa di un infallibile Carmelo Anthony che ne mette 37 (record anche questo) in 14 minuti e 37 secondi di gioco segnando dieci tiri da tre punti (uguagliato il record di Oscar Schmidt) su dodici tentativi, una vera macchina.
Aggiungiamo poi il maggior punteggio per la nazionale americana, la percentuale più alta di realizzazione (58/83=71%), il maggior numero di canestri realizzati, il maggior numero di assist (41).
Alla fine, oltre a Anthony hanno contribuito soprattutto Westbrook (incredibile la sua velocità) con 21 punti, Deron Williams con 13 punti e 11 assist (e 0 turnovers), Bryant con 16, Love ne ha messi 15 e Durant solo uno in meno, 14.
Un massacro senza precedenti, a cui si potrebbe obiettare che il livello degli avversari era veramente scarso… Sarà anche vero, però i numeri sono lì e se è vero che Anthony ha tirato quasi sempre da smarcato, è altrettanto vero che i palloni sono entrati, e ne sono entrati tanti tanti tanti.
Sicuramente adesso le altre squadre, quelle più forti, presteranno molta, moltissima attenzione alla fase difensiva e non si sa mai, anche se io ai miracoli non ho mai creduto.
Sicuramente però, se mai dovessero cadere dall’empireo che hanno raggiunto salendo sulle spalle dei poveri nigeriani, il rumore che causerebbero sarebbe davvero strepitoso…
MATTIA MESSORA