Se ognuno di voi avesse la possibilità di vedere una partita NBA da insider non sarebbe in loco ore e ore prima?
Io cos’ho fatto? 4 ore e mezza prima ero lì. C’eravamo io, la securitiy e tutte le magliette con la scritta “OKC” infilate negli schienali delle sedie. E’ incredibile come alle 3.30 l’arena fosse già blu, immobile, ma blu.
I potenti mezzi NBA non hanno nulla a che vedere con quelli italiani, infatti la connessione wireless (spinoso problema italico) sono ridotte solamente alla media room, mentre in postazione ognuno è dotato di cavo di rete personalizzato. E chi lavora nelle arene può ben capire quanto questo sia un dettaglio da non sottovalutare.
L’arrivo con il pullman NBA alla Chesapeake Arena è surreale perché quello che ho sempre visto nelle notti di fine maggio davanti al league pass, era ora a portata di mano. La gigantografia dei giocatori dei Thunder campeggia ovunque con le entrate che hanno il numero del rispettivo giocatore, ma a tre quarti d’ora dalla palla a due l’arena è ancora mezza vuota.
Il tempo di tornare nella media room, uscire a quindici minuti dall’inizio e una interminabile folla blu ha coperto ogni singolo spazio degli spalti.
C’è ancora tempo per fare un giro nella locker room delle due squadre dove, mentre i giocatori si preparano al match, è possibile fare domande o respirare l’aria di uno spogliatoio NBA. In quello dei Thunder Ibaka e Sefolosha sono i più gettonati (in mancanza di Kd e Harden), mentre Westbrook appare il più tranquillo e ilare di tutti a scambiare battute e provocare Maynor sul fatto se giocherà o meno.
Dall’altra parte i big three sono confinati nell’angolo a cambiarsi dando le spalle a tutti e facendo avvertire un clima di concentrazione mista a tensione difficilmente spiegabile, tanto da non rilasciare nessuna dichiarazione ai giornalisti che, pian piano si dileguano.
Quando arriva la presentazione dei quintetti, tutti all’unanimità, eleggono la Chesapeake come l’aren più chiassosa mai vista in giro per la lega; una sottospecie di girone dantesco che grida e incita i propri beniamini rimanendo in piedi sino al primo canestro dal campo dei suoi figli acquisiti. Se questo arrivasse a metà secondo quarto starebbero in piedi fino a quel momento, non c’è dubbio.
Ah poi c’è la partita… mica vi interesserà??
(to be continued)
Simone Mazzola