SIENA – Gara 1 è di appannaggio di Siena, Milano però non deraglia, nonostante soffra un divario importante nel terzo quarto quando Siena allunga fino al +18, lotta e sa rientrare fino al -5 e vede le sue speranze infrangersi su una schiacciata sbagliata in maniera incredibile da Radosevic che, solo soletto, riesce a farsi “stoppare” dal ferro, e su un 1/3 di Gentile dalla lunetta proprio nel momento del recupero milanese.
La vittoria di Siena non fa una piega, i biancoverdi sono stati in vantaggio per 35 minuti su 40 raggiungendo, come detto, anche i 18 punti di divario e dimostrando di avere la gara in mano praticamente per tutta la durata della tenzone. L’Armani è partita bene, volando sul 4-0 prima e sul 7-2 poi, prima di subire il recupero e il sorpasso di Siena, il tabellone ha registrato l’ultimo pareggio sul 12-12 poi la Montepaschi è volata via per non mollare più il comando delle operazioni. Già al primo intervallo il vantaggio dei padroni di casa è di 9 punti sul 26-17, e soltanto ad un secondo dalla fine del quarto Mancinelli coglie la tripla che riduce il -12 a -9. Nel secondo quarto Siena allunga dopo un temporaneo rientro degli uomini di Scariolo, che si trovano anche sul -1, prima di subire un 19-9 che porta le due squadre sul 51-40 che, però, non è il finale del secondo quarto solo per un’altra tripla allo scadere, proprio come sul finire della prima frazione di gioco, stavolta di Omar Cook. Si va negli spogliatoi, quindi, sul +8 per i biancoverdi che comunque hanno diretto i giochi in pratica per tutta la durata dei primi 20 minuti di gioco. Il terzo quarto è quello dell’allungo di Siena, allungo che pare decisivo quando la Montepaschi, al 25^, si trova in vantaggio di 16 punti sul 61-45 per poi chiudere il terzo quarto su un rassicurante +13. Ma nell’ultimo quarto l’orgoglio di Milano sale in cattedra e, punto su punto, i biancorossi riescono a rifarsi sotto salendo fino al -5 con una tripla di Bremer. Purtroppo per l’Armani Radosevic sbaglia la più facile delle schiacciate e Gentile colleziona un 1/3 dalla lunetta che grida vendetta, Siena riallunga fino al +12 e per Milano è notte fonda. Si chiude sul 86-77 con la Mens-Sana nettamente meritevole della vittoria e con l’Olimpia che può recriminare per un paio di errori determinanti nel momento del recupero milanese. Si va ora a gara 2 con la consapevolezza di essere già di fronte ad un bivio, se Siena dovesse far sua anche la seconda gara casalinga apparirebbe difficile per l’Olimpia ottenere 4 vittorie dulle restanti 5 partite con l’obbligo, tra l’altro, di dover espugnare il Palaestra. Discorso completamente diverso, ovviamente, se si andasse a Milano sul 1-1.
Valutando i singoli possiamo sottolineare la prova positiva dell’ex Malik Hairston, davvero bravo in attacco anche se un po’ evanescente in difesa, ottima invece la prova di Alessandro Gentile, il migliore dei suoi che chiude in doppia cifra per punti segnati e valutazione e che è l’unico, tra gli ospiti, a riuscire a limitare un debordante McCalebb. Luci ed ombre un po’ per tutti gli altri, con Bremer non incisivo come altre volte, Giachetti tenuto in campo solo 4 minuti come Rocca, per lui addirittura solo 3 minuti sul parquet, con Radosevic che non ha demeritato ma sulla prova del quale pesa come un macigno l’errore della schiacciata che poteva riaprire del tutto la partita. Luci ed ombre anche per Cook e Mancinelli così come per un Bourussis che, in assenza di centri veri tra i biancoverdi, era atteso a tutt’altra prova. Anche l’eroe della serie con Pesaro, Melli, ha trovato una serata da 2 punti con 1/5 al tiro e 1 di valutazione totale. Sfortuna nera invece per Fotsis che si è infortunato, sembra abbastanza gravemente, alla caviglia sinistra dopo appena 4 minuti di gioco, la sua eventuale assenza in gara-2, che appare certa, peserà non poco nell’economia delle rotazioni di Scariolo.
In casa senese gara grigia di Carraretto, Aradori e Moss, assenti Rakocevic, Kaukenas e Maciulis, meno brillante di altre volte capitan Stonerook, non entrati Michelori e Lechtaler. Senza infamia e senza lode la presenza di Ress e ben oltre la sufficienza Zisis. La Montepaschi si è retta su un fantasmagorico McCalebb, imprendibile, immarcabile, fisicamente debordante MVP per distacco, autore di giocate d’autore che in più occasioni hanno fatto scattare in piedi il pubblico presente. Accanto a lui un immenso Thornton, autore di una partita perfetta in attacco e in difesa al pari di Andersen assolutamente immarcabile per gli uomini di Scariolo. Al solito buona anche la prova di Lavrinovic che ha chiuso con 11 punti, 17 di valutazione e 8 rimbalzi.
In generale Siena è stata superiore a Milano un po’ in tutte le voci statistiche con il 56% al tiro da 2 contro il 54% degli avversari, con il 35% contro il 27% nel tiro da oltre l’arco dei 6,75, con il 92% contro il 74% dalla lunetta, con 37 rimbalzi conquistati contro i soli 31 di Milano, con 92 di valutazione totale contro 72 dell’Armani.
Montepaschi-EA7 Armani 86-77
Parziali: 26-17, 25-26, 20-15, 15-19
Progressione: 26-17, 51-43, 71-58, 86-77
Sala Stampa
Scariolo
Poco da dire: bravi loro, più forti stasera, più esperti, hanno più mestiere e si è visto. Buona la nostra prova di carattere dato che siamo riusciti a risalire da un divario che era importante ad un certo punto della partita. Dobbiamo migliorare in tanti aspetti e lavoreremo nelle prossime ore per cambiare qualcosa, una cosa da cambiare è sicuramente la sveltezza nel ricominciare il gioco dopo aver subito canestro in maniera da non concedere loro la possibilità di pressarci fin dalla rimessa. Purtroppo l’infortunio di Fotsis pare grave e temo che in gara-2 non ci sarà.
Pianigiani
Bene, non abbiamo mai rischiato troppo, siamo quasi sempre stati in controllo, soffriamo fisicamente con tanti giocatori che via via chiedono il cambio ma stringendo i denti andiamo avanti. Abbiamo cercato di magiare loro dei secondi importanti dopo ogni rimessa per impedirgli il contropiede. Tra due giorni ci aspettiamo una gara diversa e sicuramente molto più dura. Peccato per le due bombe subite proprio in chiusura dei primi due quarti, quei due tiri ci hanno costretto a giocare con un vantaggio più risicato rispetto a quello che ci eravamo costruito e meritato.
MVP: Bo Mccalebb è di un altro pianeta, imprendibile per la difesa avversaria, solo limitato un po’ dalla fisicità di Gentile, devastante in campo aperto e in penetrazione. Benissimo anche Thornton e, in casa Armani, il già citato figlio d’arte Alessandro Gentile.
WVP: Moss non è mai entrato in partita, Melli ha pagato il dazio dell’inesperienza.
Alessandro Lami