PESARO – La versione casalinga di questa Scavolini Siviglia edizione Playoffs 2011-12 si conferma di altissimo livello e tra le mura amiche annichilisce anche l’EA7 Milano con una prestazione di straordinaria intensità; l’Adriatic Arena sembra esser diventata veramente un fortino inespugnabile per gli avversari come lo era il mitico palazzetto di Via dei Partigiani, quando avere la meglio sul fattore campo dei pesaresi era un’impresa eccezionale.
Per questa gara 3 l’arena di casa si presentava stipata di quasi 9.000 spettatori che, con il loro calore, hanno intimorito la formazione ospite ed hanno trascinato letteralmente i beniamini di casa alla vittoria, più ampia di quello che dica il risultato finale.
L’EA7 regge per quasi tutto il primo tempo ma poi ha perso la bussola contro la straordinaria intensità difensiva degli avversari che, come era successo contro la Bennet, hanno eretto un muro nell’area lasciando qualche spazio in più sull’arco del tiro da tre; non riuscendo a sfondare il fortino avversario Milano si incaponita in un tiro al bersaglio dalla lunga distanza che alla lunga è stato deleterio, viste le mediocri percentuali complessive.
Per molti dei giocatori ospiti la situazione è finita con il diventare frustrante e così buona parte del secondo tempo è trascorsa con i milanesi a scuotere la testa per falli non fischiati o per qualche decisione arbitrale avversa; in effetti qualcosa da recriminare per gli ospiti sotto questo di vista ci può essere stato ma Scariolo, con grande onestà, nel dopo partita non si è certo appigliato a questo per giustificare la sconfitta dei suoi.
Sarebbe peraltro ingeneroso nei confronti dei padroni di casa che, se nelle prime due partite non avevano comunque demeritato, in questa gara 3 hanno fatto esplodere tutto il loro talento e, così come era successo alla Bennet, hanno schiantato alla lunga una formazione più profonda e sulla carta più forte.
Nel primo quarto la Scavolini Siviglia è sostenuta da Hackett e Cusin che, con una prova di grande attenzione, riescono a sopperire ai tre americani che latitano per buona parte della frazione; White dopo un paio di tiri sbagliati ed una palla persa viene richiamato in panchina per un po’, mentre Jones ha ancora le polveri bagnate. Dalmonte non ha comunque paura a far ruotare subito i suoi, anche per non fare perdere troppe energie ai titolari.
Milano parte subito forte nella bolgia dell’Adriatic Arena ma poi si ferma insistendo un po’ troppo nel tiro da tre, dove ha le polveri bagnate.
La partita viaggia sui binari dell’equilibrio per buona parte dei 10 minuti finché, nel finale, Milano non opera un mini-break grazie all’ingresso di Gentile; il suo atletismo porta subito una palla recuperata e poi sono 4 suoi punti consecutivi, cui si aggiunge un bel canestro di un positivo Fotsis, a propiziare il 16-21 finale.
In apertura di secondo quarto una tripla di Cook porta il parziale degli ospiti sul 9-0, il che potrebbe preoccupare i ragazzi di Dalmonte, ma in realtà per parecchi di loro la partita comincia in quel momento e così la seconda frazione diventa finalmente uno spettacolo degno di una semifinale di play-offs.
L’EA7 mantiene un certo vantaggio grazie alle triple di Bremer (saranno 11 i punti per lui nella sola seconda frazione), ma i padroni di casa rispondono colpo su colpo; la difesa della Scavolini Siviglia diventa finalmente aggressiva e così, mentre i ragazzi di Scariolo vanno in confusione in attacco, dall’altra parte finalmente si svegliano White e Jones (quest’ultimo per la verità anche grazie a qualche libero gentilmente concesso dagli arbitri).
In ogni caso i biancorossi di casa, trascinati dalla loro ala ma comunque efficaci con tutti gli effettivi (a segno tutti gli 8 entrati in campo nella prima frazione), in chiusura di quarto acquisiscono anche un certo vantaggio.
A poco meno di 2 minuti dalla fine, con un parziale di 10-0, i padroni di casa sono sul +6 (41-35), ma poi i milanesi riescono a limitare i danni in difesa e, pur continuando ad insistere e sbagliare molto nel tiro da tre, chiudono sul 41-37 con due tiri liberi del solito Bremer.
Il terzo quarto è un vero e proprio incubo per gli ospiti; White e Jones partono in quarta con un parziale di 7-0 che poi, con un breve intervallo firmato da un libero di Fotsis ed un cesto di Mancinelli, diventerà un 18-5 che, nel giro di sette minuti, segnerà indelebilmente la partita; alla fine della frazione i padroni di casa saranno sul 65-49 e, come è successo tante altre volte nel corso di questa stagione, il momento decisivo porta l’effigie di Richard Hickman, che quando entra in trance agonistica diventa vero e proprio rebus per i difensori avversari.
Scariolo non sa più a che santo votarsi, prova inutilmente anche la zona ma poi riesce ad ottenere qualche risultato solo quando, al rientro in campo per l’ultimo quarto, si affida ai suoi giovani Gentile e Melli; l’atletismo dei giovani virgulti riesce a portare qualche punto anche nel pitturato ma la Scavolini Siviglia è concentratissima e risponde colpo su colpo, così a metà frazione si è ancora sul +15 (74-59).
Solo a quel punto i padroni di casa cominciano a tirare un po’ il freno e così l’EA7gradualmente riporta il passivo a livelli meno umilianti. Addirittura a due minuti dalla fine un canestro di Mancinelli riporta i suoi a -8 (78-70); ci sarebbe quindi spazio per potere pensare ad un’improbabile rimonta, ma poi alla fine di un’azione rocambolesca White ruba palla in difesa e chiude il match con una schiacciata in campo aperto in stile NBA.
I quasi 9.000 dell’Adriatic Arena possono così cominciare a festeggiare e pregustare un altro match di alto livello lunedì sera; visto quello che si è visto in campo e sugli spalti oggi ai ragazzi di Scariolo servirà una prestazione ai limiti della perfezione per espugnare il fortino pesarese.
Sala Stampa
Dalmonte
“E’ stata una partita straordinaria giocata in un contesto straordinario. Non so se sia stata memorabile tecnicamente o tatticamente ma per me questa partita è stata una grande emozione: sentire il calore del palazzo e vedere le tribune piene è stato un segnale importante per me e per i ragazzi. Vorrei che la squadra fino a domani mattina pensasse al contesto in cui ha giocato, in modo tale da riuscire a trovare le energia per replicare una partita uguale lunedì. Abbiamo cambiato qualcosa rispetto alle prime due gare, ma la cosa più importante è stato “come” abbiamo fatto le cose: stasera c’era un’aggressività diversa nel difendere sui pick&roll ed in generale in difesa. Per vincere questo tipo di partite la testa è importantissima e noi stasera l’abbiamo dimostrato.”
Scariolo
“C’è poco da dire. Siamo rimasti in gara solo nel primo tempo, ma poi già negli ultimi minuti del secondo quarto e nei primi minuti della ripresa loro ci hanno sopraffatto; quello stato il momento decisivo della partita, perché lì la Scavolini Siviglia ha creato quel vantaggio che poi, seppur con un po’ di elastico, è stato mantenuto fino alla fine del match. Noi abbiamo perso troppe palle in rapporto agli assist che abbiamo creato ma comunque ripeto che non c’è molto da aggiungere; i nostri avversari hanno giocato nettamente meglio e non avevano nessuna intenzione di uscire in gara 3, mentre noi non abbiamo difeso all’altezza per potere penare di vincere in un campo difficile come questo. Per gara 4 loro avranno certamente più fiducia ma noi, perdendo la prima partita dopo tre mesi, abbiamo lasciato per strada questo “fardello” della nostra imbattibilità, che a lungo andare ci stava più usurando. Spero quindi che nella prossima gara potremo giocare un po’ più liberi mentalmente.”
Scavolini Siviglia Pesaro – EA7 Milano 85-77
Parziali: 16-21; 25-16; 24-12; 20-28
Progressione: 16-21; 41-37; 65-49; 85-77
Mvp: il secondo tempo di Hickman è stato stellare ed i suoi 16 punti segnati nella ripresa lo testimoniano ma comunque, nell’ambito si una prestazione corale di ottimo livello, bisogna rilevare che il più continuo nell’arco di tutto il match è stato capitan Hackett, non solo per una discreta prestazione balistica, ma anche per una presenza importantissima in difesa e nei momenti decisivi della partita.
Wvp: molti giocatori dell’EA7 sono stati frastornati dall’energia degli avversari per buona parte della partita; tra questi però si segnala un Mancinelli che parte in starting five ma non entra mai nel match e poi, quando nella ripresa Scariolo si affida nuovamente a lui per cercare qualche giocata di pura improvvisazione, si fa nuovamente sovrastare dal suo avversario diretto White senza produrre nulla di interessante in attacco.
Giulio Pasolini