Dopo un primo tempo sonnolento e sotto ritmo, Milano accelera nel terzo quarto con una grande intensità difensiva e buone soluzioni in attacco, per portarsi 2-0 e dare una forte sterzata alla serie.
Come in gara 1 Pesaro apre con una bomba, mentre Milano ricerca in maniera continuativa il pot basso, generando ampie rotazioni difensive dei pesaresi e buoni tiri piazzati. Seghetti fischia un inspiegabile fallo antisportivo a Hackett, ma Milano ne ricava solo un punto. Quando Cook mette la tripla del 14-9, giovandosi delle 5 perse di Pesaro, sembra poterci essere la prima fuga. Bourousis non è sempre perfetto nella lettura dei raddoppi e regala qualche pallone di troppo agli avversari (tre nei primi 10 minuti). White batte in testa con 1-4, ma il suo unico canestro arriva in volata sul finire del quarto per riportare i suoi a una sola lunghezza.
Pesaro rimette la testa avanti con due di Lydeka, prima che venga fischiato il secondo antisportivo privo di fondamento contro Hickman, questa volta da parte di Cerebuch. Un regalo di Flamini a Gentile dalla rimessa porta Milano sul +3, poi quando Hickman commette il suo terzo fallo a rimbalzo, sembra scurirsi il tempo per Dalmonte. White prova a mettersi in partita nonostante tanti pasticci offensivi, ma a questo punto, sale in cattedra Hackett che, con 8 punti in un amen, si carica la squadra sulle spalle. Prova a fare lo stesso un ispirato Cook, ma il riccioluto pesarese è assolutamente incontenibile e prima segna in appoggio, poi alza l’alley-oop per White che fa +5. Qualche fallo veramente banale degli ospiti regala viaggi in lunetta a Milano che chiude il primo tempo sotto di sole due lunghezze.
Hairston si sblocca con una tripla contro la zona pesarese, poi subisce una stoppata incredibile da Cusin che vola ad altezze siderali. Milano è sonnolenta e alla Scavolini va bene, ma la miccia che accende la voglia milanese è un mezzo parapiglia tra Hackett e Hairston per qualche colpo di troppo. Ne deriva un parziale di 16-7 per Milano, propiziato da Rocca subentrato al posto di un irritante Bourousis. La tripla di Bremer per il 60-52 fa esplodere il Forum, anche se Hairston stenta sempre a decollare, commettendo il suo quarto fallo. Si arriva a un momento confuso, pieno di falli e proteste di Dalmonte che ad ogni singolo fischio richiama l’attenzione arbitrale. Mancinelli prima segna da sotto, poi prende un grande sfondamento da White. Melli segna dalla lunetta per il +11 milanese e inscena una lotta d’intensità con il ben più esperto Jones.
Lydeka prende le misure a Rocca e cattura un paio di rimbalzi d’attacco importanti, poi rientra Bourousis proprio sul gioco da tre punti del +10 di Bremer. La rubata di Melli con conseguente canestro in contropiede ai danni di Hickman regala il +12 a Milano, prima che una sciocchezza di Bourousis (con catechismo animato di Scariolo) non conceda il 2+1 a Hackett. Il centro greco si rifa dall’altra parte con sei punti in fila che regalano il +11 a Milano e il timeout a Dalmonte.
Il lungo si fa vedere ancora in area con altri due punti e, sul recupero di squadra, Cook serve l’assist per l’accorrente Hairston che segna in contropiede regalando il +13 a due minuti dal termine che significa 2-0 per Milano. Gli ultimi due minuti servono per la standing ovation del pubblico del Forum a Cook.
EA7 Emporio Armani Milano – Scavolini Siviglia Pesaro 84-68 (17-16, 18-21, 29-18, 20-13)
MVP: Omar Cook. E’ l’unico che nel primo tempo attacca e crea, poi nel secondo tempo mette in ritmo i compagni senza disdegnare la solita asfissiante difesa e qualche canestro. Assolutamente decisivo.
WVP: James White. 11 punti con 4-10 dal campo senza mai aggredire la partita, né trascinare i compagni. Da lui è obbligatorio aspettarsi di più.
I video dei coaches
Luca Dalmonte
http://www.youtube.com/watch?v=4YdgOgjTyqY&feature=youtu.be
Sergio Scariolo
http://www.youtube.com/watch?v=5BxgedMOuEo&feature=youtu.be
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