CUCCIAGO (CO) – Che sarebbe stata una Scavolini agguerrita ed estremamente determinata al raggiungimento del suo obiettivo di semifinale playoff lo si era intuito sin dalla fase di riscaldamento durante la quale, con estrema accuratezza, Hickman, Lydeka e White prendevano i punti di riferimento necessari per le loro scorribande offensive, molto in anticipo rispetto al resto della squadra. Ciò veniva nel contempo suffragato dalla folta e rumorosa rappresentaza dei tifosi ospiti, giunti da Pesaro con ogni mezzo ad assiepare la tribuna, ben oltre lo spazio riserevato alla tifoseria organizzata. Un pre-gara decisamente surriscaldato da un atmosfera veramente elettrizzante e fragorosa, in un clima di totale amicizia sugli spalti ed in campo e vince la serie con pieno merito la squadra attualmente più forte di tutte quelle che giocano gli spareggi.
Pesaro trionfa grazie al talento, alla spregiudicatezza ed alla forza atletica dei componenti dell’intera rosa. Cantù può solo contrapporre la forza mentale a sopperire la lacunosa condizione fisica dei suoi giocatori e la perdurante assenza dei suoi uomini migliori (Micov e Shermadini). Onore agli sconfitti per quello che hanno fatto in questa e nelle due precedenti stagioni dell’era Trinchieri, che siamo sicuri contribuirà alla rigenerazione della sua meravigliosa creatura.
Partenza sprint degli ospiti che mettono subito le cose in chiaro producendosi in un break di 11-4 a 6’31” dal termine del primo periodo, propiziato dalle due triple di Hickman e da uno James Withe scatenato in contropiede. Trinchieri rivede lo schema difensivo chiamando un timeout che produce un contro parziale a favore della Bennet di 11-2 per il primo vantaggio Bennet (15-13) a 3’28” dalla fine del primo periodo che si chiude in perfetta parità per 17-17, un periodo che non vede un bel gioco corale da parte delle due squadre ma si basa sulle giocate istintuali e umorali dei singoli sia da una parte che dall’altra.
L’atletismo del trio statunitense degli ospiti ben supportato anche da un forte e determinato Daniel Hackett, si sviluppa nella sua reattiva esplosività sia in fase offensiva che difensiva. L’orgoglio di Leunen e Markoishvili tengono in linea di galleggiamento Cantù anche nel momento di un altro tentativo di allungo della squadra allenata da Dalmonte sul 30-35, dandole la parità all’intervallo lungo (39-39).
Nel terzo periodo Pesaro sferra il colpo decisivo creando un mini solco a proprio favore di 5 punti che al di là della consistenza numerica regala ai suoi tifosi le prime speranze concrete di successo. Sono Jumaine Jones dalla lunga distanza e uno strepitoso Lydeka da sotto le plance a garantire 14 dei 21 punti complessivi del terzo periodo a cui Cantù, già visibilmente in debito d’ossigeno, prova a contrapporsi con la sola esperienza di Basile e Marconato che tengono la Bennet legata ad un filo di speranza sul finale parziale di frazione di 55-60. Sono tre triple consecutive di Withe, Cavaliero e del leone indomabile Jones a sancire la fuga decisiva per la vittoria ospite ad inizio ripresa. Cantù non sà più mordere e mestamente sulle ginocchia saluta il campionato 2011-2012.
Bennet Cantù – Scavolini Siviglia Pesaro 69-78
Parziali: 17-17; 22-22; 16-21; 14-18
Progressione: 17-17; 39-39; 55-60; 69-78
Sala Stampa
Trinchieri
Sono convinto di non discostarmi tantissimo da quello che pensano tutti i miei giocatori. Avremmo veramente voluto che finisse in modo diverso. Io sono desolato perchè siamo arrivati a questa partita sulle ginocchia. Onestamente la mia squadra ha avuto sempre grande senso di responsabilità e ci ha provato anche questa sera. Pesaro ha disputato una grande gara, realizzando dei canestri allo scadere che ci hanno tagliato le poche gambe che avevamo. Siamo arrivati in una brutta condizione senza alcuni elementi importanti e per cercare di sopravvivere alla sfiga abbiamo tirato il collo agli altri. E’ stata una serie contro un avversario ostico che ha giocato dei quarti di finale importanti e per cercare di sopravvivere alle sfighe abbiamo tirato il collo agli altri. Abbiamo espresso il massimo nei primi due matches. Gara 3 è stata quella cruciale perchè abbiamo avuto un’ occasione molto ghiotta. Andare alla 5 ci ha procurato un logorio fisico. Sono desolato perchè quest’anno è stato ricco di emozioni forti e di cose importanti che questa società ha fatto: Desio, l’Eurolega, il palazzetto sempre pieno. Mi spiace per la proprietà e i tifosi. A volte capita che non va come si spera. Non è il momento dei processi perchè la delusione è ancora calda. Mi rendo conto che è finita in maniera diversa da quello che si voleva. Penso che tutti, giocatori, staff tecnico, preparatore, medici e fisioterapisti, abbiano provato a dare il massimo e per questo li ringrazio. Non sempre ci siamo riusciti.
Dalmonte
Non so onestamente da dove iniziare perchè c’è tanta emotività ed adrenalina. La partita l’abbiamo vinta con una forza mentale straordinaria. In presentazione avevo detto che le due formazioni si conoscevano perfettamente per cui la differenza l’avrebbe fatta il modo in cui avremmo eseguito le cose che abbiamo fatto per 5 gare. L’aspetto ancora più importante per quel che mi riguarda è l’entusiasmo del nostro pubblico. La forza di questa squadra al di là del risultato, è quella di aver prodotto un’annata che ancora è in corsa, che ha regalato emozioni. Questa sera è l’apoteosi di questo concetto. Ora abbiamo un giorno per staccare e poi 24 ore per preparare la sfida con Milano.
Mvp: Jumaine Jones, James Whitte e Richard Hickman, un trio così farebbe la fortuna di qualsiasi squadra in un qualsiasi campionato.
Wvp: Da assegnare a Doron Perkins perchè da lui ci si sarebbe aspettato qualche spunto decisivo nel momento cruciale del match.
Arbitri
Facchini, Taurino, Weidmann
Serafino Pascuzzi