CUCCIAGO (CO) – In una gara a senso unico la Bennet Cantù chiude sul +27 la seconda partita di una serie playoff che sembra univocamente aver trovato il suo padrone. Una Scavolini troppo inconsistente sul piano mentale e tattico va allo sbaraglio tradendo le aspettative dei suoi caldi supporters. Coach Dalmonte sottolineerà a fine gara il massimo impegno profuso dai suoi …cercando di infondere un pò di coraggio ad una squadra naufragata miseramente sotto i colpi impietosi dell’ultimo quarto inferti dagli uomini di Trinchieri. Un tentativo disperato di ricostruzione psicologica alla ricerca di una velleità di vittoria in gara 3 all’Adriatic Arena per i suoi e soprattutto nel tentativo improbo di restituire quell’entusiasmo all’intero ambiente pesarese dopo due gare così perse malamente.
L’avvio è decisamente più equilibrato, con Jones e Brunner ad impattare marcando i primi canestri dal pitturato. Sono gli statunitensi ad ergersi come protagonisti su entrambi i fronti con Leunen su tutti autore di ben 8 pts. nella prima frazione che si chiude con la Bennet avanti di 5 pts. (19-14). Il secondo periodo dal parziale di 15-9 per Cantù non fa altro che allargare il divario tra le due formazioni. I padroni di casa, grazie anche ad un’ ottima difesa protattasi per gli interi 40 minuti, concendono agli ospiti solo due canestri dal campo in questa seconda frazione di cui una schiacciata in isolamento di un White apparso in molti frangenti precipitoso e poco lucido sotto canestro. All’intervallo lungo si va sul parziale di 34-23 per la Bennet grazie anche alle triple di Cinciarini e Basile.
I pesaresi continuano ad essere molto imprecisi nella fase realizzativa anche grazie all’abile predisposizione tattica di coach Trinchieri che ne spezza le trame ed il ritmo per un loro possibile ritorno, grazie allo spendimento scientifico di falli ad opera dei suoi uomini. Pesaro si presenta ben 10 volte dalla linea di carità con un 60% di realizzazione. Marconato, Mazzarino e Perkins garantiscono grande esperienza nei momenti focali della terza frazione che vede Cantù sopravanzare di ben 14 lunghezze. Occorrerebbe alla Scavolini Pesaro un autentico miracolo per riaprire i giochi nell’ultima frazione. Invece ben presto lo scorrerere del cronometro ne svela un auentico dramma sportivo per le vuelle biancorosse, in cui naufraga anche l’emblema di una possibile rimonta pesarese: Daniel Hackett, vittima della frustazione più completa nel momento in cui gli viene comminato un fallo tecnico. La Bennet chiude nella trionfale passerella finale iscrivendo tutti i suoi uomini a referto per presenza e proponendosi ancora una volta come la favorita insieme alla Montepaschi per la vittoria finale del campionato.
Bennet Cantù – Scavolini Siviglia Pesaro 74-47
Parziali: 19-14; 15-9; 17-14; 23-10
Progressione: 19-14; 34-23; 51-37; 74-47
Sala stampa
Trinchieri
Nelle pieghe della partita ci sono due cose fondamentali: un eccellente lavoro dei miei assistenti che, nella notte di venerdì e ieri, hanno trovato le chiavi per preparare nuovamente una buona gara, e il fatto di avere giocatori che mi ascoltano, cosa che mi rende un allenatore fortunato. Guardando il primo match avevo chiara l’idea che noi potessimo migliorare sensibilmente in difesa. Oggi siamo stati eccellenti nella nostra metà campo per 40 minuti. In una serie playoff ogni sfida è differente e questo varrà sicuramente anche per gara 3. Questa sera siamo stati bravi a prendere l’iniziativa e a mollarla solo al 40. Abbiamo fatto le nostre cose con grande dedizione, sacrificio e attenzione, disputando una partita molto intelligente senza tanti fronzoli ma con notevole concretezza. La nostra fortuna in questi anni a Cantù è stata quella di affrontare una gara per volta con grande concentrazione. Sicuramente il fatto di essere sul 2-0 è un dato importante che non possiamo nascondere.
Dalmonte
La prima valutazione, anche se qualcuno di voi mi guarderà con gli occhi sgranati è che sicuramente faccio fatica a rimproverare la mia squadra per l’impegno che ha messo in campo. Però abbiamo pagato oltre modo una serie di errori in area legati anche alla capacità difensiva della Bennet, e quindi ad alcune situazioni a cascata mentale che ci hanno tolto fiducia. In questo modo abbiamo perso delle certezze e questo poi ha portato a quello che è successo nel quarto periodo. Devo invece riconoscere che l’impatto nella terza frazione è stato simile all’inizio di venerdì, e questa è una nostra colpa. Ci sono stati 2 o 3 possessi che ci hanno fatto sprofondare a -16. Siamo stati capaci di tenere gli avversari intorno a 70 pts. ma i troppi errori al tiro hanno avuto un’influenza decisiva sulla gara. Se a tutto questo aggiungiamo la qualità della Bennet capiamo il divario finale.
Mvp Marteen Leunen: prestazione di grande spessore tecnico con ottime percentuali dalla linea dei 6.75. Il canturino made in Usa comincia a fiutare l’aria delle sfide che contano per darte sfogo al suo immenso talento di uomo carismatico a tutto campo.
Wvp Luca Dalmonte: non riesce a gestire le reazioni umorali dei suoi uomini più talentuosi dall’immenso potenziale tecnico, facendoli uscire di scena nel peggiore dei modi e non recitando nessun mea culpa in sede di conferenza stampa
Arbitri
Sahin, Taurino, Bettini
Serafino Pascuzzi