CASERTA – Una gara di serie A che finisce con uno scarto imbarazzante di 26 punti, con una Sassari che surclassa completamente la Juve, gli fa piovere addosso una grandine di triple (15/32) e si prende il meritato quarto posto. Non c’è mai stata gara, fin dall’inizio le triple di Hosley e Plisnic, unite al gioco sotto di Easley hanno regalato la doppia cifra di vantaggio ai sardi che non hanno mai perso le mani dal manubrio. La straordinaria partita, poi, dei cugini Diener, specie con Drake, preciso dal campo e bravo ad innecsare i compagni, piuttosto che di Travis, un po’ letargico al tiro ma comunque efficace, ha fatto poi il resto. La Juve è sprofondata ed è riuscita a contenere in un certo qual senso il distacco, evitando un’autentica Caporetto solo grazie al cuore di Smith, uomo in più e ai muscoli del capitano DoorneKamp, sempre in campo, così come Maresca. Il finale parla da solo, con le schiacciate di Metreveli che in stereofonia alzano il volume della radio e danno l’arrivederci al pubblico della squadra che arriva 16^ su 17, ma ottine la sua slavezza. Dove però finisce la gara, col finale di 69-95, inizia il contorno, tutto quello che è stata la Juve in una gara, che forse meglio può rappresentare la sua annata. Doveva essere salvezza, eppure oggi il palazzetto era bello gremito e caloroso. Poteva esserci contestazione per le tante sconfitte che hanno segnato il cammino spesso anche e soprattutto tra le mura amiche, e invece oggi dal 1′ al 40′ minuto il pubblico ha cantato, inneggiato ed onorato una squadra che, pur sotto e di parecchio sotto ogni profilo, ha lottato su ogni pallone, ha lottato contro gli infortuni e la sfortuna, si è sbucciata le ginocchia insomma ed ha onorato al meglio la maglia. Che dire di un Collins forse non incisivo come al solito ma che non si allenava da settimane correre per il campo e prendersi le sue solite responsabilità? Oppure di uno Stipanovic che gioca da due mesi con una mano sola fare a sportellate a rimbalzo e subire colpi? Che dire ancora di Smith, che vince grazie all’ennesima buona prestazione il titolo di miglior cannoniere e di miglior giocatore per valutazione? Non domande, non affermazione. La juve è stata questo per tutta la stagione, così come per tutta la gara, lottare e crederci su ogni pallone, ruotando magari in 6, 7, con gente come Kudlacek, Marzaioli, Loncarevic e Cefarelli lanciata in campo quasi per caso, con la sfrontatezza tipica dei giovani, ma che ha saputo guadagnarsi ogni singolo minuto. E’ l’apogeo di un progetto che ha saputo unire, ancora una volta di più, squadra e tifoseria, con il pubblico che tra “mattoni” biglietti e iniziative varie non si è mai tirato indietro e ha fatto molto di più. Infine, ultimo, ma non meno importante Pino Sacripanti, che dopo aver guidato questa squadra al secondo posto prima, in Eurocup ai quarti poi, ora ha vinto il suo personale scudetto casertano, salvando una franchigia costruita con un budget ridotto, ricoprendo il difficile doppio ruolo di gm e coach. Il resto è storia. La Juve è salva, il risultato dal palamaggiò conta poco.
OTTO CASERTA – BANCO SARDEGNA SASSARI 69-95
Parziali: 21-30; 18-18; 11-22; 19-25
Progressione: 21-30; 39-48; 50-70; 69-95
Sacripanti
“Eravamo senza energie ma ringrazio i miei ragazzi che sono scesi in campo nonostante i problemi. Soprattutto Smith che non doveva essere della partita per un versamento al ginocchio ma voleva giocare e salutare Caserta. Sassari era la squadra peggiore da affrontare in questo momento visto che eravamo alla terza partita della settimana, stanno giocando una grande stagione e stasera l’hanno dimostrato soprattutto tirando con percentuali fantastiche da tre. Ci dispiace aver chiuso con una sconfitta davanti al nostro pubblico ma veramente eravamo senza energie”
Mvp: Oggi nessuno esce dal campo con rimpianti o con la pagella sotto la sufficienza. Ogni dettaglio ha fatto il suo corso. I cugini Diener però hanno fatto la voce grossa e meritano un riconoscimento speciale
Domenico Landolfo