REGGIO EMILIA – Pazza Trenkwalder. Pazza e dannatamente stanca. Stanca e dannatamente prima, però. Già, perché la sofferta vittoria contro una Domotecnica Ostuni mai doma, come da carattere di coach Marcelletti, ha fatto sudare le più classiche sette camicie ai ragazzi di Max Menetti, sulle gambe nella prima parte di gioco, dove, comunque, il talento individuale permette di scavare un mini solco, chiudendo il tempo sul 39-31, ed addirittura stralunati nel finale del terzo parziale, dove proprio l’episodio dell’espulsione di Franco Marcelletti da nuovo slancio alla formazione pugliese che, dal massimo svantaggio a -15, risale e rosicchia punti, gettando in campo forza mentale e voglia di vincere, sostenuta anche da un buon gruppo di tifosi ostunesi giunti a Reggio Emilia.
La tripla di Klobucar sancisce il clamoroso, per quanto visto poco prima, sorpasso, sul 62-63 a 8 minuti dal termine della contesa. Da quel momento passa tutta una stagione per la Trenkwalder, gli sforzi ed i sacrifici per arrivare sino a qui. Ed i giocatori lo sanno, rispondendo alla grande. C’è un motivo se un giocatore ha viaggiato per anni tra Eurolega e nazionale, ottenendo anche discreti successi. Donatas Slanina, infatti, in quel momento e, a dirla tutta, per la prima volta in stagione, dimostra quanto vale, piazzando 8 punti consecutivi, con freddezza glaciale dall’arco e dalla lunetta, gestendo da coach in campo la difesa reggiana con maestria e perfezione tattica. Reggio scappa via, e Ostuni non capisce più nulla di quel che succede in campo, rimanendo intrappolata nelle maglie della zona reggiana e non riuscendo a contenere un Robinson scatenato, che insacca 13 punti nell’ultimo parziale, chiudendo sul 91-74.
E’ parsa comunque stanca questa Trenkwalder, che ha trovato una volta ancora di più i giusti solisti nei momenti giusti, che hanno tenuto in piedi la “baracca” nei momenti difficili. Taylor e Frassineti nel primo tempo, Filloy nei primi minuti di gara, Slanina e Robinson nel finale.
Torna al comando solitaria la formazione biancorossa, che attende oggi di sapere i risultati delle avversarie, impegnate in difficili ed insidiose trasferte, mettendo loro addosso molta pressione di quanto già nel potessero avere.
Ora la sosta per le festività pasquali, dove occorrerà ritrovare energie per l’ultimo e decisivo sprint, partendo da una posizione di leggero vantaggio, che potrebbe fare tutta la differenza del mondo.
Alessandro Caraffi
Trenkwalder Reggio Emilia – Domotecnica Ostuni 91-74
Progressione: 19-16; 39-31; 61-54; 91-74
Parziali: 19-16; 20-15; 22-23; 30-20
Dagli spogliatoi
Max Menetti: “E’ stata durissima, più di quanto dica il punteggio. Loro sono stati bravissimi a rimanere sempre a contatto e noi poco luicidi provando ad allungare. Quel canestro da metà campo ha dato loro il la’, l’espulsione di Marcelletti li ha caricati ulteriorimente ed hanno aumentato la fisicità mettendoci in difficoltà. L’abbiamo vinta e questo conta, ora la pausa che servirà a recuperare energie, poi con la testa subito alla gara con Jesi”
Franco Marcelletti: “ Siamo partiti bene, rimanendo vicini alla Trenkwalder. Era il nostro piano: tenerli a contatto per poi provare a vincere nel finale. Siamo andati anche a +1, mi hanno detto (il coach casertano è stato espulso, ndr), peccato non aver concretizzato. Sono comunque contento dei miei ragazzi, abbiamo giocato contro una formazione molto forte, meritatamente in testa alla classifica. E’ comunque sempre bello tornare a Reggio Emilia, ho passato bei momenti qui, ho dato tanto e ricevuto tanto, gli applausi fanno piacere.”
MVP – Donatas Slanina: chirurgico il lituano, nell’ultimo parziale devastante. Piazza punti in serie e quando il pallone pesava quintali, con una stagione intera in ballo. Dirige l’orchestra a livello di ritmo e di tempismo offensivo, in difesa si sbatte e ottiene buoni risultati. 8 punti nell’ultimo parziale valgono tanto oro quanto pesano, e chissà mai che non si rivelino ancor più decisivi…
WVP – Tommaso Rinaldi: chiude con -15 di plus/minus, e questo qualcosa significa. Ma ancora peggio, commette sciocchezze difensive nei momenti topici, in attacco non incide e si lascia divorare da Chiacig e Cervi. Diliegro rende il doppio e con metà dello sforzo.
Immagini Agenzia Vescusio dalla fan page Pallacanestro Reggiana su facebook