Alla fine ha detto basta. Il tante volte criticato Mike D’Antoni, in scadenza di contratto a fine stagione (ultima di un quadriennale da 24 milioni di dollari), non ha resistito e giustificando il suo gesto con una “visione diversa rispetto alla proprietà sul futuro della franchigia” ha detto addio alla panchina del MSG.
D’Antoni era arrivato da Phoenix per portare il suo gioco nella Grande Mela. Acquistato Stoudemire nell’estate del 2010, un po’ a sorpresa viste le difficoltà nei rapporti con l’ex Suns, Mike non ha mai trovato un vero appoggio nelle mosse del proprietario Dolan. Prima lo scambio con Denver che ha portato in sostanza mezza squadra (compreso Danilo Gallinari) in Colorado in cambio di Carmelo Anthony, poi l’arrivo in questa pre-season di Tyson Chandler a consolidare sì la difesa dei Knicks ma ad intasare e appesantire una front-line che l’ex Milano e Treviso ha sempre voluto agile e capace di aprire il campo.
Sì vocifera che solo l’inattesa esplosione di Jeremy Lin abbia evitato il licenziamento del coach italo-americano un mese fa, ma i 7 KO nelle ultime 8 gare hanno velocizzato la decisione, non della società ma dell’allenatore stesso.
Fino al termine della stagione la squadra è stata affidata al suo assistente Mike Woodson, mentre è già iniziato il toto-allenatore per il prossimo anno. Difficile l’arrivo di Phil Jackson (sarebbe un ritorno, dato che da giocatore ha vinto 2 anelli – uno in lista infortunati e uno in campo – proprio con New York ad inizio anni 70) come molti sognano, più probabile quello di John Calipari, attualmente seduto sul pregiato pino collegiale di Kentucky.
Andrea Pontremoli