VENEZIA – Seconda partita storta per la Reyer che dopo aver perso in casa contro Biella, cede il passo anche a Montegranaro. Il risultato finale 93-88 non rende giustizia ai padroni di casa che hanno sempre condotto il gioco e si sono trovati anche a più tredici nella terza frazione. La Fabi Shoes ottiene due punti fondamentali per allontanarsi dalle zone calde, la Reyer scivola al sesto posto in classifica.
Se ci trovassimo a commentare una squadra di calcio, dopo due partite largamente insufficienti parleremo di crisi, di allenatore in bilico e di altre situazioni utili solo a disegnare scenari catastrofici. Per fortuna la Reyer è una squadra di pallacanestro, quindi almeno per ora, possiamo evitare tutti questi discorsi e prendere unicamente atto, che una squadra che sino a 10 giorni prima dell’inizio del campionato di serie A pensava di dover disputare la Legadue, sta subendo un momento di fisiologica flessione. Infatti, i giocatori sia contro Biella che contro Montegranaro sono apparsi spremuti. In particolare Rosselli, decisivo in molte partite, sembra attraversare un momento di poca lucidità. Molto stanchi appaiono anche Szewczyk e Young, anche se il carattere da leoni di questi due giocatori, li rende, nonostante la stanchezza, sempre pronti a lottare.
Analizzando da vicino le due sconfitte, si può osservare come la chiave di queste due partite sia il settore lunghi. Tale settore è il punto debole di Venezia sin dall’inizio dell’anno, in questo momento lo è maggiormente a causa dell’assenza di Fantoni. Infatti, il duo Magro-Bryan pur mettendo tutto quello che ha nel terreno di gioco, sta dimostrando di non valere la categoria. In particolare Magro, che essendo classe’87 non è più classificabile tra “i giovani futuribili”, sta dimostrando di non poter essere una reale opzione sotto canestro per una squadra che vuole agganciare i playoff.
Può sembrare paradossale, ma l’altro punto debole di Venezia è la rotazione lunga. Tale situazione porta ad una gerarchia non molto chiara, che nei momenti positivi si rivela estremamente utile, poiché anche chi viene chiamato, dopo qualche partita di panchina, a scendere in campo è motivato. Nei periodi di flessione come questo, i giocatori che non vengono utilizzati, vedendo in campo compagni svogliati e stanchi si sentono abbandonati. Mi riferisco in particolare ad Allegretti che da onesto giocatore, sembra diventato un ragazzino che cerca minuti sul campo. L’ex Varese in questo momento merita sicuramente più attenzione da parte dell’allenatore.
Nonostante ciò, non si deve dimenticare che l’obbiettivo stagionale di Venezia era la salvezza. Nessuno poteva minimamente sperare che questi ragazzi riuscissero ad arrivare alle F8 e se la giocassero sino alla fine, con buone speranze di riuscita, per entrare nei playoff. Essere a questo punto della stagione a due lunghezze dal secondo posto è un miracolo, ottenuto con un gran lavoro da parte di dirigenza, allenatore e giocatori. Quindi, è vero che gli orogranata non stanno attraversando un momento positivo, ma questo momento anche se si protrarrà nel tempo, non potrà minimamente intaccare la stagione superba dei ragazzi di Mazzon.
Fortunatamente Clark e compagni giocano a basket, e gli amanti della palla a spicchi non hanno di certo la memoria corta. Per tal ragione il pubblico di Venezia sarà pronto già da domenica ad aiutare i propri beniamini ad uscire dal momento poco positivo.
Francesco Codato