AVELLINO – Una gara a senso unico quella tra Sidigas Avellino e Banca Tercas Teramo, che offre poco bel gioco e competizione per i due punti. Solo nel primo quarto Avellino soffre qualcosa e la partita si mantiene in equilibrio, poi i verdi irpini mettono la freccia e non si guardano più indietro, al cospetto di una squadra abruzzese che non riesce a trovare il bandolo della matassa. Nella serata in cui Green è silenzioso e la solita panchina è inesistente, escono alla distanza il concreto Golemac e uno Slay di alto livello. Dean e Johnson completano il lavoro con un vantaggio che sfiora il trentello già al 30′. Mancata la voglia e lo spirito di provarci, per Avellino adesso si riaffacciano prepotentemente le pianure tranquille della parte alta della classifica, per un popolo irpino come sempre numeroso e caloroso.
L’inizio di gara vede tanta confusione in campo, con palle perse banali e pochi tiri mandati a bersaglio. Borisov guida i suoi fino al +5, ma Golemac si fa trovare pronto sulle imbeccate di un preciso e redivivo Spinelli che con la tripla al 10′ regala ai biancoverdi il primo vantaggio della partita (15-14). Ramagli non fa in tempo a ordinare i suoi in campo che arriva la marea verde e a guidarla c’è il giovane Gaddefors che sa farsi trovare pronto e imbuca alcune conclusioni in striscia. L’ingresso dalla panchina di Slay (che è marcato dal fantasma Green), serve a confermare le attese, e Teramo sprofonda. Ci pensa Valerio Amoroso più col cuore che con il talento a portare i suoi a -7 all’intervallo, ma la cattiva percentuale da tre punti e l’inconsistenza del pacchetto americani abruzzese non fa illudere nessuno in casa biancorossa.
Il terzo quarto è un coro di voci in maglia verde che spazzano via qualsiasi resistenza ospite. E Avellino la fa con il suo marchio di fabbrica: il tiro dalla lunga. Se ne contano almeno 6 in un amen, con Dean e Johnson indiscussi protagonisti, ma anche il solito Golemac a metterci lo zampino. Teramo annaspa e perde lucidità. Anche Cerella, che tanto ci aveva provato, perde la testa e fa un brutto fallo su Golemac che praticamente è la resa degli abruzzesi. Con soli 10 punti segnati, contro i 27 irpini, Teramo sprofonda e lo fa di brutto, 60-36. Il quarto periodo è solo garbage time, animato da Soloperto che con alcuni falli ingenui in sequenza vuole dare a Teramo la possibilità di rientrare. Ma neanche questo basta e Avellino archivia la pratica con supponente facilità.
E’ sempre uno spettacolo vedere le squadre di Vitucci che fanno un gioco semplice e preciso, che vale loro però una grande efficienza. Avellino avrà forse 7, 8 giocatori ma che danno il 110% sul campo e questo lo vedi nell’intensità sia in attacco che in difesa che la Sidigas ancora una volta ha dimostrato. Magari si dirà che Avellino deve essere in giornata per poter portare a casa punti con questo tipo di gioco, ma se continua così nei Playoffs potrebbe essere un’avversria scomoda e che fa dilapidare parecchie energie anche per le grandi, Siena inclusa.
Per Teramo è la prestazione inopinata del suo collettivo a far venire qualche dubbio. Dee Brown, atteso ex, segna 11 punti quando la partita è bella che finita, Brandon Brown è evanescente, Yanii Green impacciato e Borisov gioca bene solo all’inizio, poi perdendosi. C’è poco da salvare se non Valerio Amoroso che si sa, quando scende in Campania, sua terra natale, ci tiene sempre a far bene.
Sidigas Avellino – BancaTercas Teramo 75-63
Parziali: 15-14; 18-12; 27-10; 15-27
Progressione: 15-14; 33-26; 60-36; 75-63
Mvp: difficile trovarne uno solo, scelgo Golemac che è stato il più costante e concreto dei suoi con punti, rimbalzi ed assist
Wvp: difficile sceglierne uno tra D.Brown, B.Brown e Y.Green di molto al di sotto delle aspettative
Domenico Landolfo