Alzi la mano chi qualche settimana fa pronosticava un Galatasaray giocarsi dall’alto di un secondo posto le proprie chance di passaggio del turno nell’ultimo incontro di Top 16. La alzi anche chi pronosticava che avrebbe vinto settimana scorsa con il CSKA e scopriamo eventuali bluffatori…
Va di scena un derby turco piuttosto insolito: il blasonato Efes fanalino di coda con il suo record 1-3 deve assolutamente cercare di espugnare il campo avversario, il Galatasaray invece ha l’occasione di ergersi tra le mura domestiche al secondo posto in solitaria, approfittando dell’ennesimo trionfo del CSKA contro l’Olympiacos.
Le differenti pressioni emergono da subito: l’Efes è impacciato e gioca praticamente da fermo sbagliando svariati passaggi, i padroni di casa invece giocano senza timori e accumulano dopo pochi minuti già un discreto vantaggio.
Gran parte del merito va alla coppia Lucas-Andric che chiudono la prima frazione rispettivamente con 7 e 9 punti; solo Vujacic dimostra di avere l’atteggiamento giusto, ma da solo non basta ad evitare un 20-13 di parziale dopo 10 minuti.
Highlight del quarto la seguente azione di Lucas (che non ha fatto assolutamente rimpiangere la regia di Lakovic nei primi minuti): scippo della palla sotto il proprio canestro comparendo a sorpresa dal lato debole dietro le spalle dell’ignaro lungo avversario, coast-to-coast intramezzato da un dribbling secco a metà campo alla Oliver Hutton che fa partire il difensore e pregevole quanto elegante conclusione in terzo tempo.
Al rientro dal mini-intervallo si vede finalmente Barac tra le file dell’Efes e si fa subito sentire subendo immediatamente due falli. Nonostante l’ingresso di uno dei migliori centri europei, la trama non cambia: il Galatasaray continua a concretizzare le proprie azioni offensive e lo fa con praticamente chiunque. Segnano Shumpert, Aldemir, Shipp ed arriva una tripla perfino da Topaloglu: è il momento per coach Sarica di chiamare timeout sul 34-21.
Negli ultimi minuti del quarto aumenta l’apporto delle difese, sia in termini di palle recuperate che di falli non fischiati: ne conseguono una maggiore aggressività difensiva e una sensibile diminuzione di canestri che porta le squadre all’intervallo sul 39-32; tra le file dell’Efes spiccano i 9 punti di Vujacic e l’assoluta mancanza di apporto di Savanovic.
L’inizio del terzo periodo viene contraddistinto da una scena insolita: ricadendo da una lotta a rimbalzo, il gladiatore Esteban Batista si gira il ginocchio e si accascia a terra urlante, facendo temere da subito un lungo stop per l’impavido lungo uruguaiano. Tutto ciò consente a Barac di tornare prima in campo e di continuare a dominare in mezzo all’are avversaria: Andric commette altri due falli che costringono coach Mahmuti a far uscire per precauzione uno dei giocatori migliori del primo tempo.
Sorride coach Sarica: innanzitutto perché rivede già dopo pochi minuti Batista tornare sulle sue gambe in panchina e poi perché finalmente assiste a un miglioramento delle prestazioni dei suoi giocatori; l’Efes gioca meglio ed è molto più aggressivo rispetto ai primi quarti, mentre il Galatasaray subisce un blackout che consente agli avversari di riavvicinarsi pericolosamente. Nell’ultimo minuto del quarto Tunceri confeziona anche un bellissimo back-door che porta alla schiacciata Dusko Savanovic: che sia la volta buona per vedere partecipare anche il killer serbo alla contesa (50-45 il parziale dopo 30’)?
Ma niente da fare: il quarto periodo si apre con delle fasi di gioco non limpide nelle quali sono i padroni di casa ad approfittarne, sospinti da Arslan e dall’entusiasmo del pubblico; si rivede anche un vantaggio in doppia cifra (58-48).
Il Galatasaray in seguito riesce a rimanere sempre avanti nel punteggio e si trova sul 62-56 a meno di 2 minuti dalla fine; incredibilmente il tabellone non viene più mosso da entrambe le squadre fino a 15 secondi dalla fine, allorchè Lakovic segna il 2/2 dalla lunetta che sancisce il 64-56 finale.
Si spegne così il sogno dei tifosi dell’Efes di vedere i propri beniamini alla Final Four di Istanbul, mentre continuano le speranze di passaggio del turno per il Galatasaray. Sarà decisivo il prossimo scontro diretto contro l’Olympiacos, che sfortunatemente i turchi dovranno affrontare in trasferta: tra le mura domestiche infatti il Galatasaray è squadra ben più temibile, visto che il pubblico amico diventa davvero il classico sesto uomo in grado di compiere ogni impresa, persino quella di sconfiggere l’imbattuto CSKA.
Per finire dei consigli per gli acquisti: ogni volta che si vedono delle squadre turche si rimane sempre impressionati dalla forza e dalla potenza del pacchetto dei lunghi e ci si chiede come mai praticamente nessuna squadra italiana attinga mai a questa terra per cercare dei validi giocatori da utilizzare in mezzo all’area. Sarebbe come se nessuno si prendesse qualche letale guardia lituana, ma in questo caso si parla per di più di un ruolo in cui si fatica annualmente a trovare dei validi innesti.
Cari dirigenti italiani, consiglio vivamente in vista dei prossimi roster di fare una capatina in Turchia nei prossimi mesi: rimarrete piacevolmente stupiti dai vari Andric, Aldemir, Savas e Barac vari che riempiono le aree pitturate.
Ultimo consiglio per i giovani lunghi italiani: prendete lezioni di pick’n’roll da Andric, veramente perfetta l’esecuzione dei monumentali blocchi e la successiva e immediata discesa a canestro.
Maurizio Musolino