Sarà ancora Cantù-Siena la finale di coppa Italia con i brianzoli che fanno gara di testa per tutto il match, interpretando al meglio l’inizio di partita e inibendo le fonti d’attacco avversarie.
Pesaro ha il merito di non mollare mai e tornare sino a -2 nel finale, ma lo sforzo profuso ha inficiato la lucidità nel finale.
Cantù è più convinta che mai e inizia con un paio di triple di Leunen e Cinciarini che portano subito il divario a 7 lunghezze. La difesa di Trinchieri ingabbia White che perde un paio di palloni banali, di cui uno anche in isolamento contro Basile, mentre Micov, ispirato dal duello, produce un importante 10 di valutazione dopo un quarto, non sbagliando nulla dal campo. Anche Marconato produce sei punti vicino a canestro e porta i brianzoli a +10 alla prima pausa. Il 6-8 da 2 e il 3-4 da tre dicono che Cantù attacca, come al solito, con grande armonia.
La tripla di Mazzarino porta i biancoblu sul 30-17 con la partita che sembra potersi spaccare in due, ma la Scavolini non ci sta. Basile si fa fischiare un antisportivo che Hackett converte dalla lunetta, ma è l’unico a trovare incisività tra gli esterni. Hickman non riesce a liberarsi della marcatura e, quando entra in area, è un uomo braccato. Ancora Hackett segna cinque punti in fila per ridare fiato ai tifosi biancorossi. Anche Jones fatica a decifrare la difesa avversaria, ma Cantù offensivamente è troppo anche per la Scavolini e, su un dubbio fallo non fischiato a Hickman, Perkins chiude alla sirena con un layup in contropiede per il +11.
Trinchieri prova la carta del quintettone con Micov da guardia e Markoishvili da ala piccola ed è proprio il georgiano a segnare da tre punti in uscita dai blocchi. La partita si imbruttisce con tanta intensità e poca lucidità da parte dei due attacchi, con Hickman a capeggiare con il suo 1-8 dal campo, frutto di tante forzature. Cantù, sul +11, perde un paio di buone occasioni per scavare il solco definitivo e Jones prova a recuperare con un provvidenziale 3-3 dalla lunetta. Una schiacciata di Cusin riduce sotto la doppia cifra lo scarto, ma è l’esuberanza di Perkins a rimbalzo offensivo a chiudere il quarto con ancora Cantù avanti di 11 lunghezze.
E’ pessimo basket per diversi minuti di quarto periodo, con errori a ripetizione da ambo le parti e reti bianche a lungo. Micov segna il +10 che sembra dare la spallata decisiva agli avversari, ma una incredibile tripla di Jones riapre immediatamente tutto. La verve di Hackett in avvicinamento porta Pesaro a -4, prima che anche Hickman produca le sue prime buone cose con un 2+1 e un recupero. L’1-2 di Hackett sigla il 59-61 prima che Basile infili una tripla da campione. Markoishvili lucra altri due punti su una disattenzione di Lydeka e, poco dopo, ancora Jones infila una bomba da nove metri che riporta Pesaro a -2. Sulla penetrazione con scarico di Basile, viene fischiato un dubbio antisportivo a White su Shermadini che viene doppiato pochi secondi dopo da parte di Hackett che commette fallo prima della rimessa e manda altre due volte in lunetta Markoishvili. Qui si chiudono le residue speranze pesaresi che vedono sfumare un grande inseguimento sul più bello.
Bennet Cantù-Scavolini Siviglia Pesaro 74-61
Parziali: 15-25, 16-17, 13-13, 20-16
MVP: Manuchar Markoishvili Ha sempre risposto presente nei momenti decisivi e i suoi 15 punti sono più da pesare che da contare
WVP: Richard Hickman. Vince di poco il confronto con White perché, per tre quarti, è risultato più dannoso del compagno. Il suo 3-14 dal campo è figlio delle sue scelte
Sala Stampa
Luca Dalmonte
http://www.youtube.com/watch?v=qwRXYd5B_Vk&feature=youtu.be
Andrea Trinchieri
http://www.youtube.com/watch?v=n-3ssMPB-w4&feature=youtu.be