Il risveglio dopo un letargo. Un letargo invernale nel vero senso della parola. La Trenwkwalder riprende il cammino dopo la forzata sosta di due settimane causa “grande glaciazione italiana” e riparte dopo una sonora sculacciata, quella di Verona, dove ne è uscita con le ossa rotte, dove i padroni di casa si sono imposti di 28 lunghezze e dove, per la prima volta in stagione, i biancorossi si sono dimostrati fragili ed incapaci di porre un freno alla valanga avversaria. Le attenuanti del caso, se proprio vogliamo, c’erano anche (Slanina out, Robinson a mezzo servizio e Frassineti ancora lontano da una condizione accettabile), ma la squadra di coach Menetti è parsa in difficoltà sotto molti aspetti del gioco: dalla difesa sia sul perimetro che nel pitturato, alla costruzione del gioco offensivo. Proprio l’assenza di Slanina ha dimostrato quanto importante sia il suo lavoro da regista occulto di questa squadra, nonostante troppi addetti ai lavori o supposti tali, lo giudichino un flop o, peggio ancora, un fardello negativo per la formazione reggiana. Ma in una Legadue così equilibrata non c’è tempo nemmeno per leccarsi le ferite, perché una gara vinta o persa più essere niente o può essere tutto. E non c’è nemmeno il tempo per perdersi nel marasma di rinvii e controrinvii di queste maledette domenica invernali, perché, proprio nel recupero della giornata di campionato saltata un paio di domeniche or sono, i biancorossi riceveranno la Centrale del Latte Brescia condotta magistralmente dall’ex capitano biancorosso Sandro Dell’Agnello. E’ formazione solida e quadrata quella lombarda, con Goldwire in regia e Thompson in ala a comporre il pacchetto USA, e con Ghersetti e Busma sotto le plance, a fornire fisicità e pericolosità dal perimetro allo stesso tempo. Proprio il duello tra i due “gauchi” Filloy e Ghersetti potrebbe essere la chiave di volta del match: l’ala forte bresciana è capace di prestazioni di alto livello se lasciato ingranare e l’esperienza difensiva di Filloy sarà fondamentale per non permettere ciò. Dall’altro lato il reggiano può contare su maggiore gioco spalle a canestro in virtù di una tecnica sopraffina, che potrebbe portare a sofferenza il suo pari ruolo. Ovvio che Robinson-Goldwire sarà il duello principe, con il primo a gettarla sul fisico ed il secondo pronto a guizzare inarrestabile nella difesa reggiana, che dovrà essere brava ad impedirgli scorribande che gli permetterebbero di entrare in ritmo, con conseguenze anche dalla distanza, vista la capacità del play USA della Leonessa di scaricare a cecchini micidiali come Bushati e lo stesso Ghersetti. Ovvia la curiosità, tra le file reggiane, di vedere all’opera il nuovo innesto, quel Michele Antonutti proveniente da Montegranaro che dovrà tappare la falla apertasi con l’infortunio di Rudy Valenti.
Certamente sarà una sfida ad alto punteggio; entrambe le compagini fanno dell’attacco la loro arma principale e, soprattutto Brescia, tendono a concedere qualcosina difensivamente. La Trenkwalder, tra le mura amiche, viaggia ad oltre 85 punti di media subendone poco più di 70, a dimostrazione, anche, di una buona propensione difensiva, che ha tenuto attacchi principe di questo torneo ben sotto le medie abituali.
Arbitreranno Martolini, Baldini e Gagliardi. Palla a due alle 20.45 al PalaBigi di Reggio Emilia, con diretta su RaiSport 1, canale 225 del buquet Sky.
Dopo il letargo forzato, che ha visto Reggio subire il sorpasso in classifica, occorrerà ripartire subito a tutta, dimostrando sia che la sosta non ha lasciato intorpidimenti nei muscoli reggiani, sia che la scoppola di Verona è stata superata, per evitare spiacevoli restringimenti di classifica che vanificherebbero tutto il lavoro svolto si qui. Brescia vuole continuare a stupire, e quale modo migliore di farlo se non quello di sgambettare l’ex capolista a domicilio?
Alessandro Caraffi
Foto www.pallacanestroreggiana.it