Brutto passo indietro della Tezenis Verona, che di fronte al pubblico delle grandi occasioni fallisce l’ennesima prova del nove cedendo alla Leonessa Brescia per 58-70. Gli ospiti sovrastano i gialloblù in tutto e per tutto, facendo pesare una differenza enorme di dinamismo e atletismo e spegnendo ogni fonte di gioco scaligero con una fantastica marcatura di Goldwire su Porta. Senza la guida dell’argentino Verona fa confusione in attacco per tutta la partita e si fa irretire dalla zona avversaria, difendendo a sprazzi ed illudendosi solo nel primo tempo di poter restare in gara. Non aiutano nemmeno gli arbitri, che come spesso accade vanno in direzioni di chi mette più energia. Brescia dopo la vittoria dell’andata dimostra la sua superiorità sulla Tezenis, non facendo in fondo niente di speciale ma limitandosi ad approfittare degli errori e della svagatezza scaligera. Sicuramente non la prova che ci si aspettava di fronte ad uno dei più numerosi pubblici stagionali e con l’incessante sostegno della curva gialloblù.
Oltre 2500 al PalaOlimpia, ospiti con Rombaldoni-Bushati-Goldwire-Farioli-Ghersetti data l’assenza di Thompson, Verona con il solito quintetto nonostante un Banti annunciato non al meglio.
Si parte con punteggio molto basso, con entrambe le squadre che sembrano molto arrugginite dalla sosta forzata, Brescia con tanta zona e pressing mette da subito in difficoltà l’attacco di Verona ma non ne approfitta fino in fondo. Dopo cinque minuti siamo 6-7, con Porta spento dalla difesa di un Goldwire chiamato a fare pentole e coperchi. Rezzano firma il primo allungo ospite con due tiri da fuori che valgono l’8-18, gli ospiti hanno più energia e possono fare a meno di un Ghersetti non in grande serata fino al 12-22 del primo intervallo. Per Verona Renzi è l’unico a dare qualcosa in attacco ma come sempre soffre troppo in difesa.
Il secondo quarto sembra aprirsi sulla falsariga del primo, con il solito carico Bushati che fa subito massimo vantaggio a 15-26. La scossa per la Tezenis arriva pwe una con Porta in panchina, con West che finalmente prende in mano la squadra propiziando una serie di recuperi. La sua difesa su Goldwire è finalmente degna di nota per qualche minuto, i compagni lo seguono al meglio e Verona si riavvicina infiammando il PalaOlimpia in un clima da derby. Vukcevic sembra purtroppo aver dimenticato la parentesi positiva di Reggio ma salgono in cattedra le seconde linee, Waleskowski da sotto fa il 28-29, Mariani sorpassa dalla lunetta ed il primo tempo vede la fine con Verona avanti 32-31.
Sembra che la contesa si sia indirizzata su binari giusti, anche perché West in entrata fa il massimo vantaggio di 34-31, ma è in realtà un fuoco di paglia e non ci vorrà molto a scoprirlo. Rombaldoni sembra avere qualcosa da dimostrare contro Verona e propizia il controsorpasso ospite, West viene ignorato in attacco da Porta e Boscagin e reagisce nel modo peggiore autoescludendosi dalla contesa. Goldwire lasciato libero va a segno da fuori, lo segue Ghersetti per il 36-43 e anche se Verona torna a 43-45 gasata per un canestro incredibile di Renzi viene subito respinta dall’ex Forlì. L’8-0, pur seguito da una tripla di Porta, con cui gli ospiti chiudono il terzo quarto a 46-53 uccide psicologicamente Verona ed in pratica la partita finisce lì.
L’ultimo periodo è una lunga agonia fin da subito, Verona in pratica non riesce quasi più a tirare asfissiata dal pressing ospite e resta quattro lunghi minuti senza segnare precipitando a -12. La Tezenis non sembra aver nemmeno più voglia di provarci, pur se non condannata totalmente dal punteggio, ed è questo il segnale peggiore che esce da questa serata. C’è spazio solo per West di trovare la schiacciata che gli varrà presumibilmente il numero uno in classifica pure questa settimana e di Goldwire per continuare a segnare ogni volta che alza la mano. Finisce 58-70, tra il visibilio dei tifosi ospiti.
TEZENIS VERONA – CENTRALE DEL LATTE BRESCIA 58-70 (12-22,20-9,14-22,12-17)
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SALA STAMPA
Dell’Agnello: Eravamo un po’ corti senza Thompson, quindi abbiamo cercato di chiudere molto l’area e non subire troppo la loro fisicità, rischiando il tiro da tre escluso Vukcevic. La scelta ha pagato perché loro si sono un po’ irretiti con il nostro cambio continuo di difesa, un po’ erano in pessima serata al tiro da tre: loro han bisogno di fare tanti punti dentro l’area dei tre secondi e gliel’abbiamo negato. La classifica ora si fa molto interessante, questo è un passo da giganti verso i playoff nonostante il nostro calendario che ora si fa terribile ma prove come quella di oggi danno fiducia. Siamo molto in salute, come dimostra quanto abbiamo fatto a Scafati, speriamo di reinserire Thompson a breve.
Abbiamo dato dimostrazione di grande compattezza e solidità difensiva come dimostrano i tabellini. Ci siamo presi qualche tiro da tre di troppo ma è “colpa” di Verona che ci ha pressato poco, lasciandoci ingolosire.
Martelossi: Noi facciamo le cose troppo bene o troppo male, oggi è stata la seconda. Mi riferisco soprattutto al secondo tempo, l’inizio ci può anche stare ed è dovuto soprattutto alle loro buone percentuali da tre nel primo tempo. Tutto quanto successo fin lì ci poteva stare, dopo no: abbiamo perso l’inerzia della partita, non trovando punti di riferimento e nessun giocatore a cui aggrapparci. Abbiamo perso quindi totalmente il ritmo in attacco sbagliando di conseguenza cose facili, dato che nella nostra mente si era instillata una negatività che vuol dire mancanza di fiducia. Di conseguenza in difesa siamo stati molto passivi, meno feroci anche se loro han trovato qualche canestro di buona fattura. Il passivo finale è forse un po’ troppo pesante ma la chiave è questa, non abbiamo trovato nessuna guida e niente a cui appoggarci quando le cose si fanno difficili. Loro sono stati bravi ma alla fine è stata la partita che ci potevamo aspettare, d’altronde abbiamo avuto tempo per prepararci.
Abbiamo parlato tanto del mal da trasferta ma le due peggiori partite le abbiamo fatte in casa, ora dobbiamo trasformare in vantaggio il fatto di dover rigiocare subito. I ragazzi sanno che giocando così non vinceremo mai e dobbiamo fare diversamente, essere più collaborativi e consistenti. Questa sconfitta è figlia di un atteggiamento mentale generale che va migliorato, dopo la sfida contro Reggio Emilia non abbiamo capito che poteva essere un momento di svolta, l’occasione per aumentare la determinazione e la durezza mentale. Siamo stati troppo leziosi e frammentari in questi quindici giorni. Sappiamo perfettamente quello che abbiamo bisogno di fare, se le facciamo e sono poche questa squadra può dare ancora delle soddisfazioni, altrimenti succede come stasera.
Il migliore: Leemire Goldwire disputa una partita fantastica su entrambi i lati del campo, cosa assai rara per un americano da Legadue. La sua difesa asfissiante su Porta, ben aiutato dai raddoppi dei compagni, spegne l’attacco scaligero privo della sua guida. Lo dimostrano i 7 recuperi, a cui aggiunge 34 minuti di totale immarcabilità offensiva escluso qualche sprazzo di West, per 27 punti con 10/18 dal campo con rare forzature e la capacità di trovare anche il compagno quando serve.
Il peggiore: difficile trovare qualcuno che si salvi tra i gialloblù, dove a turno tutti entrano e soprattutto escono dalla partita. Boscagin ha il demerito di essere protagonista negativo nello spezzare il ritmo dell’attacco scaligero, incaponendosi in entrate che non portano a nulla e in tiri che non sembrano entrare. Per lui alla fine 4 punti con 2/7 dal campo e un plus/minus di -20 per una volta inequivocabile. Finora probabilmente era stato il più positivo, stavolta finisce dietro la lavagna.