Seconda giornata di Top 16 e subito scontro al vertice piuttosto inedito fino a qualche settimana fa: il classico Panathinaikos ospita la mina vagante di questa Eurolega Unics Kazan, al suo primo vero esame di maturità.
L’inizio è impietoso: il Pana si prende gioco della matricola russa e passeggia tranquillamente nella difesa avversaria; subito parziale 9-2 e timeout immediato per coach Pashutin.
L’andazzo non cambia, i greci attaccano facilmente indistintamente tutti mentre nell’altra metà campo è il solo Domercant a tenere a galla l’Unics, nonostante abbia da affrontare in ogni azione difensori del calibro di Diamantidis o Sato.
Obradovic può cominciare a far entrare in partita i panchinari ed ha ottime risposte soprattutto da Vougioukas che in mezzo all’area gioca minuti da vecchio Shaq.
La frazione si conclude sul risultato di 22-17, ma i primi 10 minuti hanno dimostrato un divario tra le due squadre nettamente superiore ai 5 punti di vantaggio del Pana. A dimostrazione della facilità incontrata dai padroni di casa una sola statistica: 0 liberi tentati in tutto il quarto.
Partita finita? No, o meglio quasi. I campioni d’Europa si spengono, rientrano male in campo e si fanno sorpassare già a metà quarto con una tripla di Nachbar: da questo momento l’Unics si sblocca ufficialmente e non molla più le redini della partita. Si va all’intervallo sul 42-41 (già 12 di Domercant), ma si sente chiaramente che l’inerzia non è più dalla parte del Panathinaikos.
La marcia russa continua silenziosa nella ripresa, Obradovic ruota vorticosamente quintetti alla ricerca della chimica giusta ma, a parte qualche momento illusorio, la soluzione non si trova e si arriva all’ultimo riposo sul 56-63.
Emblematico quanto succede a 8’ dal termine: attacco Pana, uscita dai blocchi di Calathes che prende e tira subito da 2 ma prende a fatica solo la retina bassa (vi è mai capitato di vedere un airball su un’uscita dai blocchi da 2??); dall’altra parte azione molto simile, ma Domercant in uscita dai blocchi infila una tripla perfetta che permette il primo vantaggio in doppia cifra (56-66).
Finalmente si intravede anche una presenza tra i giocatori greci: Smith di voglia e convinzione infila un parziale di 5-0 che fa pensare che potrebbe essere il momento della rinascita della partita.
Negativo: la matricola russa gioca da veterana, non si fa prendere dalla paura, non forza i tiri e anzi trova subito un gioco da 3 punti.
Il Panathinaikos invece si fa prendere anche dal nervosismo e a 4’20 Jasikevicius si fa fischiare un fallo su azione di rimbalzo difensivo e un successivo tecnico per proteste: l’Unics ringrazia e arriva sul 65-78.
Gli ultimi minuti onestamente non offrono sorprese e il risultato finale dice 83-89.
Impressionante prova di maturità dell’Unics Kazan che ha reso il Panathinaikos una squadra di ragazzini nervosi e incapaci di giocare per quasi tre quarti di partita. I padroni di casa pagano le giornate storte di troppi giocatori chiave, i russi invece sfruttano appieno le proprie varie opzioni offensive senza farsi mai prendere emotivamente. E’ nata una nuova realtà europea?
Maurizio Musolino